Sono passati diversi mesi dall’ultimo dei miei Dispacci, era ora di riprendere il discorso.
Oggi vi racconto alcune cose che sono successe nella mia vita qui a San Francisco senza un filo logico, come i primi dispacci.
Vi parlo dell’estate che finalmente è arrivata, degli orari lavorativi e delle modalità di lavoro differenti, della mia nuova passione da vecchia gattara e dei miei gusti culinari da bambino di otto anni.
acquerelli
Diario-brainstorming di un viaggio in Alaska
Il tuono del ghiacciaio quando incontra l’oceano
Chiudete gli occhi e pensate al rumore di un tuono potente durante un temporale.
Quel botto così potente che sembra qualcuno abbia accartocciato un pezzo di cielo.
Ce l’avete in mente?
Bene, tenetelo lì da parte un attimo.
Ora immaginate di essere sul ponte di una barca. L’acqua sotto di voi è scura e immobile. Silenzio.
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Partire è la più bella e coraggiosa delle azioni. Next stop: Alaska (in tenda)!
Montagne, ghiacciai, lontre (❤), salmoni, orsi (ORSI?!), tende, fornellini, scarponi, guanti di lana, aria ghiacciata, kayak, balene (❤).
Domani si parte e io non ci posso ancora credere.
Fino a pochissimi giorni fa pensavamo che non saremmo riusciti a partire, e invece si va, e in questo momento la nostra casa è sommersa da sacchi a pelo, stuoini, torce, macchine fotografiche in carica, e un’italiana e uno spagnolo che saltellano felici da una parte all’altra del soggiorno.
Questi saltelli sono particolarmente esultanti perché dietro questa partenza c’è una lunga storia.
Una storia di attese e di (almeno) un centinaio di incontri con la cassetta delle lettere.
Adesso ve la racconto.

(ah, la casa è anche sommersa dai miei pennelli e dai miei acquerelli)