Vivere la morte nel mondo: le cremazioni sul fiume Bagmati in Nepal

Pashupatinath è uno dei templi sul fiume Bagmati, in Nepal, in cui vengono cremati i corpi.

Di quella giornata ho un’immagine vivida nella testa, che non riesco a cancellare anche se un po’ vorrei.
Sono lì davanti, immobile, con gli occhi fissi su quel corpo nudo, livido, scoperto.
È un signore che avrà sì e no cinquant’anni, è morto. Sua moglie piange fortissimo, le urla arrivano fino a noi che siamo dall’altra parte del fiume. Tutt’attorno a me le persone stanno fotografando la scena.
Sotto di lui c’è una pira di legno di cinque piani, sopra di lui ci sono dei fiori gialli, arancioni e bianchi.
Lui è completamente nudo e scoperto, il corpo è livido e gonfio.
Si vede il suo viso, si vedono le sue mani, si vedono i suoi capelli, la sua pancia.

Ad un certo punto del rituale gli mettono in bocca un panno infuocato: i corpi vengono cremati proprio a partire dalla bocca.

tempio pashupatinath sul fiume bagmati

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I sacrifici animali in Nepal: rumori indimenticabili, odori che non passano

Il Nepal non è una terra facile.
Ne abbiamo vissute di situazioni impegnative.
Niente di catastrofico o trascendentale, qualche prova per temprare il carattere diciamo.
I topi in camera, tra gli zaini, con le code lunghissime che sbucano nella penombra.
Le cremazioni sul fiume Bagmati, al Tempio Pashupatinath, dove la cosa più agghiacciante non è la morte, ma il contrasto tra le urla strazianti dei familiari e i click delle macchine fotografiche dei turisti.
I piccoli animaletti neri che ti camminano nel piatto tra i chicchi di riso, e ad ogni squish sotto i denti speri di non sentire nessun sapore strano.

Ma il momento più impegnativo, quello che sì, interessante, ma mai più nella vita MAI, è stato quando abbiamo assistito al rito dei sacrifici animali al Tempio Dakshinkali.

Incenso al Tempio induista Dakshinkali

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Diario-brainstorming di un viaggio in Nepal

viaggio in nepal 10 giorni

L’atterraggio: a bocca aperta ancora prima di mettere piede in Nepal

Siamo in viaggio da quasi 24 ore, abbiamo fatto due scali infiniti e i sedili di Air India sono scomodissimi.
Ho la bocca ancora in fiamme per il pranzo: era tutto piccante, anche la frutta.
Eppure sono euforica.
Continuo a guardare fuori dal finestrino, sotto di noi, in attesa dei primi segni del Nepal che ho tanto sognato.
Per ora sotto di noi c’è tantissima India: arida, piatta, marroncina.
Passa un tempo lunghissimo in cui sotto c’è solo la pianura indiana infinita.
Poi arriva il verde, arriva il Nepal.

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Statue giganti e scimmiette ovunque: le Batu Caves a Kuala Lumpur

Se siete a Kuala Lumpur questo è uno dei luoghi più belli da visitare, una delle esperienze da non perdere. Anche perchè Kuala Lumpur in sé come città non è il massimo e per le Batu Caves vi basterà mezza giornata.

Le Batu Caves sono delle grotte calcaree immense trasformate in un luogo di culto induista.
Sono a circa 13km dal centro di Kuala Lumpur, ci si arriva bene in taxi spendendo poco (chiedete sempre di utilizzare il tassametro e non di pagare una tariffa fissa). So che ci sono anche dei bus e dei treni comodi dalla città. Questa è l’unica spesa che avrete perché l’accesso è gratuito.

Quando si arriva alle Batu Caves l’impatto è pazzesco: a destra la statua dorata alta 43 metri del Dio della guerra Murugan, a sinistra la scalinata ripida di bel 272 scalini che si arrampica al fianco della statua scomparendo alle sue spalle all’interno delle grotte.

Batu Caves - statua dorata dio murugan

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