Qualche giorno fa, dopo tanto tempo che ne sentivo parlare entusiasticamente da amici e parenti, sono stata alla Locanda alla Mano.
È una locanda vera e propria: ristorantino al piano terra, bed&breakfast al primo piano.
Si trova a Forlimpopoli, un piccolo borgo in Romagna tra Forlì e Cesena, famoso per essere la città natale di Pellegrino Artusi (autore di La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, grazie al quale ogni anno a Forlimpopoli viene organizzata la Festa Artusiana, settimana di cene luculliane e vergognosamente grasse).
La Locanda alla Mano è un posticino delizioso.
L’ambiente è curato in ogni minimo dettaglio: il muro di mattoni a vista, le lucine nei punti strategici, i particolari shabby chic, la grafica delle tovagliette, le fotografie alle pareti.
Uno dei traumi più grandi della mia vita è stato quando ho perso il portafoglio durante la gita della quarta superiore. Dentro c’era una vita di ricordi: biglietti dei concerti, lettere d’amore, biglietti aerei, messaggi cretini tra i banchi di scuola. Mia mamma si preoccupava per i documenti e io piangevo per il biglietto del tram di Colchester e per il quadrifoglio essicato che mi aveva regalato una persona importante.
Io mi lego molto a queste piccole cose, mi piace, dopo anni, ritrovare lo scontrino della spesa fatta al mare con gli amici per Ferragosto o la fototessera in bianco e nero scattata a Berlino quando faceva freddissimo. Mi porta immediatamente a quel momento, a quelle sensazioni, come se fossi di nuovo lì.
Qualcuno doveva pensarla come me quando a creato questo posto: a Budapest c’è un pub che è pieno di ricordi. Dei viaggiatori, degli avventori, di tutti quelli che sono passati da lì.
For Sale Pub – Vamhaz Korut 2, Budapest È un posto incredibile che vi consiglio di non perdere.
È su una delle strade principali di Budapest, Vamhaz Korut, praticamente davanti al Mercato Centrale, a Buda. Continue reading →
Vedere le cose da nuovi punti di vista è sempre interessante.
Durante il #CostaBlogTour ho avuto la possibilità di scoprire cosa c’è dietro una crociera. Quante persone, quanti incastri, quanta organizzazione ci sono dietro ad una vacanza in cui si viene coccolati e viziati dall’inizio alla fine.
Non solo quante persone, ma che persone, soprattutto.
La prima mattina a bordo della Costa Atlantica abbiamo avuto il grande onore di fare il tour behind the scenes, dietro le quinte, della nave.
La prima tappa è stata il metal detector: per accedere alle aree riservate è necessario superare controlli e non portare macchine fotografiche, cellulari o qualsiasi apparato elettronico. Per questo nel post non ci saranno mie foto, mi dispiace, dovrete usare la vostra immaginazione.
Appena si arriva sul ponte di comando manca il fiato: davanti c’è tutto mare, attorno schermi e pannelli di controllo di ogni genere, dall’anti incendio alla sicurezza degli ascensori, dal radar al controllo macchine. Osserviamo tutto con un silenzio reverenziale, gli occhi si fanno spazio attraverso le tante levette, lucine, attraverso tutti i grafici che hanno tanto da dire a chi li sa capire e che per noi sembrano solo dei quadri astratti.
Un ufficiale ci spiega il funzionamento della nave con la stessa padronanza con cui io potrei raccontarvi di come mangiare un piatto di tagliatelle. È in divisa, avrà più o meno la mia età, è emozionato, usa termini semplici ed è molto professionale. Fa piacere sapere di essere in buone mani.
Poi ci fa vedere il timone della nave. Quello che muove tutto.
Io mi immaginavo qualcosa del genere:
Oh sì, questo è un blog di viaggi ma ogni tanto ci buttiamo dentro pensieri in libertà.
Siete d’accordo?
Questo weekend me ne stavo spaparanzata in spiaggia a rosolare sotto il sole ascoltando la mia playlist estiva e leggendo un libro.
Dopo due ore ero rossa come un peperone, affamata come un lupo, ma molto contenta del mix di canzoni che avevo appena ascoltato.
Quindi ho pensato di farvi un regalino di Buona Estate e condividerlo con voi 🙂
Premessa: è un mischione di generi, periodi, artisti, che mi vergogno quasi un po’ per avere affiancato i Pearl Jam ai Train. Però tutte insieme sono molto belle, ve lo prometto.
Tra gli aspetti che non avevo mai preso in considerazione delle crociere ci sono le escursioni (vedi punto 2 qui). Durante il #CostaBlogTour abbiamo navigato tra Barcellona e la Provenza provando la Minivacanza Blu Lavanda. In quattro giorni abbiamo respirato l’aria genovese, il mare aperto, la vitalità di Barcellona e l’atmosfera delicata della Provenza.
Non si ha un quadro completo dei luoghi standoci solo una giornata, chiaramente, ma si ha a possibilità di immergersi in culture diverse ogni giorno: un’esperienza da provare.
Il lunedì di buon mattino abbiamo attraccato al porto di Marsiglia e siamo scesi per scoprire la Provenza.
Arrivando ad Aix-en-Provence sembra di entrare piano piano dentro ad un film. Un’ottima annata l’avete visto? Togliete Russel Crow e aggiungete i macarons.
Anche la luce sembra diversa quando i luoghi sono così belli. Continue reading →
Qual è il primo pensiero che ti viene in mente alla parola “crociera“?
Fino a qualche giorno fa io avrei detto: “Vecchietti tedeschi color aragosta scarrozzati in giro per il mare che fanno a spintoni per arrivare per primi al buffet. Con sandali beige e calzini bianchi tubolari.”
Oggi invece vi dico “Svegliarsi guardando il mare con la colazione a letto” oppure “Ogni giorno un porto nuovo, un mondo diverso“.
Tutto questo grazie al #CostaBlogTour.
[questo post non parla di viaggi, parla di cose belle e di felicità]
Ci sono certi momenti in cui tutto è buio. E magari piove anche.
Tutto – tutto – sembra andare storto.
Qualche giorno fa ho avuto una giornata veramente incredibile. Alle 2 di notte hanno suonato i carabinieri: “La sua macchina parcheggiata ha avuto un incidente con un’altra macchina parcheggiata.” WTF?! La mia macchina era parcheggiata in fondo ad una discesa da cui è arrivata a tutta velocità un’altra macchina parcheggiata a cui ha ceduto il freno a mano. Alle due di notte. Parliamone.
La mattina sono andata in stazione in bicicletta, sotto la pioggia, bagnata come un pulcino.
Arrivata in stazione ho scoperto che il mio treno, il mio solito treno, non esisteva più. Soppresso per sempre. Ma benissimo.
Aspetto per un’ora quello dopo, che è in ritardo di mezz’ora.
Arrivo a lavorare praticamente all’ora di pranzo. Il resto della giornata continua su questo registro, vi risparmierò i particolari irritanti.
Una giornata di merda iniziata alle 2 di notte, immaginatevi voi.
Io però sono una persona ottimista e solare, quindi ho cercato di non perdere mai il buonumore, a costo di pensare alle scene delle Follie dell’Imperatore durante le riunioni.
Sono arrivata a casa la sera che ero distrutta in mille pezzettini, un po’ come il vetro infrangibile quando poi effettivamente si rompe.
Quando sono così stanca e a terra uso sempre il metodo di Julie Andrews in Tutti insieme appassionatamente: penso alle cose belle.
Quelle cose piccole che normalmente non notiamo, ma che in una giornata triste fanno tornare il sereno.
Lei cantava questa canzone:
Io l’altro giorno per tirarmi su il morale ho scritto la mia lista delle piccole cose che mi fanno felice. Continue reading →
Da tanti anni, da quando ero piccina, ogni weekend e ogni estate vado con la mia famiglia a Cesenatico.
Per chi non lo sapesse è una bellissima città di mare sulla Riviera Romagnola tra Rimini e Milano Marittima. Più tranquilla, lontana dagli eccessi di Riccione, ma molto viva e vitale. A Luglio e Agosto si riempie e si accende, quasi troppo per i miei gusti. L’ideale sono i mesi di Giugno e Settembre per delle lunghe passeggiate sulla spiaggia o sul porto canale.
Io Cesenatico la conosco come le mie tasche, ho provato tutte le gelaterie, i ristorantini, curiosato in tutti i negozi.
E quindi ho pensato di farvela vedere un po’ da insider, di farvi scoprire i posticini dove andiamo noi romagnoli da sempre.
Qui sotto i miei consigli, i posti che io, se fossi in voi, non mi perderei. Continue reading →
Il Souk, mercato, di Marrakech si trova nel centro della città, nella Medina, vicino alla famosa piazza Jemaa el-Fna.
È con certezza il mercato più grande che io abbia mai visto, così grande che non sono riuscita a girarlo tutto.
Dalla piazza enorme, soleggiata e caotica si entra nella zona del souk, più ombreggiata e ordinata. Le stradine sono coperte da una tettoia di canne, che fanno filtrare poco sole ma molta luce. Ai lati si susseguono ordinatamente negozietti di ogni tipo: spezie colorate e profumate, specchi di ogni forma decorati e luccicanti, tajine di terracotta smaltata, babbucce con la punta e senza punta, gioielli d’argento ammucchiati l’uno sull’altro, tappeti annodati a mano uno per uno, ceste enormi di frutta secca di tutti i colori, lanterne di ferro battuto che illuminano tutto il souk con la loro luce colorata. E poi ceste e cappelli di paglia intrecciata, bottigline decorate di vetro soffiato, barattoli di olive ripiene sott’olio, teiere, fossili, qualche souvenir, tantissime candele profumate. Ecco, i profumi. Anzi, gli odori. Nel souk gli odori si intrecciano, si mischiano, se ne creano di nuovi. Ogni senso si attiva e aggiunge un pezzettino fondamentale a questa esperienza. Continue reading →
Guardate questa foto, è l’entrata di un giardino bellissimo.
Pieno di fiori, piante, siepi, tutte curate e rigogliose.
Un giardino che ricorda il Giardino segreto di Frances Hodgson Burnett.
Quando sono passata di qui, passeggiando a zonzo per Suvereto, sono rimasta incantata da questo posto meraviglioso. Ho infilato il naso tra le sbarre del cancello per riuscire a vedere il più possibile. Vasi pieni di fiori colorati, aiuole che sembravano disegnate, tante, tantissime tonalità di verde.
Ho fatto un passo indietro, per fare una foto, e l’ho vista.
La piastrella con i due nomi dei proprietari del giardino: Stefano e Eden.
Il giardino dell’Eden, miei cari, è a Suvereto.
Ed è anche il giardino di Stefano, che deve amare molto la sua Eden perché un posto diventa così bello solo se c’è tanto amore. Continue reading →