Tornare a casa dopo un viaggio

È veramente dura.

Bisogna riabituarsi agli orari, alle persone, al clima, ai ritmi, alle relazioni, alla lingua, agli schemi mentali.

Bisogna farsi una doccia molto lunga e poi indossare di nuovo i panni di tutti i giorni, stretti o larghi che siano.

Bisogna raccontare, farsi raccontare, sistemare foto e fare un sacco di lavatrici.

È bello ritrovare casa, ma è anche molto impegnativo.
Perché il viaggio ti cambia, e tornare è un po’ come cercare di finire un puzzle con un pezzettino leggermente più grande del buco. Va limato, vanno limati quelli attorno. E se poi proprio non ci entra più, da quel pezzettino un po’ più grande si comincia un nuovo puzzle.
L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato.

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Un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro quando si parte

Il titolo è una citazione da Oceano Mare di Baricco.

Io amo incredibilmente viaggiare, e probabilmente anche voi se siete arrivati fino a qui. Prima del viaggio c’è l’emozione, la curiosità, e anche le farfalle nello stomaco, come quando alle medie si incontrava la propria cotta durante l’intervallo. Poi si parte e tutto è splendido e sconosciuto, gli occhi si riempiono di immagini e luci nuove, si passa continuamente dalla gioia allo stupore, come su un rollercoaster.
E alla fine, dopo mille sorrisi e fotografie, il viaggio finisce. Che sia all’aeroporto, in stazione, mentre si rifa la valigia, mentre si prende la metro, c’è un momento, che ogni viaggiatore conosce, in cui si è felici di tornare a casa. A volte passa subito, altre volte ci accompagna fino alla porta di casa.

Ogni viaggiatore lo conosce, lo aspetta, se lo gode.

Non importa se il viaggio è stato il più bello della nostra vita, tornare a casa è sempre un piacere grande, quasi quanto quello di partire. Ritrovare le proprie cose, respirare il profumo di casa, dormire di nuovo nel proprio letto. Riabbracciare le persone che avevamo lasciato ad aspettarci.
Anche per questo viaggiamo.

Ma un pretesto bisogna sempre seminarselo dietro anche quando si riparte.
Un ristorantino ancora da provare, un quartiere ancora da esplorare, un mercatino ancora da scoprire.

Lasciando qualcosa di inesplorato, ci stiamo promettendo di ritornare.

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