Le differenze (che vedo io) tra San Francisco e New York

Sono stata a New York per lavoro la settimana scorsa.
C’ero già stata, qualche anno fa, in viaggio insieme ai miei compagni di università. Era stata la prima e l’ultima tappa del road trip più bello della mia vita.

Mi aveva colpito allora e mi ha colpito ora. Per motivi diversi, a volte quasi opposti.
Questa volta continuavo a fare il confronto con San Francisco mentalmente. A paragonarne il traffico, la vivibilità, l’altezza dei grattacieli.
Il cibo, la cordialità, il clima.

E una cosa, su tutte, mi ha colpito.
Una cosa che San Francisco e New York hanno in realtà in comune: entrambe non sono l’America.
Entrambe sono mondi a sé, con la loro forma, il loro colore, la loro cultura, i loro abitanti.

Ve le racconto, per opposizione. Cosa è l’una, cosa non è l’altra.
Di cosa parliamo quando diciamo “America”, perché in realtà stiamo intendendo tutto e il contrario di tutto.

Le differenze (che vedo io) tra San Francisco e New York

San Francisco è rilassata, New York è agitata (ma anche energetica).
A San Francisco la gente non corre, passeggia rilassata.
A New York tanto vale andare per le strade con l’armatura, in previsione di tutti gli spintoni che arriveranno. Però è una città che passa la carica a chiunque cammini per le sue strade.
Fatto scollegato, ma che può darvi un quadro più completo: San Francisco la marijuana è legale (e chiunque ne fa uso abbondante, nelle strade si sente più odore di canna che di fumo di sigaretta).

A San Francisco abitano 800mila persone, a New York 8 milioni.
E si sente e si vede tutta la differenza numerica. San Francisco in confronto a New York è una città di provincia, non raggiunge neanche le dimensioni di Milano.
New York è un elefante, San Francisco un topolino.

San Francisco è rilassata, New York è agitata (ma anche energetica).

San Francisco va a dormire quando cala il sole, New York non dorme mai.
Giuro, io non potevo immaginarlo prima di trasferirmi qui: a San Francisco la gente va a mangiare alle 18 (e fa anche la fila!) e i ristoranti chiudono alle 21-21.30. Alle 21 le strade sono deserte. Anche in centro, vuoto totale.
A New York sono atterrata all’una di notte e ho preso un Uber per arrivare in hotel: c’era un traffico come se fossero le 8 di mattina. Per le strade c’era una marea di gente: chi mangiava, chi sghignazzava, chi telefonava, chi si faceva (una marea!) selfie davanti agli schermi pubblicitari di Times Square.
New York dà una carica che nessun’altra città al mondo.

San Francisco va a dormire quando cala il sole, New York non dorme mai.

A San Francisco sono tutti gentili al limite dell’imbarazzante, a New York sono molto diretti.
Dico “diretti” perché non voglio sembrare troppo sbilanciata nei confronti di San Francisco, ma in una settimana mi sono trovata diverse volte a essere trattata al limite della maleducazione a New York.
E mi ero dimenticata quella sensazione perché a San Francisco sono tutti talmente smaccatamente gentili che davvero non mi è mai successo di ricevere una rispostaccia.
All’inizio non me ne capacitavo, mi mettevano a disagio tutti quei “Come stai oggi?”, “Ti auguro una meravigliosa giornata!”“È stato davvero un piacere incredibile conoscerti”. Poi piano piano, entrando dentro la cultura della città, ci si rende conto che è normale, e anche molto apprezzabile.
Può suonare un po’ finto a volte, ma qui a San Francisco davvero tutti vogliono essere gentilissimi e non offendere mai nessuno (a costo, a volte, di sorvolare sugli aspetti negativi delle cose).
A San Francisco in un meeting nessuno ti dirà mai “No, pessima idea”, piuttosto ti sentirai dire “Niente male, magari lavoriamoci un po’ sopra, sento che la tua proposta ha del potenziale inespresso”.
(Sembra un po’ una supercazzola all’inizio, ma loro lo fanno con le migliori intenzioni.)
Bene o male? Dipende un po’ sotto quale aspetto. A me in generale la gentilezza fa stare bene, ed è sempre così sottovalutata anche in Italia. 

A San Francisco sono tutti gentili al limite dell'imbarazzante, a New York sono molto diretti.

A San Francisco le minoranze più rilevanti sono quella asiatica e quella messicana, a New York quella afroamericana.
Devo dire la verità: prima di venire a vivere negli Stati Uniti non avevo mai percepito queste differenze.
Non avevo mai pensato che si potesse includere il colore della pelle come un elemento distintivo di una persona. Il “razzismo” pensavo esistesse solo nei libri di storia.
(Per farvi un’esempio: una delle mie migliori amiche ha il colore della pelle diverso dal mio, io non ci faccio caso talmente tanto che una volta le ho chiesto di prestarmi il fondotinta.)
Invece qui negli Stati Uniti si sente molto, il colore e la provenienza di una persona sono considerati come determinanti. Per me all’inizio è stato un piccolo shock.
Detto ciò: capirete quanto fa la differenza (anche nei confronti della predisposizione del resto della popolazione) una diversa composizione etnica all’interno di una città.
Ultima postilla: entrambe le città sono estremamente democratiche e stanno attivamente lottando contro Trump e le sue politiche razziste.

A San Francisco le minoranze più rilevanti sono quella asiatica e quella messicana, a New York quella afroamericana.

A San Francisco vanno tutti a lavorare vestititi totalmente casual, a New York i meeting si fanno in giacca e cravatta.
E io ovviamente mi ero dimenticata.
Quindi lunedì mattina, a New York, mi sono presentata a un super meeting vestita normale (tipo con le Clark’s ai piedi) = da stracciona. Il giorno dopo, a una conferenza seria, ci sono andata messa per benino con la giacca. Le altre donne (quelle 4 che c’erano su centinaia di uomini strozzati dalle cravatte più brutte dell’universo) erano tutte su dei tacchi da urlo. Ho pensato un grandissimo “amen” e me ne sono fatta una ragione (pur sentendomi fuori postissimo).
A San Francisco a me è capitato di parlare con miliardari in magliette a maniche corte e infradito. Poco belle le ditazze rosse che sbucano dalle infradito, ma volete mettere la meraviglia di non essere giudicati per i vestiti che si indossano?

A San Francisco vanno tutti a lavorare vestititi totalmente casual, a New York i meeting si fanno in giacca e cravatta.

A San Francisco il lavoro è una delle diverse attività nella giornata, a New York è il perno di tutto.
Qui a San Francisco il lavoro non è un’ossessione.
Non viene contato in ore ma in produttività.
La gente esce serenamente dall’ufficio alle 17.
Si lavora la sera solo in caso di scadenze o lavoro particolarmente urgente.
A New York il lavoro è un grande blob che ingloba tutto e toglie tempo ed energie per tutto il resto.
Su questo però credo che sia San Francisco un po’ una bolla: anche a Milano o Londra il lavoro è percepito come a New York.

A San Francisco il lavoro è una delle diverse attività nella giornata, a New York è il perno di tutto.

San Francisco gira intorno a tecnologia e innovazione, New York intorno a finanza e moda.
Qui a San Francisco non si parla d’altro che di innovazione, di cambiare il mondo, di impattare sul futuro (bello e stimolante, a volte un po’ narcisista). A New York questi temi ci sono, ma sono di sottofondo.
Mentre ero a New York c’è stata la fashion week e tutta la città era mobilitata, non si parlava d’altro.
A San Francisco si mobilitano così solo per le maratone o le manifestazioni contro Trump.

San Francisco gira intorno a tecnologia e innovazione, New York intorno a finanza e moda.

San Francisco ha una manciata di grattacieli, New York una foresta.
Non me la ricordavo così, ma Manhattan è davvero tutta un grattacielo. Una foresta senza fine.
Camminando per le sue strade non si trovano casine basse fino a Brooklyn (un po’ a Greenwich Village dai).
Vedere New York dall’alto è spettacolare.
San Francisco in confronto è davvero bassa, piccola, sembra sua nipote.
I grattacieli ci sono, ma si limitano al Financial District e saranno tipo in una decina di isolati, non di più. La città sta crescendo, anche verso l’alto, ma le due skyline sono estremamente diverse.

San Francisco ha una manciata di grattacieli, New York una foresta.

A San Francisco ci sono solo ricchissimi e poverissimi, a New York c’è tutto lo spettro della società.
E una cosa fondamentale: a New York ci sono molti molti meno senza tetto (rispetto al numero della popolazione totale).
La società di New York è molto più stratificata e differenziata, più equilibrata.
A San Francisco o fai i miliardi o fai la fame, e di questa ingiustizia sociale io non riuscirò mai a farmene una ragione.

A San Francisco ci sono solo ricchissimi e poverissimi, a New York c'è tutto lo spettro della società.

San Francisco ha un clima primaverile tutto l’anno, a New York fa freddissimo o caldissimo.
Qui vince San Francisco, ma non in maniera netta. Ve lo dico da una che ci vive: non potete capire la frustrazione di vivere sempre nella stessa stagione.
Non è mai caldo abbastanza da indossare un paio di sandali, mai da fare una nuotata.
Non è mai freddo abbastanza da sentire il Natale che arriva, da aver voglia di una cioccolata in tazza con la panna.
A New York nei giorni scorsi ha nevicato e io ero felice.

San Francisco ha un clima primaverile tutto l'anno, a New York fa freddissimo o caldissimo.

12 thoughts on “Le differenze (che vedo io) tra San Francisco e New York

  1. Credo di averti già scritto diverse volte come la penso: NYC non è USA ed anche SF non lo è.
    Non lo è Los Angeles, come lo sono Chicago, Indianapolis, Seattle o qualsiasi altra città, grande o piccola.
    Tutte insieme solo gli USA, è la mescolanza e la diversità che, messe insieme, mediate, fanno la nostra percezione degli USA.

    Comunque non sono molto d’accordo sul fatto che qui in Italia si senta meno il razzismo; forse è vero nella tua Romagna che è calda ed accogliente, piena di gente sorridente. Da altre parti, persino qui in quella che viene definita la civilissima Toscana, il razzismo si sente eccome; forse esasperato da politici senza scrupoli (puoi chiedere alla comunità cinese della mia città per informazioni).

    —Alex

    PS = io ci starei benissimo in un’eterna primavera, così per dirlo, eh!

    • Sì, in Romagna io lo percepisco nettamente meno il razzismo. Magari sento le differenze di culture, ma mai collegate al puro “colore della pelle”. Qui è diversissimo e non mi piace molto l’approccio.

  2. Io sono stata a New York a giugno e per quanto mi sia innamorata di lei è stata veramente una giungla, non solo di gente ma anche di umidità e di stordimento. Al mattino pioveva, il pomeriggio usciva il sole e se passeggiavi per Central park rischiavi di rimanerci secco. A giugno.
    Immagino a gennaio!
    In ogni caso mi piacerebbe tantissimo poter fare il confronto con San Francisco perché è una città che mi attira particolarmente… Sembra bella, rilassata e come dici tu “gentile”. <3

  3. cavoli! questa tua riflessione mi hai illuminato su un aspetto: la mancanza di comunicazione ecologica in ambito lavorativo a NY. ad un tratto mi si sono dipanati una serie di interrogativi rispetto ad alcune forme comunicative con dei collaboratori di NY.
    (sulla questione legalità della marjuana, tanta invidia, soprattutto in questi giorni – ché a sentire i commenti dei fatti di lavagna non se ne può più, tra bigottismi, moralismi e cattive fedi).

    • Eheh! Il lavoro a NY è davvero inteso in maniera molto diversa, capisco.
      Sul discorso legalità: io credo che la California fino ad ora sia stata molto civile, qui non è associata allo “sballo” come può essere in Europa (vedi Amsterdam) o in Italia, ma molto di più al relax e alle cure palliative. Mi piace molto l’approccio californiano devo dire 😉

  4. Ciao
    Manco dagli USA da diversi anni, ho frequentato a lungo SF, specie a Nord, sulla Baja. Luoghi per me indimenticabili, anche dal punto di vista architettonico, oltre che paesaggistico: San Rafael ha il palazzo di giustizia di F. L. Wright. Solo la ricerca di questo autore in una sorta di Caccia al Tesoro delle sue opere varrebbe la visita degli Stati Uniti.
    Ma è noto: a Carmel a Sud di SF la casa sull’oceano, Butterfly house, location di film e poi a LA, oltre che a NY, a Chicago, etc, etc.
    Sono stata così fortunata per aver davvero fatto a suo tempo la mia Caccia al Tesoro che auguro questa esperienza a chi si senta di volerla condividere con i propri cari di ogni età!
    Auguroni
    Gabriella

  5. Bellissimo articolo Irene. In realtà trovo bellissimi tutti i tuoi articoli, ma questo è anche utilissimo per farsi un’idea di “America” soprattutto per chi come me non ci è mai stato.
    Per come sono io però mi sentirei più a mio agio a vivere a New York dalle tue descrizioni 😀

    • Devo dire che diversi amici hanno vissuto a NY e l’hanno amata, credo dipenda tanto dal proprio carattere e dalla fase della vita in cui ci si trova 🙂

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