Dispacci da San Francisco #7: la verità è che questo è un sogno a occhi aperti

Quando qualcuno mi chiede “Allora come si vive a San Francisco?” rimango sempre imbambolata per qualche secondo. Cerco la risposta giusta.

Rispondo sempre solo “Molto bene, grazie!“, ma lo so che il mio interlocutore si aspetta di più, si aspetta aneddoti, fuochi d’artificio, storie, racconti, pezzi di vita con gli occhi che brillano.

Però io mi sento un po’ in colpa. Mi sembra di sbattere in faccia agli altri la mia felicità.
Mia mamma mi prende in giro, dice che è colpa della mia forma mentis “cattolica” che non mi permette di gioire a pieno dei miei traguardi.

Non lo so di chi è colpa, fatto sta che non mi viene da rispondere la verità vera.
Mi viene da dire solo “molto bene”, cercando di ovattare, di non squizzare di gioia, di sminuire un po’.
Non lo so perché.

Però oggi ho deciso di farlo, almeno qui, dove non mi sento in colpa, che se vi stancate di leggermi basta cambiare blog.

Oggi vi racconto perché ogni giorno passato qui è un pezzettino di felicità in più.

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Dispacci da San Francisco #4: home is where the lampada con le lucine is

È così difficile sentirsi a casa dall’altra parte del mondo.

Poi scatta qualcosa – click! –  e ti bastano un barattolo con le lucine, una balena, un divano comodo e una pasta al pomodoro cucinata come dico io (con il basilico fresco profumatissimo), per essere a casa.

Ci siamo, iniziano a spuntarmi delle piccole radici.
L’Italia mi manca da matti (che se sento il profumo di una pizza mi commuovo), la mia famiglia non ne parliamo, amici, colleghi, la mia casina, mi manca tutto.
Ma questa vita mi piace tantissimo, e mi fa tanto felice, quindi è il prezzo da pagare.

E ora che mi sento a casa, che iniziano a spuntare queste piccole radicine, che ho un negozio di alimentari che quando ci vado si ricordano di me, che la mattina al coworking attivo il cervello con 10 minuti di chiacchiere con Kyle, ora è tutto più facile.

“You can’t connect the dots looking forward; you can only connect them looking backwards.”
(Steve Jobs)

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Aix-en-Provence tra macarons, librerie e fragole profumate

Tra gli aspetti che non avevo mai preso in considerazione delle crociere ci sono le escursioni (vedi punto 2 qui). Durante il #CostaBlogTour abbiamo navigato tra Barcellona e la Provenza provando la Minivacanza Blu Lavanda. In quattro giorni abbiamo respirato l’aria genovese, il mare aperto, la vitalità di Barcellona e l’atmosfera delicata della Provenza.
Non si ha un quadro completo dei luoghi standoci solo una giornata, chiaramente, ma si ha a possibilità di immergersi in culture diverse ogni giorno: un’esperienza da provare.

aix en provence provenza macarons finestra fiori biscotti gourmande casine
Il lunedì di buon mattino abbiamo attraccato al porto di Marsiglia e siamo scesi per scoprire la Provenza.

Arrivando ad Aix-en-Provence sembra di entrare piano piano dentro ad un film.
Un’ottima annata l’avete visto? Togliete Russel Crow e aggiungete i macarons.
Anche la luce sembra diversa quando i luoghi sono così belli.
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