Montagne, ghiacciai, lontre (❤), salmoni, orsi (ORSI?!), tende, fornellini, scarponi, guanti di lana, aria ghiacciata, kayak, balene (❤).
Domani si parte e io non ci posso ancora credere.
Fino a pochissimi giorni fa pensavamo che non saremmo riusciti a partire, e invece si va, e in questo momento la nostra casa è sommersa da sacchi a pelo, stuoini, torce, macchine fotografiche in carica, e un’italiana e uno spagnolo che saltellano felici da una parte all’altra del soggiorno.
Questi saltelli sono particolarmente esultanti perché dietro questa partenza c’è una lunga storia.
Una storia di attese e di (almeno) un centinaio di incontri con la cassetta delle lettere.
Adesso ve la racconto.
(ah, la casa è anche sommersa dai miei pennelli e dai miei acquerelli)
Iniziamo da una cosa importante che non sapete di me: io non sono paziente.
Ci provo, mi impegno, ma proprio faccio una fatica enorme ad aspettare e a pazientare.
Soprattutto quando devo attendere un tempo indefinito per qualcosa che non dipende da me.
Scoppio. Sono in tensione come se ci fosse sempre un rubinetto che perde nella stanza: plic, plic, plic, plic, plic.
Io sono per il rubinetto spalancato a tutta potenza o chiuso bello stretto.
Per il tutto e subito, il qui e ora. E invece.
L’ironia ha voluto che gli ultimi anni fossero costellati da attese. Attese lunghe, indefinite, imprevedibili, fuori dal mio controllo. Attese per cui mi sono arrabbiata, ho sbuffato, ho stretto i denti, ho fatto lunghi respiri, ho provato ad accettare ciò che non potevo cambiare. Col sorriso.
(sì, quello a sinistra è un paio di calzini con le lontre che si tengono per mano – lo sapevi che le lontre si tengono veramente per mano quando dormono per non farsi separare dalla corrente?❤)
Veniamo alla nostra storia. L’ultima grande odissea delle attese si chiama green card. La green card è la Permanent Resident Card rilasciata dagli U.S. Citizenship and Immigration Services che permette a un cittadino non americano (in questo caso a noi) di vivere e lavorare negli Stati Uniti per un periodo di tempo illimitato. È la via di mezzo tra un visto lavorativo e la cittadinanza americana.
La buona notizia è che la green card ci è stata approvata (alèèè!), la cattiva notizia è che il processo è lungo, di una lentezza disarmante e complicatissimo.
Bisogna p a z i e n t a r e – mi ripeto dieci volte al giorno.
Avete mai giocato a Super Mario Bros?
Praticamente questo povero cristo in ogni livello salta fossati, sconfigge nemici, raccoglie monete, evita spuntoni, si lancia dentro tubature buie e profonde, corre come un dannato, e quando arriva alla fine pensa di trovare la principessa e invece – TADAAAN! – c’è un mostro ancora più grande del precedente da sconfiggere.
E se lo sconfigge cosa succede?
Che passa al livello successivo e può ricominciare a saltare, sconfiggere, raccogliere, evitare e correre verso il prossimo mostro!
Io sono Super Mario. La green card è la mia principessa.
Questa lunghissima storia ve la sto raccontando per spiegarvi perché questo viaggio mi fa ancora più felice del solito.
A gennaio, dopo aver passato il Natale a casa, sono tornata qui a San Francisco con un tasca un biglietto di ritorno verso Bologna a metà luglio. MA!
A causa di questo lungo e tortuoso processo della green card non possiamo uscire dagli Stati Uniti fino a data da destinarsi (cioè fino a questo questo processo è concluso).
Per questo motivo il mio bel biglietto aereo dal sapore di piadina romagnola e cappelletti al ragù si è polverizzato davanti ai miei occhi (ed è stato spostato al prossimo Natale). “Va bene. Poco male.” abbiamo pensato “Ci faremo un viaggio all’interno degli Stati Uniti. Alaska magari!” MA!
Troppo facile.
A causa di un pezzettino di questo cervellotico e cavilloso processo, fino alla convocazione via lettera dell’appuntamento per la raccolta delle impronte digitali, non potevamo uscire da San Francisco. “Aspettiamo questa lettera” abbiamo pensato “non tarderà molto.”
Era inizio luglio.
A metà luglio ancora nulla.
A fine luglio ancora nulla.
A inizio agosto ancora nulla.
A metà agosto ancora nulla. Lentamente e inesorabilmente il nostro viaggio per l’Alaska iniziava a dissolversi.
Io e la mia pazienza controllavamo la buchetta delle lettere tre volte al giorno.
(Tre volte al giorno per un mese e mezzo sono tantissssime volte, avevo imparato ad aprire e chiudere la cassetta al volo prima che la porta dell’ascensore si richiudesse.) Plic, plic, plic, plic, plic.
POI FINALMENTE IL 18 AGOSTO LA TANTO AGOGNATA CONVOCAZIONE È ARRIVATA.
Il 21 agosto siamo andati a farci schedare e a rilasciare tutti i nostri dati biometrici al Governo degli Stati Uniti come dei criminali internazionali e tornati a casa abbiamo comprato i biglietti aerei per Anchorage, Alaska!
Qui sotto una diapositiva di me tra una settimana:
Staremo in Alaska dieci giorni, partiremo da Anchorage e attraverseremo la penisola di Kenai in tenda fino a Seldovia, il suo paesino più remoto.
Esploreremo i suoi paesini, faremo un po’ di trekking fino al Ghiacciaio di Exit nell’Harding Icefield, un po’ di kayaking nella Baia di Cook, mangeremo tantissimo salmone, ci congeleremo le punte dei nasi.
Intanto sto leggendo Travels in Alaska di John Muir, un libro del 1915 che è un po’ pesino, ma ha dei passaggi incantevoli, poi vi dico se merita.
Come al solito vi regalo alcune perle sulla nostra destinazione che ho scoperto organizzando il viaggio:
L’Alaska è stata comprata dagli Stati Uniti alla Russia per poco più di 7 milioni di dollari (circa 2 centesimi all’acro, 1 acro sono circa 4 mila metri quadrati)
È diventata il 49° stato degli USA nel 1959
In tutta l’Alaska ci vivono 740 mila persone, circa due volte Bologna
In Alaska c’è 1 orso ogni 7 abitanti
Un terzo del suo territorio rimane all’interno del Circolo Polare Artico
L’Alaska è il più esteso stato degli USA: può contenere il Rhode Island 425 volte (questa cosa mi fa crepare)
Domani si parte davvero per l’Alaska.
Così a nord nel mondo ci sono stata solo un’altra volta, in Norvegia, a Molde, quando avevo 11 anni (ma questa è un’altra storia).
Non vedo l’ora di chiudere lo zaino spingendo dentro il sacco a pelo per sentire quel brivido lungo la schiena che conosco a memoria e non sento da troppo tempo.
45 thoughts on “Partire è la più bella e coraggiosa delle azioni. Next stop: Alaska (in tenda)!”
wow, richiedere la green card non e’ per niente facile quindi complimentissimi per avercela fatta! io ho una storia simile con la PR qui in Canada, fatta di documenti e attese infinite…. buon viaggio in Alaska! io conto di visitare San Fran, magari ti faccio sapere quando sono li’ 🙂
Agognata Green Card…un percorso ad ostacoli che verrà ricompensato in questo fantastico viaggio! Buona avventura!!!! Non vedo l’ora di vedere le foto di questa magnifica terra sconfinata di ghiacci e orsi polari!!!!
Wow, non pensavo proprio che per la Green Card ci volesse tutta questa fatica! Anche io non sono paziente come te e credo che sarei impazzita! Sono contenta che alla fine tutto sia andato per il meglio: questo viaggio te lo sei proprio meritata!!! Buona Alaska!!! 😉
Eheh, è questa è la meno, questi sono solo i passaggi burocratici e tecnici. Per arrivare fino qui c’è stato tutto il percorso per “provare” il merito. Mamma mia non mi ci far pensare!! Almeno ci siamo goduti l’Alaska 😉
Complimenti per la Green card!!!!! Anche io sono poco paziente quindi se riesci (perché prima devi proprio goderti le vacanze visto che rinunci alla piada!) facci avere qualche foto live su instagram o su fb..sono troppo curiosa!!
Buon viaggio Ire! La green card è un bellissimo traguardo ma ora pensate solamente a questo splendido nuovo viaggio che vi attende e saprà regalarvi un milione di emozioni! <3
Un bacio.
Lucrezia
Sono appena arrivata dalle mie vacanze in Alaska! In questo momento aspetto il bagaglio all’aeroporto di Porto, la mia città. É stata una esperienza incredibile!! Buon viaggio!
Bellisssimo!!!!! mio cugino è stato in viaggio di nozze in Alaska e se ne sono innamorati! (anche se non in tenda;))
Buon viaggio Irene!!
Noi invece andiamo a visitare Marzamemi! 🙂 grazie ai tuoi post! non vedo l’ora…..
Capisco perché se ne sono innamorati, a me è venuta voglia di esplorarla tutta fino al super nord! Però devo dire che anche Marzamemi mi fa una voglia! Tutta la mia famiglia è lì ora, mi mandano delle foto incredibili!
Mancavano i tuoi Next stop e i racconti avvincenti e il tuo modo buffo di raccontare ciò che ti succede!!
Sarà un viaggio incredibile che non vedo l’ora di seguire…sopratutto dove andranno quegli adorabili calzini
Buon viaggio Ire!!!
Ahah! Grazie cara! I calzini sono stati fondamentali nelle notti gelide in tenda (anche se eravamo veramente ridicoli entrambi con gli stessi calzini con le lontre). Però è stato tutto molto molto bello ❤
Congratulazioni per la Green Card, è decisamente un viaggio da festeggiare, che emozione!
Mi sono ritrovata molto nella descrizione delle attese…purtroppo quando si ha a che fare con la burocrazia degli uffici immigrazione bisogna *solo* pazientare 🙂
Questa cosa che gli spostamenti siano limitati quando si attendono i documenti per me è una tortura, ma anche da questa parte, io e il mio compagno messicano [era lui quello che doveva essere “approvato”], ce l’abbiamo fatta!
Grazie Giulia! Questa cosa del *solo* pazientare mi fa scoppiare la testa, MA non mi perderò d’animo! 🙂 Non vedo l’ora di essere nella tua posizione, cioè di guardare tutta questa avventura come una cosa passata 😉
Wow, complimenti per il coraggio xD a me piacerebbe molto visitare l’Alaska, ma in tenda, Uhm, un po’ meno XD comunque non vedo l’ora di leggere il tuo resoconto al ritorno *_*
Ogni volta sai regalarmi un sorriso per mille piccole e grandi cose. Ti sto seguendo su instagram e le foto sono magnifiche, non vedo l’ora di leggere il tuo diario di viaggio qui sul blog.
Un abbraccio da qui
Camilla
Bellissimo viaggio, ti sto seguendo sui social. Uno stato che non conoscevo minimamente ma che ora mi attira molto! Nonostante io sia un’amante dei tropici 😉
wow, richiedere la green card non e’ per niente facile quindi complimentissimi per avercela fatta! io ho una storia simile con la PR qui in Canada, fatta di documenti e attese infinite…. buon viaggio in Alaska! io conto di visitare San Fran, magari ti faccio sapere quando sono li’ 🙂
Grazie Sabrina! Quando sei qui DEVI farmi sapere che un caffè ce lo prendiamo per forza.
Agognata Green Card…un percorso ad ostacoli che verrà ricompensato in questo fantastico viaggio! Buona avventura!!!! Non vedo l’ora di vedere le foto di questa magnifica terra sconfinata di ghiacci e orsi polari!!!!
…e il percorso non è ancora finito! Siamo ancora bloccati dentro i confini USA, ma cerchiamo di non sentirci troppo in gabbia 🙂
Wow, non pensavo proprio che per la Green Card ci volesse tutta questa fatica! Anche io non sono paziente come te e credo che sarei impazzita! Sono contenta che alla fine tutto sia andato per il meglio: questo viaggio te lo sei proprio meritata!!! Buona Alaska!!! 😉
Eheh, è questa è la meno, questi sono solo i passaggi burocratici e tecnici. Per arrivare fino qui c’è stato tutto il percorso per “provare” il merito. Mamma mia non mi ci far pensare!! Almeno ci siamo goduti l’Alaska 😉
Complimenti per la Green card!!!!! Anche io sono poco paziente quindi se riesci (perché prima devi proprio goderti le vacanze visto che rinunci alla piada!) facci avere qualche foto live su instagram o su fb..sono troppo curiosa!!
Grazie! Come avrai visto ho tappezzato i social di Alaska 🙂 Adesso mi metto in produzione per il Diario-brainstorming!
Buon viaggio Ire! La green card è un bellissimo traguardo ma ora pensate solamente a questo splendido nuovo viaggio che vi attende e saprà regalarvi un milione di emozioni! <3
Un bacio.
Lucrezia
Devo dire che è stato decisamente un bel premio per la pazienza che abbiamo avuto 🙂 Grazie Lucrezia, sai sempre cosa dire 🙂
Superlativo qs post Irene, come lo sarà il tuo viaggio! Grazie
Grazie Roberta, è stato veramente un viaggio pazzesco!
Che bello, anche io sogno l’Alaska (e ogni paese che preveda neve, montagne, salmoni e magari anche vulcani)! Buon viaggio!
E ORSI! Vedere dal vivo un orso è stata davvero un’emozione unica.
Eh immagino!
Sono appena arrivata dalle mie vacanze in Alaska! In questo momento aspetto il bagaglio all’aeroporto di Porto, la mia città. É stata una esperienza incredibile!! Buon viaggio!
Ma dai che coincidenza! In che parte sei stata? Io sono rientrata a San Francisco innamorata dell’Alaska!
Bellisssimo!!!!! mio cugino è stato in viaggio di nozze in Alaska e se ne sono innamorati! (anche se non in tenda;))
Buon viaggio Irene!!
Noi invece andiamo a visitare Marzamemi! 🙂 grazie ai tuoi post! non vedo l’ora…..
Capisco perché se ne sono innamorati, a me è venuta voglia di esplorarla tutta fino al super nord! Però devo dire che anche Marzamemi mi fa una voglia! Tutta la mia famiglia è lì ora, mi mandano delle foto incredibili!
ciao! Buon divertimento allora. Anche per me l’Alaska è stata sempre un sogno. Al tuo ritorno aspetto di leggere il tuo racconto.
Grazie Domenico, sono appena rientrata e devo dire che è un viaggio pazzesco!
Attendo resoconto e foto 🙂
Complimenti per la tanto agognata green card e per il viaggio in tenda … in Alaska … direi che intitoli il post che viaggiare è un atto coraggioso!
Grazie!! Devo dire che c’è voluta una buona dose di coraggio in effetti, più del previsto!
Mancavano i tuoi Next stop e i racconti avvincenti e il tuo modo buffo di raccontare ciò che ti succede!!
Sarà un viaggio incredibile che non vedo l’ora di seguire…sopratutto dove andranno quegli adorabili calzini
Buon viaggio Ire!!!
Ahah! Grazie cara! I calzini sono stati fondamentali nelle notti gelide in tenda (anche se eravamo veramente ridicoli entrambi con gli stessi calzini con le lontre). Però è stato tutto molto molto bello ❤
Congratulazioni per la Green Card, è decisamente un viaggio da festeggiare, che emozione!
Mi sono ritrovata molto nella descrizione delle attese…purtroppo quando si ha a che fare con la burocrazia degli uffici immigrazione bisogna *solo* pazientare 🙂
Questa cosa che gli spostamenti siano limitati quando si attendono i documenti per me è una tortura, ma anche da questa parte, io e il mio compagno messicano [era lui quello che doveva essere “approvato”], ce l’abbiamo fatta!
Grazie Giulia! Questa cosa del *solo* pazientare mi fa scoppiare la testa, MA non mi perderò d’animo! 🙂 Non vedo l’ora di essere nella tua posizione, cioè di guardare tutta questa avventura come una cosa passata 😉
Sarà un sospiro di sollievo ENORME. Arriva, arriva 🙂
Wow, complimenti per il coraggio xD a me piacerebbe molto visitare l’Alaska, ma in tenda, Uhm, un po’ meno XD comunque non vedo l’ora di leggere il tuo resoconto al ritorno *_*
Giuro che in tenda è stato fenomenale, davvero bellissimo. Solo un po’ freschino 😉
Buon viaggio Irene, il tuo racconto è travolgente, devi esserlo di sicuro anche tu <3
Grazie Ida, è stato davvero un viaggio unico. “Travolgente” mi piace, spero di esserlo sempre in positivo 🙂
Splendido! E’ anche un mio sogno l’Alaska. Poi ci racconti. buon viaggio! Ale
Mi metto a scrivere molto presto 😉
Quando l’abbiamo ottenuta noi la Green Card abbiamo festeggiato, so quanto e’ importante, congratulazioni 🙂
Eh mi capisci vero? Che faticona!!
Ogni volta sai regalarmi un sorriso per mille piccole e grandi cose. Ti sto seguendo su instagram e le foto sono magnifiche, non vedo l’ora di leggere il tuo diario di viaggio qui sul blog.
Un abbraccio da qui
Camilla
Ma che bello Camilla, grazie, come sempre ❤ Il diario arriva presto 🙂
Mi hai messo una gran voglia di partire 🙂
Bellissimo viaggio, ti sto seguendo sui social. Uno stato che non conoscevo minimamente ma che ora mi attira molto! Nonostante io sia un’amante dei tropici 😉
Ho scoperto il tuo blog da poco tempo, ma cavolo se mi piace! Con i racconti dei tuoi viaggi mi sembra di sognare e di esserci stata anch’io.
Grazie grazie grazie!
Che bello! Grazie Martina!! ❤