Il mio itinerario di due settimane tra Portogallo e Spagna

Dopo avervelo promesso a lungo ecco un post pratico per l’organizzazione di un viaggio on the road di due settimane tra Portogallo e Spagna (in particolare Andalusia).

Se cercate le informazioni pratiche (spostamenti, noleggio auto, mare, itinerario breve…) allora cliccate qui: Informazioni pratiche per organizzare un viaggio tra Portogallo e Spagna

Vi ho fatto la solita cartina brutterella ma utile per vedere a colpo d’occhio il giro (vedi sotto, click per ingrandire).
Ho fatto anche l’itinerario su Google Maps per i più esperti, basta cliccare sul link.

Cominciamo con le info pratiche:

  • Giorni: 12, dal 14 al 25 agosto, 7 in Portogallo e 5 in Spagna (ma va benissimo anche per 15-20 giorni rilassando di più i tempi)
  • Chilometri macinati: 1.800 km
  • Persone: 4
  • Spesa totale del viaggio: 1.200 € a testa tutto compreso (aerei, hotel, macchine, pranzi, cene, souvenir, numerose sangrie)
  • Città visitate: 18 (più o meno)
  • Mezzi utilizzati: aereo da Bologna a Porto, auto noleggiata da Porto a Faro, bus da Faro a Siviglia, auto da Siviglia a Siviglia (dopo aver gironzolato per l’Andalusia), aereo da Siviglia a Bologna.
  • Altre info nel post Informazioni pratiche per organizzare un viaggio tra Portogallo e Spagna, in particolare:
    Per spostarsi in Portogallo e Spagna meglio l’auto o il treno?
    Si può noleggiare un’auto in Portogallo e consegnarla in Spagna?
    Dove noleggiare le auto?
    Come spostarsi dal Portogallo alla Spagna?
    Dove si può andare al mare in Portogallo?
    Consigli su hotel, ostelli, campeggi in Portogallo o Spagna?
    Per fare lo stesso itinerario in una sola settimana cosa si può tagliare?

itinerario portogallo e spagna (andalusia) in macchina

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La Feria di Malaga tra eccessi e folklore

L’immagine sul volantino è questa:

feria de malaga

La mia fantasia era già partita da lì, senza aver ancora messo piede alla Feria.
Immaginavo donne bellissime di origini gitane ballare il flamenco per le vie gremite di Malaga. Vestiti colorati pieni di frappe, fiori tra i capelli per raccogliere i lunghi riccioli neri, musica passionale nell’aria, suoni di nacchere e battiti di mani.

Ecco, non proprio.

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L’amicizia conflittuale tra mio babbo e il navigatore

Stiamo andando a Bordeaux in macchina, stamattina eravamo a Lione, 590 chilometri.
Io sono nei sedili dietro praticamente stesa con il collo piegato a 90º in una posizione demenziale solo perché mi scoccia tirarmi su.

Mancano ancora più di 3 ore all’arrivo e ho deciso di testare l’app di WordPress per raccontarvi uno spaccato di vita di viaggio familiare: il rapporto conflittuale tra mio babbo e il navigatore.

La storia è questa: mio babbo è una delle persone più intelligenti che io conosca, ma con la tecnologia non va molto d’accordo. Però è curioso e testardo, quindi ci prova e riprova (e ririprova ad libitum). A volte, sconfitto, si scrive le istruzioni su un foglio di carta, a mano.

Per questo viaggio, vista la quantità di strada da macinare e l’indeterminatezza del percorso, abbiamo deciso di farci aiutare da un navigatore, un TomTom.
Agli occhi di mio babbo il fatto che abbia una voce femminile allontana il navigatore dall’indefinita massa di aggeggi tecnologici e lo avvicina di più a una vera e propria guida, che ti accompagna e ti consiglia la strada migliore da fare. Consiglia.

Sì perché lui, abituato ad anni di cartine e cartelli stradali, non si fida ancora molto di questa scatolina parlante e più di una volta ha disobbedito al TomTom seguendo la strada che lo ispirava di più perdendosi miseramente.

Nei giorni lui e la signorina TomTom, dopo essersi osservati un po’ con diffidenza, sono diventati grandi amici. Le chiacchierate che si fanno!

Sarebbe da filmare, ma poi avrei abbastanza materiale per un lungometraggio, quindi vi riporto qui i punti salienti del loro rapporto di odio-amore. Enjoy.

20130902-150101.jpg

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“Raccontaci un po’ di questo Portogallo!”

Frase intramontabile, rompighiaccio di tutti gli incontri post-viaggio, superata solo dalla sempreverde “Sei tornata?“, che resta saldamente al 1° posto.
(Prima o poi guarderò il mio interlocutore dritto negli occhi e risponderò serissima: “No, non sono ancora tornata.”)

Intanto vi premetto che è stato un viaggio stupendo.
Siamo atterrati a Porto, abbiamo noleggiato un’auto, e da lì siamo partiti on the road alla scoperta del Portogallo.
Abbiamo percorso tutta la costa passando da Coimbra, Sintra e Lisbona e poi giù attraversando tutta l’Algarve. E da lì Andalusia.

Appena ho un po’ di tempo vi preparo un post dettagliato con l’itinerario e gli highlights.
Qui vorrei raccontarvi un po’ delle mie impressioni generali sul Portogallo.

portogallo cosa vedere

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Viaggio on the road: trolley o zaino?

Io per quest’estate ho scelto tutti e due.

Domani partirò per godermi dieci giorni immersa nella natura, senza internet, social network e probabilmente anche senza telefono. In questo caso assolutamente zaino.

Poi appena tornata partirò per due settimane in Portogallo e Spagna, da Porto lungo tutta la costa in macchina fino ad arrivare in Andalusia. Per questo viaggio ho scelto il trolley, dato che abbiamo l’auto.

In generale però, nelle vacanze un po’ lunghe e on the road, è l’eterno dilemma.
Per quelle corte è più facile.

Trekking di un weekend? Zaino.
Quattro giorni in una capitale? Trolley.
Vacanza relax al mare? Trolley.
In tenda con gli amici? Zaino.
Poi se stai fermo in un posto per tutto il viaggio allora tutta la vita trolley.

È nelle vacanze un po’ più elaborate che iniziano i dubbi.
Tipo stai via due settimane, ma una settimana stai fermo in un posto e una giri in treno.
Oppure stai via dieci giorni in macchina all’avventura.
Oppure parti senza sapere né dove ti fermerai né quando.

Queste situazioni sono sempre insidiose perché sia gli zaini che i trolley hanno i loro pro, ma hanno anche i loro contro.
Vediamoli insieme e prendiamo una decisione.

zaino o trolley

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