Óbidos in 10 scatti

Questo post fa parte del progetto In 10 scatti.

Questo è il primo post, quello dove spiego come funziona: Un nuovo progetto, una nuova sfida: #in10scatti.

Dieci fotografie (scattate rigorosamente da me) per raccontare una città, una volta alla settimana, per tutto l’anno.

Ecco a voi la mia Óbidos in 10 scatti.

A Óbidos ci siamo arrivati di sera, per caso.
Ed è proprio la sera il momento in cui questo paesino fa innamorare.
Quando le stradine sono deserte, i turisti sono tornati a Lisbona, la luci sono basse e calde.
Quando per caso ti trovi a passeggiare sulle sue mura, senza nessuna protezione, al buio, ridendo da matti, ma con una vista mozzafiato.

Poi la mattina i colori esplodono.
Il bianco sbatte contro il blu, il giallo, il rosso e crea quei contrasti che sono l’anima di Óbidos, la sua identità.

Óbidos la scopri tra le porticine colorate, l’intonaco scrostato, il gatto sul muretto che fa le fusa, i fiori che si arrampicano su ogni muro.
Io qui ci ho trovato il Portogallo vero.
Però prima delle nove di mattina e dopo le nove di sera. Senza turisti, solo Óbidos.

(Scusate, sta volta ho esagerato con le porticine. Lo so.)

Tra le case c'è una torre, come quella delle favole

Tra le case c’è una torre, come quella delle favole

Continue reading

Tonawanda in 10 scatti

Questo post fa parte del progetto In 10 scatti.

Questo è il primo post, quello dove spiego come funziona: Un nuovo progetto, una nuova sfida: #in10scatti.

Dieci fotografie (scattate rigorosamente da me) per raccontare una città, una volta alla settimana, per tutto l’anno.

Ecco a voi la mia Tonawanda in 10 scatti: un piccolo paesino a pochi chilometri da Buffalo, negli States, con queste casine colorate e tutte in fila così perfette da sembrare uscite da un film.
Te arrivi lì e ti guardi un po’ intorno spaesato pensando di essere sul set di Desperate Housewives, o di Dawson’s Creek, o in un episodio dei Simpson. Invece son più vere che mai, circondate da alberi coloratissimi in fila come soldatini.

Le casine di Towananda sembrano finte da quanto sono colorate, ordinate  e perfette

Le casine di Tonawanda sembrano finte da quanto sono colorate, ordinate e perfette

Continue reading

Kathmandu in 10 scatti

Questo post fa parte del progetto In 10 scatti.

Questo è il primo post, quello dove spiego come funziona: Un nuovo progetto, una nuova sfida: #in10scatti.

Dieci fotografie (scattate rigorosamente da me) per raccontare una città, una volta alla settimana, per tutto l’anno.

Ecco a voi la mia Kathmandu  in 10 scatti, un luogo rimasto nel cuore a cui tengo tantissimo: durissimo e verissimo.

Arcobaleni per dipingere le stoffe

Arcobaleni per dipingere le stoffe

Continue reading

Diario-brainstorming di un viaggio in Nepal

viaggio in nepal 10 giorni

L’atterraggio: a bocca aperta ancora prima di mettere piede in Nepal

Siamo in viaggio da quasi 24 ore, abbiamo fatto due scali infiniti e i sedili di Air India sono scomodissimi.
Ho la bocca ancora in fiamme per il pranzo: era tutto piccante, anche la frutta.
Eppure sono euforica.
Continuo a guardare fuori dal finestrino, sotto di noi, in attesa dei primi segni del Nepal che ho tanto sognato.
Per ora sotto di noi c’è tantissima India: arida, piatta, marroncina.
Passa un tempo lunghissimo in cui sotto c’è solo la pianura indiana infinita.
Poi arriva il verde, arriva il Nepal.

Continue reading

Óbidos: un paesino portoghese bianco e blu (con un castello!)

Óbidos è uno dei paesini che ho amato di più del Portogallo.

Sarà che ci siamo arrivati di sera,
quando ormai si era svuotato dai turisti della giornata.

Sarà che era tutto illuminato e romantico,
che abbiamo mangiato in un posticino buonissimo nascosto tra i vicoli.

Sarà che ci siamo avventurati sulle sue mura medievali,
al buio, senza nessun altro, e abbiamo visto tutti i tetti da lassù.

Sarà che la mattina dopo, alle otto e mezza, eravamo già lì prima di tutti,
prima anche dei baristi, con le strade deserte un’altra volta, solo per noi.

Sarà che c’è un castello,
e ogni donna si è sentita, prima o poi, una principessa.

castello di obidos

Continue reading

Le Marche sono una scatola di colori a pastello

Che le Marche fossero così belle proprio non me l’aspettavo.
Sono rilassanti.
Ci sono luoghi meravigliosi a meno di un’ora da casa mia che io non ho mai visto.

Mi faccio così prendere dalla smania di scoprire posti nuovi che non mi prendo mai il tempo di conoscere veramente quelli in cui vivo. 
Ogni tanto devo ricordarmi che non c’è bisogno di prendere un aereo o di parlare una lingua diversa per viaggiare.
Si viaggia anche nei luoghi vicini. E proprio perché sono vicini ci si può permettere di viaggiare lentamente e di godersi ogni cosa con calma: la strada, il caffè, la piadina, il panorama, la musica.

In questi tre giorni abbiamo girato a zonzo nel “nord” delle Marche, senza un programma preciso. Siamo stati bene.
E i paesaggi sembravano dipinti.

mercatello sul metauro bandiera arancione borghi delle marche

Mercatello sul Metauro

Continue reading

Capture the Colour

Capture the Colour è un concorso lanciato da Travel Supermarket.

Il tema sono i colori nelle fotografie di viaggio: bianco, rosso, blu, verde, giallo.
Trovate le regole a questo indirizzo, ma intanto ve le elenco brevemente.

  1. Scegliere 5 foto di viaggio, una per ogni colore, e pubblicarle in un post con una breve descrizione.
  2. Scegliere altri 5 blogger da invitare al concorso.
  3. Postare il tutto entro il 29 agosto.
  4. Pronti? Via.

Le descrizioni saranno in inglese e italiano per permettere alla giuria di capirci qualcosa.

White – Bianco

capture the colour contest - white - drinks in marzamemi sicily italy

This picture was taken in Marzamemi, Sicily, in a cafe where we used to spend our evenings. The place is in the main square of Marzamemi, with tables and candles outside, and books and jazz music inside. It’s a warm and cosy place. There are poems written on the walls. The owner always welcomes you with a smile.

[Questa foto è stata scattata a Marzamemi, un piccolo paesino della Sicilia, in un locale dove abbiamo passato molte serate. È proprio nella piazza principale di Marzamemi, fuori ha qualche tavolino illuminato a lume di candela, dentro ci sono libri e musica jazz. È un luogo davvero carino e accogliente. Sulle pareti ci sono scritte poesie. La proprietaria ti accoglie sempre con un sorriso.]

Continue reading

Il souk di Marrakech: un’esplosione di colori, sapori e odori

Negozi Souk Marrakech - spezie, tappeti, creamiche, stoffe, vasi, seta - Marocco

Il Souk, mercato, di Marrakech si trova nel centro della città, nella Medina, vicino alla famosa piazza Jemaa el-Fna.
È con certezza il mercato più grande che io abbia mai visto, così grande che non sono riuscita a girarlo tutto.

Dalla piazza enorme, soleggiata e caotica si entra nella zona del souk, più ombreggiata e ordinata. Le stradine sono coperte da una tettoia di canne, che fanno filtrare poco sole ma molta luce. Ai lati si susseguono ordinatamente negozietti di ogni tipo: spezie colorate e profumate, specchi di ogni forma decorati e luccicanti, tajine di terracotta smaltata, babbucce con la punta e senza punta, gioielli d’argento ammucchiati l’uno sull’altro, tappeti annodati a mano uno per uno, ceste enormi di frutta secca di tutti i colori, lanterne di ferro battuto che illuminano tutto il souk con la loro luce colorata. E poi ceste e cappelli di paglia intrecciata, bottigline decorate di vetro soffiato, barattoli di olive ripiene sott’olio, teiere, fossili, qualche souvenir, tantissime candele profumate. Ecco, i profumi. Anzi, gli odori. Nel souk gli odori si intrecciano, si mischiano, se ne creano di nuovi. Ogni senso si attiva e aggiunge un pezzettino fondamentale a questa esperienza.
Continue reading

Marrakech, il quartiere artigiano

Oggi vi vorrei portare nel quartiere artigiano di Marrakech, dove si mischiano odori e colori creando un luogo incredibilmente lontano da tutto quello che abbiamo visto fino ad ora.

Dietro al souk di Marrakech, nascosto nella Medina, si trova il quartiere artigiano di Marrakech. Un turista difficilmente lo trova da solo, e, se lo trova, perde la giornata cercando la strada per uscirne.
È un labirinto di vicoli tortuosi, stretti, che si intersecano l’un l’altro senza un senso logico, un incubo rispetto alle nostre città ordinate con cardi e decumani.
Un paradosso rispetto a New York con streets e avenues numerate.
Ci sono tantissime persone che lavorano qui, anziani e ragazzi giovani perlopiù, tutti uomini ovviamente. Non parlano tanto, sono tutti concentrati sul lavoro. I passaggi sono stretti e bui, ogni tanto la strada si allarga e si vede il sole. Molte persone ci sfrecciano accanto su biciclette o motorini, mentre noi, goffissimi, fatichiamo a passare con uno zaino.

Continue reading