Dispacci dalla Silicon Valley #4: il valore del tempo e i polli di gomma

Il tempo che vola e non ha prezzo, i click nella testa davanti al Golden Gate Bridge, i polli di gomma e le promesse aprire le orecchie e il cuore.

Questi sono i miei giorni in Silicon Valley.
E vorrei che non finissero più.

Vorrei sentirmi così viva ogni giorno della mia vita.
Viachesiva dispacci dalla silicon valley

Il tempo vola e non ha prezzo

Da quando sono qua c’è un concetto che continua a riproporsi e a rimbalzarmi ogni giorno in testa: il valore del tempo.

Vi faccio una premessa molto spiccia.
La Silicon Valley è una zona veramente ricca, ci sono tantissimi soldi che girano, le persone in generale stanno molto bene, hanno tutto.

E quando hai tutto smetti di desiderare degli oggetti o di preoccuparti per le piccole cose.
Puoi comprare tutto quello che vuoi, puoi comprare i servizi che ti servono, puoi pagare delle persone perché risolvano i tuoi problemi. I soldi ti semplificano la vita in ogni aspetto, tanto che puoi permetterti il lusso di “preoccuparti” per alcune cose che in altre parti del mondo più povere non vengono nemmeno prese in considerazione.

In Silicon Valley ad esempio è pieno di macchine elettriche e la raccolta differenziata è obbligatoria ovunque. È una cosa bellissima, ma in molte parti del mondo non è neanche immaginabile la possibilità di fare un investimento da decine di migliaia di dollari per una macchina elettrica, non è un problema che esiste quando uno ha problemi più grandi e immediati.

Qua possono comprare praticamente tutto.
Gli oggetti non sono più tanto importanti, le auto stanno perdendo valore sociale, i vestiti non ne hanno mai avuto.
(Fine premessa.)

Ma tutto questo ha una falla.
C’è una cosa che non si può comprare: il tempo.

E qui stanno cercando disperatamente di sintetizzarlo, di crearlo in laboratorio, di mettere indietro le lancette dei loro orologi.
Stanno cercando affannosamente tutte quelle soluzioni che permettono di risparmiare più tempo possibile, di prevenire le malattie, di allungare la vita.

Perché una persona che ha tutto vuole poterselo godere più a lungo possibile.

È una cosa che non avevo mai notato in nessuna parte del mondo, sarà perché non ero mai stata in un posto dove sono davvero tutti estremamente ricchi.

E a pensarci è veramente cieco il tempo. Scorre, non guarda in faccia a nessuno, è imparziale.
Puoi avere tutti i soldi del mondo, ma il tuo tempo scorre alla stessa velocità di quello di tutti gli altri. Il tuo tempo sulla terra è limitato e per quanto tu possa impegnarti ad allungarlo il più è possibile prima o poi finirà. E non ci sono soldi che tengano.

La settimana scorsa abbiamo incontrato una VC (una persona che per lavoro sceglie su quali imprese investire tantissimi soldi per farne ancora di più) e ci ha detto: “io mi accorgo che investo sempre di più in imprese che mi danno anche solo lontanamente la speranza di vivere un po’ di più. Ho già (!) quarant’anni e presumibilmente mi rimane meno tempo di voi, e voglio usare tutti i soldi che posso per allungarlo.”

Non riesco a smettere di pensarci.

Il tempo vola e non ha prezzo

Le sensazioni davanti al Golden Gate Bridge

Io davanti al Golden Gate Bridge ho sentito un brivido intenso lungo la schiena, il mio cervello e il mio cuore insieme mi hanno detto che in quel momento ero nel posto giusto del mondo.

Non so perché è successo proprio lì.
I simboli delle città non mi hanno mai trasmesso sensazioni particolari, li trovo “divertenti” più che emozionanti, non veramente significativi di un luogo.

Invece lì ho sentito il cervello acceso, il cuore a mille.
È il risultato di quello che sto vivendo qua, che mi sta aprendo un sacco di scatoline nella testa che erano lì anche prima ma erano chiuse.
Ho sentito mille click in questi giorni, mille puntini che finalmente si univano nel mio cervello e nella mia vita. E davanti al Golden Gate Bridge l’ho solo realizzato, me ne sono resa conto.
L’unico problema è che quando ti rendi conto di qualcosa, quando il sipario si apre, non puoi più tornare indietro e far finta di niente.

Io so solo che qua ho capito che per seguire alcuni sogni ci vuole un coraggio enorme e fa comunque una paura fottuta.
Vedremo.
Per ora ho aperto il sipario, poi chissà.

Ire a San Francisco San Francisco Chronicle I left my heart in San Francisco

Kimberly, il pollo di gomma e la spilletta gialla

Qualche mattina fa siamo arrivati al college e abbiamo trovato la nostra aula completamente diversa: le scrivanie erano accatastate al muro, le sedie erano disposte in cerchio in mezzo alla stanza, su ogni sedia c’era un oggetto colorato diverso. Per terra c’erano una decina di polli di gomma di dimensioni reali.

In mezzo al cerchio c’era Kimberly, una delle nostre insegnanti, matta come un cavallo ma allo stesso tempo bravissima e lucidamente acuta.
La lezione era sulla leadership e sulla gestione del team.

Abbiamo passato tre ore a ridere come degli imbecilli, a giocare con delle piume di pavone e con dei polli di gomma, a provare a risolvere dei rompicapi e a raccontarci i nostri sogni.

Alla fine della lezione Kimberly ci ha regalato due cose, che sono i messaggi più importanti che voglio condividere con voi.

Il primo regalo è un mini-pollo di gomma.
Durante la mattinata infatti usavamo i polli di gomma per decidere chi aveva la parola, solo chi aveva il pollo poteva parlare. Gli altri dovevano ascoltare.
Il mini-pollo di gomma serve per ricordarsi di non interrompere le persone, di lasciarle parlare, di ascoltarle veramente. Di non fare pause di finta attenzione mentre nella testa di sta già pensando a cosa dire dopo.

Il secondo regalo è una spilla gialla gigante.
La spilla che mi insegna a non distruggere i sogni degli altri ma ad alimentarli, e davanti a un sogno a dire sempre “Interessante, raccontami qualcosa in più”!
Ossigeno per i sogni.
Mi piace.

La tentazione è sempre quella di riportare un sognatore sulla terra, di tarpargli un po’ le ali, a volte per invidia, ma a volte anche per troppo amore.
Quante mamme davanti ai sogni dei figli iniziano a elencare cosa potrebbe andare storto?
Con questa spilla voglio ricordarmi di non farlo.
O meglio: di farlo dopo. Un sogno va alimentato all’inizio, va esplorato in tutte le sue più meravigliose possibilità. Poi può subentrare l’analisi realistica, ma solo dopo.
Prima il sogno > la testa > le nuvole > la parte creativa senza ma, se, però.
Poi a quel sogno vanno date gambe e allora si che si può iniziare a capire come sistemare le lacune che possono esserci.
Ma prima “Interessante, dimmi di più!”

Il pollo di gomma Il pollo a San Francisco Il pollo volante La lezione di Kimberly sulla leadership

40 thoughts on “Dispacci dalla Silicon Valley #4: il valore del tempo e i polli di gomma

  1. Le sensazioni che tu hai avuto davanti al gate Bridge, io le avute al tramonto sull’Empire, forse il posto più turistico del mondo ma io sono stata travolta dall’energia della città! In America e in particolare nella Silicon Valley, ciò che conta sono le idee! I giovani sono spronati ed entusiasti perché se hai delle belle idee quelle diventeranno la tua “ricchezza”. Tell us more…. 🙂

  2. Sono contento per te e per il fatto che “senti i click” nella testa; è il segnale che tu sei una persona dalla mente aperta e ricettiva.

    Il mio pensiero va invece a tutti coloro che viaggiano, per turismo, studio o lavoro; che vanno in cerca (o subiscono) nuove esperienze ma lo fanno con la mente chiusa, fermamente convinti di non aver niente da imparare perché “tanto io lo faccio meglio\nel modo giusto” o ancora peggio, forti delle loro convinzioni, manco si sforzano di fare esperienze nuove, anzi le evitano più o meno consciamente perché non ne sentono il bisogno o ne hanno paura (e secondo me non è tanto la paura dell’ignoto quanto quella di venire smentiti e dover ammettere di essere stati degli stupidi).

    Un abbraccio!

    —Alex

    • Io penso che comunque il viaggio ti cambi, ti smuova qualcosa dentro, anche se parti con la più chiusa delle teste. Se poi parti con la mente aperta ti travolge, e io tutte le volte ci metto mesi a raccogliere i cocci (non fraintendermi, sono cocci positivi).

      • Ero convinto che i tuoi cocci fossero positivi! 🙂
        Anzi, nel tuo caso parlerei di mattoncini della Lego che, raccolti durante i tuoi viaggi ed aggiunti a quelli già in tuo possesso, daranno vita a splendide costruzioni.
        Adoro la metafora del Lego perché con gli stessi identici mattoncini si possono costruire mille e più costruzioni diverse; in più non si finisce mai, se si vuole, di aggiungere nuovi mattoncini e costruire qualcosa di sempre più grande e bello.

        In ogni caso però credimi, esistono persone (e purtroppo ne conosco bene molte) che non hanno mai avuto alcun effetto positivo dai loro pur tanti viaggi; anzi, ogni volta tornano peggio di prima, rafforzati nella loro chiusura mentale 🙁

        —Alex

        • I lego li amo! Sono una bambina cresciuta a Lego e Meccano! Sul tema degli effetti dei viaggi c’è un discorso aperto anche con i miei amici, ma io sono positiva!

          • Guarda, in parte è vero: esistono persone talmente capre (chiedo scusa alle capre) che quando tornano dai viaggi ti sanno solo raccontare che “quella gente non sa lavorare” che “ha mangiato male” che “fa un clima schifoso” che “sono tutti matti” perchè viaggiano con l’unico orizzonte che conoscono, quello della propria vita. E mica occorre andare lontano: x esempio, senti della gente del nord Italia che va a nel sud e ti elenca tutti i difetti e le brutture che ha cercato, come da telegiornale, senza vedere null’altro.
            Ma c’è un metodo infallibile x riconoscere ‘sta gente, almeno all’estero: cercano sempre spaghetti caffè e pizza!!! ;-D
            Meno male che sono una piccola parte in confronto alla maggioranza dei viaggiatori veri!

          • Lo so, hai ragione. Però io credo che un semino in qualche piega sconosciuta del cervello ci finisca. E i semini prima o poi germogliano 🙂

  3. Che bella la riflessione sul tempo…”Puoi avere tutti i soldi del mondo, ma il tuo tempo scorre alla stessa velocità di quello di tutti gli altri.” Questa frase è stupenda, davvero.
    E ripeto, io necessito di un sacco di polli da spacciare in giro!! Se tutti ascoltassero il prossimo il mondo sarebbe un posto migliore!

    • È anche tanto spaventoso pensare che alla fine per quanto possiamo affannarci rimaniamo comunque degli esseri umani fragilissimi in un mondo appartenente ai nipoti dei nostri nipoti..

  4. Che dispaccio scoppiettante! Grazie, davvero. Leggendo quanto dici del ‘tempo’ mi sono venute in mente due cose: “La livella” di Totò e ciò che ci dice spesso la mia insegnante di yoga e cioè che “l’ego è un illusione”. Ti lascio anche questo spunto di riflessione 🙂

  5. Click 1): il tempo scorre uguale per tutti. Ma la colpa non è del tempo, sono le persone “ricche” che potrebbero goderselo di più, aumentandone la percezione in termini di durata facendo cose più consone ai propri desideri, ed invece corrono sempre dietro a nonsisachecosa. Quasi quasi che mi viene da pensare “ben vi sta”! Ok, è anche un po’ invidia.
    Click 2): fantastica la sensazione di essere qui & ora in maniera perfetta. Impagabile. Dura poco ma è importante cercare di assimilarne lo spirito, ricordarsi in maniera fruttuosa perchè ci si sentiva così in quel luogo e in quel momento. E tu ci riusciraiiiiiiii (questa parte va cantata con voce di baritono).
    Click 3): il pollo di gomma e la spilla ce li dovrebbero dare fin dalla scuola materna. Sono d’accordo su tutto, ma penso che ci voglia esercizio e pazienza verso se stessi per mettere in pratica senza sforzo l’ascolto vero e la forza di credere nei sogni. Non è facile, ma è entusiasmante solo pensare di provarci!! <3
    (ok, niente pollo stasera, non me la sento dopo questo post, non posso mangiarmi l'ascolto degli altri)

    • Che gusto questo commento, grazie Claudia! Mi fa troppo ridere l’idea di te davanti al piatto che non riesci a mangiare il pollo perché è l’ascolto degli altri!! 😀

  6. Bellissimo post! Adoro il tuo blog proprio per questo: oltre a farci sognare condividi sempre con noi quello che i tuoi viaggi ti lasciano dentro. La riflessione sul tempo è una delle cose più belle che hai scritto secondo me, sarà che mi ha sempre fatto una paura enorme pensare a come continui a volare, nonostante qualsiasi cosa accada. Grazie mille, davvero ❤️

  7. Ti avevo avvisata: la California ti da un grande pugno allo stomaco, positivo naturalmente, e ti offre una visione del mondo che noi qui in Italia ci sogniamo! Ovviamente è una zona del mondo privilegiata, però è anche una dreamland dove tutto può accadere. In Europa, siamo al primo posto per abbandono scolastico, negli ultimi 3 anni le università hanno registrato un notevole calo di iscritti, le famiglie italiane pensano che lo studio non serva più di tanto: però tutti vogliono trovare un lavoro!
    Il tempo scorre per tutti, ma è l’uso che ne facciamo, che fa la differenza, ed i viaggi non sono MAI tempo perso…..
    Divertiti….. vai a Sausalito, Okland, Big Sur, …….
    Patrizia

    • Non vorrei passare per un dream breaker…

      La California descritta qui non è molto diversa dalla Italia vista dal turista: tutta pizza, sole, mare, colosseo e giro in gondola. Tutto splendido, insomma.

      Ho vissuto in California, so di che parlo. Oltre a posti davvero incantevoli che Hollywood ci propina in ogni salsa e che attirano turisti da tutto il mondo, ho visto anche quartieri con persone che si cibano facendo la spesa nei cassonetti. Non credevo ai miei occhi. Non è possibile, mi dicevo. Il tutto (ad es Watts) a pochi km da ville magnifiche di bel air e di beverly. Tutte video sorvegliate e blindate, chissà perche (tutto molto discreto, non si vede, ma provate solo ad avvicinarci poi lo capirete in un nanosecondo : )

      Da dentro una di quelle ville dorate ho visto persone disperarsi per un gattino che si era perso: tutti a correre a portargli del cibo (salmone e altre prelibatezze), a chiamare veterinari, a cercare la sua casa.

      Ho visto le stesse persone fare dei commenti schifati e disgustati di fronte a un bambino sporco e mal vestito che cercava del cibo nella spazzatura. E girarsi dall altra parte. ..

      Lo so, nei film di Hollywood sono “scene” che non si vedranno mai, ma se vivi in california capita spesso di viverle.

      Sono lontane anni luce (a proposito di tempo…) dal mio modo di essere e mi hanno fatto decidere di tornare in Europa, dove (fin ora) non siamo arrivati a quei livelli..

      Nel quartiere di quel bambino le scuole hanno il,metal detector alla entrata…

      Se invece vogliamo parlare di quanto è bello il golden gate o Napa, carmel , facciamolo pure : )

      Credo ci sia un confine invisibile tra il visitare e il conoscere.
      🙂

      • Hai assolutamente ragione. In particolare le zone vicino a Los Angeles vivono molto questo dualismo. La zona in cui ho vissuto io, la Silicon Valley, credo che sia una bolla particolare, la vita è veramente speciale lì, la qualità della vita è altissima. Diversa dal resto della California e dal resto del mondo.

  8. Bello il significato dato alla spilla, purtroppo spesso siamo noi stessi a distruggere o rivedere i nostri sogni a un certo punto della vita ; vuoi perché le priorità cambiano e tutto si fa più “reale”

    • (Temo che il tuo commento sia di nuovo tagliato)
      Sì a volte sì, dipende da noi. Ma quando dipende da noi è sempre comunque meglio di quando dipende dagli altri 🙂

  9. Perdonami, non voglio apparire arrogante, ma il tuo approccio appare un po’ semplicistico e non capisco moltissimo la sorpresa vissuta rispetto allo stile di vita americano.

    La constatazione che ognuno voglia vivere il più a lungo possibile è un fatto quasi universale, come la presunzione – giustificabile per tutta una serie di motivi – che la vita sia così lunga da riuscirsi a dimenticare del tempo che passa. Ciò che mi stupisce però è il passaggio (“[…] per quanto tu possa impegnarti ad allungarlo il più è possibile prima o poi finirà. E non ci sono soldi che tengano.”), dove passa l’idea che qualcuno possa veramente pensare di comprare il tempo. Onestamente fatico a crederlo, in che occasione ci si riesce a convincere di una tale idea? Persino le clienti di qualche facoltosa clinica di chirurgia plastica si trovano lì solo per nascondere i segni del tempo, per dare l’impressione che l’immagine di sé non stia mutando. E anche l’esempio della tua VC dimostra la stessa consapevolezza di fondo (credo sia una buona testimonianza di una persona perfettamente inserita nel contesto che presenti).

    Sono contento per te dei click guadagnati e di questa esperienza che ti ha sicuramente arricchito, ma credo che questi spunti siano più fruttuosi come punti di partenza per riflessioni ancora ai nastri di partenza. In fondo non fatico a credere che ora noterai sempre più spesso come la presa di coscienza del tempo che passa – e i vani tentativi per non darlo almeno a vedere – siano una condizione estremamente comune in tutto il mondo (o perlomeno quello basato sul modello americano).

    • Ciao Robert, condivido quello che dici, ma la mia riflessione era un po’ diversa. È evidente che tutti sono spaventati dal tempo che passa, ma se uno fa fatica ad arrivare alla fine del mese, o ha problemi veramente pressanti, se ne preoccupa di meno. Qui ad esempio l’attenzione alla salute è altissima: i ristoranti bio sono più pieni dei Mac Donalds. Ci sono alcune parti del mondo in cui i ristoranti bio non esistono nemmeno. Vedi la differenza? Preoccuparsi fino nel dettaglio della propria salute e del proprio stile di vita è un lusso che non tutti possono prendersi.

      • Per quanto mi riguarda non è poi così raro incontrare persone che trattino il loro corpo come un tempio (o almeno di questo erano/sono convinti) anche se lo stato economico non fosse dei migliori o ci sono problemi definiti oggettivamente pesanti.
        In fondo il mito della salute e della giovinezza è un qualcosa che è inseguito (recentemente venduto) da molto tempo, anche se con forme diverse – anche molto diverse – per adattarsi con la situazione socio/economica di riferimento. Ciò che credo però, è che ogni azione che viene compiuta per inseguirlo sia soltanto un tentativo di “mettersi a posto con la coscienza”, piuttosto che un reale sforzo per il suo raggiungimento. In cuor nostro, tutti sappiamo che fermare il tempo è solo una chimera, anche se la quotidianità, in determinati fasi della vita, tende a farlo dimenticare. Ciò che realmente differenzia una persona dall’altra – indipendentemente dalla società di appartenenza e dalle sue convinzioni – è come si decide di usare questo tempo, e non punterei nulla sul fatto che queste scelte non scadano in rimorsi. La parola lusso da te utilizzata calza a pennello in questo contesto.

        Ovviamente queste sono opinioni personali inserite in pensieri al di là di poche righe, per cui mi lascio il beneficio del dubbio di essere riuscito a spiegare correttamente ciò che pensavo e di aver colto ciò che tu realmente intendevi. Per quanto mi riguarda so perfettamente quanto siano i pesanti i limiti della parola, e quanto lo siano ancora di più in un sistema come questo. Buon viaggio e buona California.

  10. Penso sia uno dei più bei post che mi sia capitato sotto gli occhi. Te lo dico col cuore. Sarà che la riflessione sul tempo, sul non sprecarlo perché ogni singolo attimo sta lì per noi una volta sola, mi prende sempre un po’ lo stomaco. “Si vive una volta sola e ogni volta che pensi di aver perso un treno ne stai già perdendo un altro!” mi rispondevi nel post in cui annunciavi la tua partenza per la Silicon Valley <3 e non c'è niente di più vero, anche se magari seguire certe idee o sogni mette addosso una fottutissima paura 🙂 Ma in qualche ponte di San Francisco o in altro/i il coraggio bisogna pur trovarlo 😀 E magari se avessimo la possibilità di prendere il treno tutte le volte che desideriamo forse non sarebbe nemmeno così entusiasmante salirci!

    • Che bello, sono felice di avere dei lettori così speciali. Io sono tornata, ma i miei sogni sto continuando a inseguirli. Si vive una volta sola e si deve vivere al meglio possibile!

  11. Bellissimo il tuo commento sul tempo. Un distillato di emozioni. Si vede che viene dal cuore..

    Ne parlavo proprio qualche giorno fa, per caso, con degli amici.
    Complice la scena di un film in cui una persona fa notare che la lancetta dell orologio è una specie di conto alla rovescia della nostra vita: ogni singolo secondo che passa e che sull orologio sembra uguale agli altri in realta è unico e non tornerà mai più e ci porta un secondo più vicino al game over, per dirla nella lingua della silicon valley. Per questo molti vorrebbero acquistare nuove vite, come in un video game. O fermare il tempo alla Dorian Gray, a qualsiasi prezzo…

    Non so se il tempo sia uguale per tutti. So chi ha una buona vita vive più a lungo e quindi ha oggettivamente più tempo.

    Tuttavia non credo che avere lo stomaco vuoto (non per scelta) non modifichi la percezione e la qualità del tempo. Dormire su una panchina di una stazione in inverno non è esattamente uguale a dormire in una villa vista mare sulla baia.

    Credo pero che, per tutti, il tempo si fermi e si trasformi in due situazioni diametralmente opposte: quelle colme di paura e quelle all insegna della felicita.

    i momenti magici, anche solo di pochi secondi, (tipo il brivido al golden bridge) “sospendono” il tempo, aprono dentro di noi una dimensione magica che ci accompagnerà per sempre. Quei momenti magici ci consentono di vedere da vicino chi siamo davvero, sono una finestra sulla felicita..

    E Valgono più di mille auto elettriche (che forse servono più all immagine e allo status di chi le guida che non all ambiente.)

    Buona vita e buoni viaggi : )

    • Che meraviglia di commento, sono rimasta appesa alle tue parole. Questo tema del tempo mi intriga e mi occupa la mente da settimane. Grazie per il tuo contributo 🙂

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