Il tuono del ghiacciaio quando incontra l’oceano
Chiudete gli occhi e pensate al rumore di un tuono potente durante un temporale.
Quel botto così potente che sembra qualcuno abbia accartocciato un pezzo di cielo.
Ce l’avete in mente?
Bene, tenetelo lì da parte un attimo.
Ora immaginate di essere sul ponte di una barca. L’acqua sotto di voi è scura e immobile. Silenzio.
A qualche decina di metri da voi, sia a destra che a sinistra avete le pareti del fiordo che fanno ombra all’oceano.
Davanti a voi un ghiacciaio immenso che dalla cima della montagna scivola da migliaia di anni lentissimamente verso l’acqua.
Dove la tocca si spezza, perché non ha più il terreno a sostenerlo.
Quando si spezza lascia scoperto il suo cuore: una parete lunghissima, azzurra come il cielo.
Ogni pezzo che si stacca lascia spazio dietro di sé a un po’ più di azzurro.
Riuscite a vederlo, questo ghiacciaio azzurrissimo e lentissimo?
Bene.
Dal nulla, senza nessun preavviso, un pezzo enorme di ghiacciaio si stacca per andarsi a tuffare nelle acque del fiordo.
Nell’istante in cui si stacca – ora potete riprenderlo – nell’aria esplode il rumore del tuono.
Il ghiaccio che si crepa, si rompe e si stacca dal suo ghiacciaio, amplificato dal fiordo e dalla montagna, tuona.
Lo stesso suono che sentiremmo in un temporale violentissimo, ma nel silenzio più profondo, tra i fiordi dell’Alaska, col sole, sprigiona dal ghiaccio.
La prima volta che l’ho sentito è stato talmente improvviso e inaspettato che mi è rimbombato nel petto e mi è venuta la pelle d’oca.
Un’esplosione di ghiaccio. Un tuono. Un boato. Un ruggito.
Una natura talmente potente che noi possiamo solo farci piccoli e rispettarla profondamente.
Wash your spirit clean
“Keep close to Nature’s heart and break clear away, once in a while, and climb a mountain or spend a week in the woods. Wash your spirit clean.”
– John Muir
“Wash your spirit clean” è proprio quello che cercavo in Alaska.
Ed è proprio quello che l’Alaska fa: tutta questa natura ti rimette il mondo in prospettiva. Rimette in prospettiva la tua vita, i tuoi problemi, i tuoi pensieri.
Allontanarsi dal proprio piccolo mondo permette di rimettere a fuoco e ridimensionare cose che da troppo vicino risultano sfocate e enormi.
Viaggiare, specialmente nella natura, purifica davvero lo spirito.
Compiere 30 anni in mezzo alla foresta
I compleanni mi piacciono. Sia i miei che quelli degli altri: sono una buona scusa per dirsi che ci si vuole bene, per dimostrarselo, per coccolarsi e celebrarsi.
A me piace festeggiare il mio viaggiando e, compiendo gli anni il 27 agosto, viene abbastanza bene.
I compleanni più speciali – i 18 e i 30 – li ho festeggiati entrambi in tenda tra i monti.
Quest’anno allo scoccare dei miei 30 anni eravamo dispersi in mezzo all’Alaska, con la tenda piantata a tre passi dal mare e a tre passi dalla foresta, con il fuoco acceso, un milione di stelle sopra di noi, e i marshmallow che si scioglievano vicino alla fiamma (una quantità di marshmallow molto superiore alla norma).
È stato un compleanno perfetto.
Fare fatica sui sentieri di montagna è stato per molte estati della mia vita un momento fondamentale e speciale, fatto di riflessione, introspezione, condivisione con gli amici di una vita.
In Alaska, su quei sentieri in salita tra gli alberi, con lo zaino sulle spalle e gli scarponi ai piedi, mi sono sentita al mio posto nel mondo, come se ogni passo percorso fino ad oggi fosse stato fatto in questa direzione, per arrivare qui. Con tutte quelle persone speciali nel cuore, il mio spagnolo di fianco e l’Alaska ai nostri piedi.
Con il cuore pieno.
E trent’anni nello zaino.
Fratello orso
La giornata in cui ho visto per la prima volta un orso non me la dimenticherò mai mai mai mai mai. MAI.
Stavamo camminando lungo il Russian River, accanto a noi qualche pescatore alla ricerca di salmoni, dietro di noi la foresta fittissima fino alla cima della montagna.
La nostra attrazione principale era un salmone con istinti suicidi che aveva deciso di saltare sui nostri piedi invece che verso la sua sorgente.
“C’è un orso.”
Sulla riva opposta era spuntato un orso. Un orsetto, più piccolo di un adulto, ma non più un cucciolo.
Non so come spiegare a parole l’emozione di vederlo dal vivo, così vicino, vederlo muovere, guardarci incuriosito, grattarsi la schiena negli alberi come Baloo nel Libro della Giungla ❤️
Ha camminato per un po’ anche lui con noi – sempre lungo la sponda opposta – e poi si è tuffato e ha nuotato nella corrente fino a diventare un puntino piccolo piccolo all’orizzonte. Si è proprio goduto la nuotata, guardandosi attorno e sguazzando contento.
È stato incredibile.
“The lower forty-eight”
È così che gli abitanti dell’Alaska chiamano il resto degli Stati Uniti (Hawaii a parte).
“I 48 Stati giù in basso”, qualcosa del genere.
Questo per spiegare quanto siano poco americani in Alaska.
Sono più duri, più pratici, la classica soccer mom californiana in Alaska non esiste.
Ci sono i cacciatori, i pescatori, i viaggiatori, i montanari, gli eremiti, i nativi.
L’Alaska sa di sale, di ghiaccio, di pesce, di bosco.
Parlano poco, ma sono molto gentili. Una gentilezza pratica però, ma leziosa.
Sono un po’ americani, un po’ russi, un po’ Inuit.
La cannabis è legale, le armi sono legali.
Considerano gli altri 48 Stati come un mondo a parte, e lo sono davvero.
Pensieri felici della mia Alaska
❄ Sentire il rumore della pioggia che cade sulla tenda e tra gli alberi, rimanendo protetti e all’asciutto
❄ I marshmallow sciolti con i biscotti e il cioccolato che si trasformano in s’mores (abbreviazione di “(I want) some more”)
❄ Piantare la tenda sulla spiaggia e addormentarsi con il rumore delle onde
❄ Festeggiare un anno di matrimonio con un paio di orecchini a forma di balena (alla faccia dei trent’anni)
❄ Una serata in una casina in mezzo alla foresta, con un acquazzone fortissimo fuori, e io con i miei acquerelli dentro
❄ L’azzurro dei ghiacciai
❄ Fare kayaking tra le lontre
❄ Vedere dal vivo una otters raft, una zattera di lontre: decine di lontre tutte abbracciate che si fanno trasportare dalla corrente in mezzo all’oceano
❄ La purezza del freddo
❄ Fare colazione tutte le mattine con la mia tazza Ink Your Travel sul fornellino
❄ Il gelato di Wild Scoops (sì, ho mangiato il gelato in Alaska), che serve i coni con sopra una montagna di crema di marshmallow che poi viene bruciata e fa la crosticina croccante sopra
❄ La pioggia MENTRE c’è il sole MENTRE c’è l’arcobaleno MENTRE fa freddissimo un minuto e caldo quello successivo
❄ Le balene che danzano attorno alla nostra barca
❄ Vedere il mondo insieme al mio spagnolo ❤️
adorabile quella lontra!!!
❤
La lontra è troppo dolce! Che viaggio pazzesco. Anche io avrei bisogno di staccare più spesso e perdermi nella natura. È che un po’ mi fa paura, tutto quel ritrovarsi con se stessi ed essere costretti ad ascoltare il rumore della propria mente. Già in città faccio fatica, ma magari il “wash your spirit clean” potrebbe fare il suo effetto positivo anche su di me. E poi in Alaska, come non innamorarsi di tutto ciò che ti circonda?!
Aspettavo questo articolo… <3
Un bacione Ire
La lontra era la tenerezza fatta a animalino galleggiante ❤ L’Alaska è stata davvero un viaggio per ascoltare il rumore della propria mente. Capisco che possa spaventare a volte, io in questo momento ne avevo un gran bisogno, in questo momento della mia vita tutto è super frenetico (in bene, ma pur sempre frenetico) 🙂
in kayak in alaska. adesso mi metto a piangere.
(p.s. auguri!!!)
È stato il TOP. Un freddo polare, bagnati di acqua salata con la tuta da sci addosso, ma top.
I tuoi post “diario-brainstorming” ormai sono una sicurezza!!
Non c’è niente di meglio di leggere le vostre emozioni… e devo dire che hai quasi convinto anche me che un viaggio in tenda sarebbe da fare prima o poi! -o forse sono stati i marshmallows… 😉
E poi sono ufficialmente innamorata della lontra!!
Eheh! Grazie Mery, ultimamente il blog ha preso dei tempi molto hippie, ma è bello così 🙂 Un viaggio in tenda (anche solo sulle nostre montagne italiane per un weekend) te lo consiglio tantissimo!
Finalmente…non vedevo l’ora di leggere dell’Alaska e sognare attraverso le tue parole. La lontra fa commuovere. Avrei pianto di sicuro a dirotto (ci sono solo 3 cose che mi fanno piangere: le mie nipotine che amo; i cuccioli di qualsiasi cosa; le pubblicità di un tempo.)!
Ti invidio per aver vissuto questa esperienza surreale. Tanti auguri per tutto (matrimonio e compleanno – anch’io 1 anno di matrimonio, anch’io 30, veramente quasi 31!).
Spero di leggere ancora sull’Alaska nei prossimi giorni. Buona serata!
La lontra che ci guardava con quegli occhietti curiosi era da far sciogliere il cuore di tenerezza ❤
Come dicevo anche sopra ultimamente il blog ha preso dei tempi molto hippie, quindi può essere che i post ci mettano un po’ a uscire, ma in questo momento il mio mood è quello quindi mi asseconderete 🙂
Non vedevo l’ora di leggere il tuo racconto. Immagini splendide e le tue parole…che dire? Sai portarci con te in un turbinio di emozioni e avventure.
Grazie Irene <3
ps. i tuoi acquerelli sono splendidi *-*
Grazie Camilla! Gli acquerelli sono diventati una passione enorme negli ultimi tempi, anche troppo! Presto ve ne farò vedere altri, il vostro incoraggiamento mi fa molto felice!
Ma che bello Irene!
Intanto auguri per il tuo compleanno e per il tuo primo anniversario di matrimonio! Sono entrambe tappe assai importanti! (anche a me piace festeggiare i compleanni :))
Cosa dire di questo post delizioso?
E’ uno spettacolo vedere il mondo con i tuoi occhi.
La frase di John Muir non potrebbe essere più vera, spesso dimentichiamo cos’è davvero importante e la Natura ci da’ la giusta lontananza per vedere meglio le cose. 🙂
Bellissime le lontre, gli orsi, i ghiacciai ….in questi ultimi anni ho scoperto che è bello il freddo e tutto quello che porta!
Buona giornata Irene, un bacione!
Ma grazie Bea! Devo dire che le parole di John Muir le sento quasi ancora più forti tra i grattacieli di San Francisco o davanti allo schermo del computer. Dopo un viaggio così a contatto con la natura, tornare tra il cemento è ancora più impegnativo 🙂
Che bel racconto, mi è piaciuto molto e tu sei cosi brava a raccontare che secondo me potresti scrivere un libro. Sei brava e non lo dico così per dire. Complimenti!
Grazie per condividere con noi le tue avventure.
Buona giornata
Grazie Denis, chissà che prima o poi non mi metta a scriverlo davvero 😉 per ora faccio fatica a essere costante nello scrivere qui, ma in futuro chissà 😉
Che sogno! Augurissimi per i 30 anni, sono una meta importante e devo dire che li hai festeggiati veramente nel migliore dei modi!
Grazie!! Sì, festeggiarli in viaggio è stato davvero il più bel regalo 🙂
Che poesia di post! Sono contenta che esistano ancora luoghi così.
Auguri di buon compleanno 😉
Grazie cara, sono i commenti come il tuo che mi danno la carica per continuare a scrivere 🙂
Che bello! Anche come l’hai scritto 🙂 Posso prendere la foto della tazza di tè e metterla sulla mia pagina facebook?
Certo che sì 🙂 Se poi tagghi @Inkyourtravel mi fai ancora più contenta!
Me l’ero perso brain-storming ed è delizioso ❤️
Quest’anno in Australia mi ha fatto scoprire il campeggio più selvaggio regalandomi i ricordi più belli di sempre.
È sempre bellissimo leggerti!
Grazie di super cuore. C’è qualcosa che sta attraversando l’oceano verso l’Australia che ti aspetta 🙂
Ciao, deve essere stata un’esperienza fantastica 🙂
Magica davvero! ❤️