Dispacci da San Francisco #16: di traslochi, parole non scritte e pareti speciali

Bentornati. Anzi, bentornata a me. 

Ho talmente tante cose da raccontarvi che non so da che parte iniziare: quale occasione migliore per rispolverare i miei amati Dispacci
Siamo già al sedicesimo, come volano i dispacci quando ci si diverte, eh?

Vi racconto di un mirabolante trasloco, una piccola Clarita che inizia a camminare, gli acquerelli che sono meglio dello psicologo, un muro speciale di casa mia, i viaggi che non stiamo facendo, le parole che non ho scritto.

Poco filo logico, molto caos. Come vuole la tradizione 🎉

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Dispacci da San Francisco #15: vivere all’estero, per vivere il doppio si perde sempre metà?

Questo è un post che chi vive lontano da casa capirà molto bene.

Sono giorni che ho pensieri un po’ malinconici.
Per assurdo arrivano proprio in uno dei momenti più felici e più pieni della mia vita a San Francisco.
O forse proprio per questo.

Penso a mia nonna, che se n’è andata a novembre mentre io ero qua.
Penso alle mie amiche, che forse avrebbero bisogno di un abbraccio in più.
Penso ai miei genitori, che nel giro di un anno sono andati entrambi in pensione e potremmo fare talmente tante cose insieme.

Vivere all'estero e affrontare la distanza - per vivere il doppio si perde sempre metà Continue reading

Dispacci da San Francisco #14: la luce che cambia, una nuova passione da vecchina e le crocchette di dinosauro

Sono passati diversi mesi dall’ultimo dei miei Dispacci, era ora di riprendere il discorso.
Oggi vi racconto alcune cose che sono successe nella mia vita qui a San Francisco senza un filo logico, come i primi dispacci.
Vi parlo dell’estate che finalmente è arrivata, degli orari lavorativi e delle modalità di lavoro differenti, della mia nuova passione da vecchia gattara e dei miei gusti culinari da bambino di otto anni.

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Dispacci da San Francisco #13: la potenza della Pride Parade

Potenza.
Libertà.
Orgoglio.
Solidarietà.
Brividi. Gioia. Energia.
Amore.
Giustizia.
Identità.
Amore. Amore. Amore.

Questo è ciò che si vive alla Pride Parade di San Francisco.

Un fiume di persone, tutte lì per urlare al mondo che l’amore è amore, l’identità è identità.
Non si sceglie chi amare, così come non si sceglie chi essere.
“I love who I love, I am who I am.”

Sisters - L'evento migliore di San Francisco - la LGBTQ Pride Parade
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Dispacci da San Francisco #11: le piccole cose che in fondo sono così grandi

Mi sono accorta che qui scrivo spesso le grandi cose, e lascio le piccole, quelle di tutti i giorni, ai social network (sapete che potete trovarmi su Facebook, Twitter e Instagram).

Ma mentre oggi stavo riguardando le mie foto su Instagram mi sono resa conto che quelle piccole cose, una dopo l’altra, una insieme all’altra, sono così grandi.
Sono il filo che tiene insieme un giorno al successivo, sono la colonna sonora della quotidianità, sono tutto, alla fine.

Quindi ho deciso di fissare anche tutto qui sopra.
Di fare questo post senza né capo né coda mettendo insieme tutti quei piccoli momenti che normalmente abbandono nell’oceano dei social network e di cui, purtroppo, alla fine, mi dimentico.

Dai biscotti americani fatti in casa alle fughe di un weekend, dai tramonti spettacolari agli scoiattoli tenerini.
Per i piccoli sorrisi di ogni giorno che rendono la vita felice davvero.

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Dispacci da San Francisco #10: DUE di ogni cosa, lo zapping della vita reale e le giostre volanti

Sono su un aereo che da Bologna mi sta portando a Monaco.
Da lì ne prenderò un altro per San Francisco.
Da casa a casa.

Ho fatto un po’ di su e giù in queste settimane, dopo tanti mesi a San Francisco.
Ho il bioritmo smaciullato e il jet-lag sempre alle calcagna, ho le valigie sempre mezze fatte, vestiti sparsi tra le due parti dell’oceano, l’orologio che fa un orario e il telefono che ne fa un altro.

Ma in queste settimane sono riuscita a vivere entrambe le vite al massimo.
È strana e meravigliosa questa vita a metà.

Se ci si impegna forte, con tanto allenamento e cura, la si può trasformare in una vita al quadrato.

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Dispacci da San Francisco #9: lasciare casa per tornare a casa

Avere due vite è così bello e così doloroso.
Che condanna vivere al 200% ma solo con il 100% del tempo: ti perdi la metà sempre, comunque per forza.
Per quanto la tiri la coperta resta corta.

E così a metà gennaio ho salutato tutti, dato abbracci molto stretti, lasciato pezzettini di cuore sparsi per l’Emilia-Romagna, ho lasciato casa… e sono tornata a casa.
Perché la mia casa adesso è qui, a San Francisco, tra fochine, balene, cene italiane per palati stranieri, e giornate di sole bellissimo.

Vi racconto a caso questi primi giorni a San Francisco, quello che mi mancava e quello che proprio no.

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Dispacci da San Francisco #8: la strada è la casa di troppe persone

Non è tutto oro quello che luccica.
Non è tutto bellissimo a San Francisco.

Viverci è un’esperienza che mi sta dando tantissimo, ma c’è qualcosa che mi lascia perplessa.

Come vi dicevo qui quando mi chiedono “Allora come si vive a San Francisco?” inizio a pensare a tutte le meraviglie che questa città mi sta regalando.

Poi però avanza un’ombra, un velo, che dà un retrogusto amaro a tutta questa bellezza.

A San Francisco troppa gente vive – e muore – per la strada.

Give me your tired your poor Your huddled masses yearning to breathe free The wretched refuse of your teeming shore Continue reading

Dispacci da San Francisco #7: la verità è che questo è un sogno a occhi aperti

Quando qualcuno mi chiede “Allora come si vive a San Francisco?” rimango sempre imbambolata per qualche secondo. Cerco la risposta giusta.

Rispondo sempre solo “Molto bene, grazie!“, ma lo so che il mio interlocutore si aspetta di più, si aspetta aneddoti, fuochi d’artificio, storie, racconti, pezzi di vita con gli occhi che brillano.

Però io mi sento un po’ in colpa. Mi sembra di sbattere in faccia agli altri la mia felicità.
Mia mamma mi prende in giro, dice che è colpa della mia forma mentis “cattolica” che non mi permette di gioire a pieno dei miei traguardi.

Non lo so di chi è colpa, fatto sta che non mi viene da rispondere la verità vera.
Mi viene da dire solo “molto bene”, cercando di ovattare, di non squizzare di gioia, di sminuire un po’.
Non lo so perché.

Però oggi ho deciso di farlo, almeno qui, dove non mi sento in colpa, che se vi stancate di leggermi basta cambiare blog.

Oggi vi racconto perché ogni giorno passato qui è un pezzettino di felicità in più.

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