Le città invisibili: un libro per i viaggiatori che si fanno delle domande

Le città invisibili è un libro che fa viaggiare.

Dentro, fuori, intorno a noi.

La storia è semplice: Kublai Kan, imperatore dell’immenso impero dei Tartari, manda Marco Polo ad esplorare i suoi territori perché poi possa tornare indietro a raccontarglieli.
Lui non vivrà mai abbastanza a lungo per vederli tutti, così preferisce conoscerli attraverso le parole e i gesti di Marco.

Così lui parte.
E quando torna racconta al Gran Kan ogni singola città, ognuna con un nome di donna diverso.

In queste città c’è tutto l’immaginabile, ci sono tutte le relazioni esistenti e esistite, tutte le storie raccontate. C’è tutto il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro.
Ci sono tutte le città possibili, tutti i mondi possibili.

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“Questa notte ho sognato la pace” è un libro che mi ha scosso

Premessa: ad agosto sarò in Vietnam. Per prepararmi a questo viaggio ho scelto una decina di libri che parlano del Vietnam, uno per uno li sto divorando.

Avevo in mente di fare un post alla fine di questa maratona di lettura per raccontarvi cosa leggere per prepararvi a un viaggio in Vietnam, e invece sono rimasta folgorata.
Forse scriverò anche l’altro, alla fine, non lo so. Ma ora devo scrivere questo.

Ho finito ieri di leggere Questa notte ho sognato la pace. È un libro potente, tragico, emozionate, che ognuno dovrebbe leggere.
È un diario, un diario vero, scritto tra il 1968 e il 1970, durante la guerra in Vietnam.
È il diario di Thuy, una ragazza di Hanoi di 26 anni, di famiglia borghese, laureata in medicina.
Thuy, invece di iniziare la specialistica, decide di partire per il Vietnam del sud, di fare la dottoressa volontaria in un ospedale vietcong nascosto tra le foreste.

Questa notte ho sognato la pace, Dang Thuy Tram, diario di una dottoressa vietcong, libro sul vietnam

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