Budapest in 10 scatti

Questo post fa parte del progetto In 10 scatti.

Questo è il primo post, quello dove spiego come funziona: Un nuovo progetto, una nuova sfida: #in10scatti.

Dieci fotografie (scattate rigorosamente da me) per raccontare una città, una volta alla settimana, per tutto l’anno.

Ecco a voi la mia Budapest in 10 scatti: una capitale europea che ho amato tantissimo, in cui ho riso fino alle lacrime, in cui ho bevuto tantissima birra (molta di più di quanto avrei dovuto), che mi ha sorpresa incredibilmente (in positivo), di cui ho un ricordo felice e sorridente, a cui ho promesso di ritornare.

Budapest e il suo Danubio

Budapest e il suo Danubio

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A Budapest c’è un pub pieno di ricordi

Uno dei traumi più grandi della mia vita è stato quando ho perso il portafoglio durante la gita della quarta superiore. Dentro c’era una vita di ricordi: biglietti dei concerti, lettere d’amore, biglietti aerei, messaggi cretini tra i banchi di scuola. Mia mamma si preoccupava per i documenti e io piangevo per il biglietto del tram di Colchester e per il quadrifoglio essicato che mi aveva regalato una persona importante.
Io mi lego molto a queste piccole cose, mi piace, dopo anni, ritrovare lo scontrino della spesa fatta al mare con gli amici per Ferragosto o la fototessera in bianco e nero scattata a Berlino quando faceva freddissimo. Mi porta immediatamente a quel momento, a quelle sensazioni, come se fossi di nuovo lì.

Qualcuno doveva pensarla come me quando a creato questo posto: a Budapest c’è un pub che è pieno di ricordi. Dei viaggiatori, degli avventori, di tutti quelli che sono passati da lì.

Budapest pub for sale bigliettini arachidi

For Sale Pub – Vamhaz Korut 2, Budapest
È un posto incredibile che vi consiglio di non perdere.
È su una delle strade principali di Budapest, Vamhaz Korut, praticamente davanti al Mercato Centrale, a Buda.
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Un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro quando si parte

Il titolo è una citazione da Oceano Mare di Baricco.

Io amo incredibilmente viaggiare, e probabilmente anche voi se siete arrivati fino a qui. Prima del viaggio c’è l’emozione, la curiosità, e anche le farfalle nello stomaco, come quando alle medie si incontrava la propria cotta durante l’intervallo. Poi si parte e tutto è splendido e sconosciuto, gli occhi si riempiono di immagini e luci nuove, si passa continuamente dalla gioia allo stupore, come su un rollercoaster.
E alla fine, dopo mille sorrisi e fotografie, il viaggio finisce. Che sia all’aeroporto, in stazione, mentre si rifa la valigia, mentre si prende la metro, c’è un momento, che ogni viaggiatore conosce, in cui si è felici di tornare a casa. A volte passa subito, altre volte ci accompagna fino alla porta di casa.

Ogni viaggiatore lo conosce, lo aspetta, se lo gode.

Non importa se il viaggio è stato il più bello della nostra vita, tornare a casa è sempre un piacere grande, quasi quanto quello di partire. Ritrovare le proprie cose, respirare il profumo di casa, dormire di nuovo nel proprio letto. Riabbracciare le persone che avevamo lasciato ad aspettarci.
Anche per questo viaggiamo.

Ma un pretesto bisogna sempre seminarselo dietro anche quando si riparte.
Un ristorantino ancora da provare, un quartiere ancora da esplorare, un mercatino ancora da scoprire.

Lasciando qualcosa di inesplorato, ci stiamo promettendo di ritornare.

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