Il Nepal è una terra gentile.
I nepalesi sono il popolo più accogliente e sorridente che io abbia mai incontrato. Ve lo raccontavo qui, appena tornata dal mio viaggio.
Sono stati giorni indimenticabili quelli in Nepal: le bandierine di preghiera in ogni angolo a proteggerci, i namasté sorridenti di tutte le persone incontrate, i colori sgargianti, la polvere, l’Everest nella sua maestosità, le Durbar Square di Kathmandu, Patan e Bhaktapur così fitte di templi che sembrano foreste.
Il Nepal è senza dubbio uno dei luoghi che dovrebbe essere in cima alla lista dei sogni di viaggio di ognuno di voi, che se siete arrivati qui siete curiosi nei confronti del mondo quanto me.
In questi giorni una serie di terremoti fortissimi ha sbriciolato le città, i templi, la neve.
Le Durbar Square hanno dei vuoti al posto dei templi crollati, le case sono sventrate, sulla catena dell’Himalaya diverse valanghe hanno sepolto i campi degli scalatori.
Il conto dei morti sale di ora in ora, sono migliaia le persone che hanno perso la vita in questo disastro.
Io ero laggiù un anno fa esatto.
Le ferite del Nepal in questi giorni fanno male anche a me.