Óbidos in 10 scatti

Questo post fa parte del progetto In 10 scatti.

Questo è il primo post, quello dove spiego come funziona: Un nuovo progetto, una nuova sfida: #in10scatti.

Dieci fotografie (scattate rigorosamente da me) per raccontare una città, una volta alla settimana, per tutto l’anno.

Ecco a voi la mia Óbidos in 10 scatti.

A Óbidos ci siamo arrivati di sera, per caso.
Ed è proprio la sera il momento in cui questo paesino fa innamorare.
Quando le stradine sono deserte, i turisti sono tornati a Lisbona, la luci sono basse e calde.
Quando per caso ti trovi a passeggiare sulle sue mura, senza nessuna protezione, al buio, ridendo da matti, ma con una vista mozzafiato.

Poi la mattina i colori esplodono.
Il bianco sbatte contro il blu, il giallo, il rosso e crea quei contrasti che sono l’anima di Óbidos, la sua identità.

Óbidos la scopri tra le porticine colorate, l’intonaco scrostato, il gatto sul muretto che fa le fusa, i fiori che si arrampicano su ogni muro.
Io qui ci ho trovato il Portogallo vero.
Però prima delle nove di mattina e dopo le nove di sera. Senza turisti, solo Óbidos.

(Scusate, sta volta ho esagerato con le porticine. Lo so.)

Tra le case c'è una torre, come quella delle favole

Tra le case c’è una torre, come quella delle favole

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Óbidos: un paesino portoghese bianco e blu (con un castello!)

Óbidos è uno dei paesini che ho amato di più del Portogallo.

Sarà che ci siamo arrivati di sera,
quando ormai si era svuotato dai turisti della giornata.

Sarà che era tutto illuminato e romantico,
che abbiamo mangiato in un posticino buonissimo nascosto tra i vicoli.

Sarà che ci siamo avventurati sulle sue mura medievali,
al buio, senza nessun altro, e abbiamo visto tutti i tetti da lassù.

Sarà che la mattina dopo, alle otto e mezza, eravamo già lì prima di tutti,
prima anche dei baristi, con le strade deserte un’altra volta, solo per noi.

Sarà che c’è un castello,
e ogni donna si è sentita, prima o poi, una principessa.

castello di obidos

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