Cosa fare la domenica a Londra: un itinerario a piedi tra i mercatini

Quando vado a Londra quasi sempre c’è in mezzo anche una domenica (per incastrare le ferie sfrutto sempre i weekend).

L’ultima volta che ci sono stata sono riuscita a trovare il programma perfetto per la domenica londinese.

Perché la domenica è un giorno strano a Londra: i negozi aprono tardi chiudono presto (di solito 12-18), i musei si riempiono di turisti, ogni cosa ha orari diversi dal resto della settimana (e spesso scomodi!).

Cosa fare la domenica a Londra?
La risposta è in questo post: un itinerario a piedi tra i 3 mercatini più creativi di Londra.

Itinerario a piedi a Londra - domenica

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La piccola me e le formichine di Fabio Vettori a Moena

C’è questa sensazione che accomuna ogni cosa quando si è piccoli: tutto sembra grande e lontano, perfetto e irraggiungibile.
I nostri genitori sono dei superbabbi e delle supermamme, invincibili e indistruttibili, sempre con la soluzione pronta, che fanno lavori importantissimi e senza neanche un 5 nella loro carriera scolastica.
Le sorelle grandi sono splendide e hanno delle amiche simpaticissime. Degli amici maschi poi non ne parliamo: tutti affascinanti e inavvicinabili (anche quelli che ad anni di distanza ti rendi conto essere dei veri e propri rospi).
I nonni sono delle rocce, vecchi da sempre e saggi più di un’enciclopedia.
La prima volta che mio nonno mi disse che non sapeva rispondermi a una domanda ci rimasi malissimo: “Non lo sai, nonno?! Ma sei così vecchio che ormai avrai studiato tutto quello che c’era da studiare nel mondo, è impossibile che tu non sappia qualcosa!”.
E non dimenticherò mai il suo sguardo dolcissimo mentre rispondeva alla me seienne: “Io so tante cose, ma non tutte. Sono sicuro che ci sono delle cose che tu sai e io ancora non so. Potresti sicuramente insegnarmi qualcosa.”
Davvero il più saggio, anche senza sapere tutto.

I cantanti e gli attori poi non ne parliamo, per un bambino vivono talmente nell’iperuranio che i personaggi dei cartoni animati sembrano quasi più reali.
Poi ci sono proprio gli idoli. Tipo io adoravo Cristina D’Avena e Marco Columbro, vai a capire perché proprio quei due. Columbro, poi.

Ma sopra tutti, lassù sul podio degli idoli dorati e irraggiungibili, per me ce n’erano tre: Gianni Rodari (Favole al telefono e Il libro degli errori li rileggo ancora ogni tanto), Silvia Ziche (che disegnava le mie storie preferite di Topolino) e Fabio Vettori (che disegnava le formichine).
Da piccola ero abbastanza fissata con questa cosa dei libri e dei disegni, lavorare nella redazione di Topolino era il mio sogno nel cassetto.
E poi c’erano quelle formichine che mi piacevano da matti, ne disegnavo in continuazione e trasformavo tutti i miei amici in formichine e mi perdevo a osservare gli splendidi mondi che prendevano vita dalla matita di Fabio Vettori.
Disegnava degli universi, delle storie intricatissime in un’unica immagine. Passavo le ore a scovare tutti i più piccoli dettagli nelle sue tavole.
Tipo questa, con le formichine che costruiscono l’arcobaleno:

poster arcobaleno fabio vettori

“Arcobaleno” © Fabio Vettori – www.fabiovettori.com

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Una storia di armonia tra l’uomo e la natura

Agriturismo Dalaip dei Pape, luglio 2013, esterno giorno.

“Noi coltiviamo piccoli frutti.”
“Ah, bello!” dico io, e intanto penso a piccole mele, minuscole pere, microscopiche angurie.
Capirete il mio imbarazzo nello scoprire che questi “piccoli frutti” non sono altro che i più conosciuti frutti di bosco, ma coltivati (e quindi non di bosco). Chiaro, no?

piccoli frutti, agriturismo dalaip dei pape

Mirtilli, more, lamponi, fragole (enormi!), ribes rosso e nero, uva spina.
Fermi tutti. Ho detto uva spinaContinue reading

La Hopkinson Gallery di Nottingham, dev’essere la luce

Dev’essere la luce, di questo posto, che mi ha colpito.

La Hopkinson Gallery di Nottingham

La strada in cui si trova, che costeggia la stazione di Nottingham, non è niente di ché [qui].
Una mattina, percorrendola a piedi, siamo entrate alla Hopkinson Gallery quasi per caso.
Cercavamo un bar per fare colazione velocemente, per poi poter curiosare tutta la mattina per le stradine di Nottingham.
Ore siamo rimaste qui dentro, ore.

La Hopkinson Gallery di Nottingham11

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A Nottingham: Robin Hood, il Christmas Wonderland e i ciaffi

L’anno scorso, in questi giorni, ero a Nottingham.

Avete presente? Quella di: “Robin Hood e Little John van per la foresta, urca urca tirulero oggi splende il sol!

No, ecco, di sole ne abbiam visto poco, a un mese dal Natale, in Inghilterra.
Però abbiamo visto tante cose veramente belline:

  • il Christmas Wonderland
  • la statua di Robin Hood
  • un cafè accogliente con negozio vintage annesso (Hopkinson Gallery)
  • uno student party nel campus
  • una montagna di cupcake obesi
  • una quantità industriale di calzini natalizi
  • un campus universitario veramente strafigo
  • cibo e ancora cibo come se non ci fosse un domani

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10 buoni motivi per andare al Summer Jamboree di Senigallia

Cosa: Summer Jamboree
Dove: Senigallia
Quando: per dieci giorni, all’inizio di agosto
Perché?
Ora ve lo spiego.

Il Summer Jamboree, giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione, è il festival più importante in Europa (e secondo nel mondo) di musica e di cultura americana degli Anni Quaranta e Cinquanta, a cui partecipano centinaia di migliaia di persone ogni anno.
Per una settimana Senigallia fa un salto spazio-temporale e si trasforma negli States di settant’anni fa. Tutto viene ambientato a tema: sotto la Rocca si suona e si balla rock’n’roll, swing, rhythm’n’blues, jive, i mercatini vendono juke box e vestitini a ruota a vita alta, negli stand si mangiano hot dog e hamburgeracci, le persone sono tutte vestite anni ’40 e ’50.
Ma non voglio anticiparvi troppo.
Ecco 10 motivi per non perdervi questo meraviglioso festival.

Summer Jamboree a Senigallia 1
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Calamoresca Beach, vintage & chic

Questo weekend sono stata ad un blogtour in Toscana organizzato da EC Vacanze, precisamente al Park Albatros.
Sono stati tre giorni davvero belli, che pian piano vi racconterò.

In particolare oggi vorrei parlarvi di una caletta bellissima a Piombino, Calamoresca.

La spiaggia è semplice da raggiungere, c’è il parcheggio subito sopra e con cinque minuti di cammino si è già con i piedi sulla sabbia.
In questo periodo, fuori stagione, è meravigliosa. Ieri mattina, di domenica, c’erano solo due ragazzi stesi con il telo a prendere il sole.
È attrezzata con ombrelloni e lettini, ma è anche spiaggia libera (che io preferisco). Ah, ci sono anche i mosconi vintage con il bagnino figo e muscoloso che ci rema sopra.
Nel caso meditiate di affogare, fatelo qui.
Dicevamo, spiaggia. Ad agosto sinceramente dev’essere invivibile, come tutte le spiagge belle e facilmente raggiungibili in Italia. Maggio, giugno e settembre sono l’ideale.

Il ristorante sulla spiaggia è un posto veramente curato. Tutto l’arredamento è ispirato al mare, sui toni del bianco, grigio e panna. Il servizio è impeccabile, la ragazza che ha servito noi è stata carinissima e siamo rimasti a fare un po’ di chiacchiere a fine pranzo.
Si mangia pesce, fresco e ricercato. Tutto questo vista mare.
Non so quanto si spenda, credo abbastanza, ma per una cenetta romantica si può fare. Portare un donna a Calamoresca a mangiare un piatto di spaghetti al polpo accompagnato da una bottiglia di vino bianco vuol dire averla in pugno, posso garantire che la serata non si concluderà con una stretta di mano. Nope.

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