Lo sapevo anche prima che i pregiudizi sono stupidi
Niente di nuovo, no? I pregiudizi sono una cosa stupida, bisogna conoscere le cose prima di giudicarle, eccetera eccetera. Stravero eh. Però io su Ibiza e Formentera avevo dei pregiudizi grossi come una casa (più un grattacielo).
Non voglio fare la snob, leggetela nel modo più innocente possibile: moltissime persone che conosco che sono state a Ibiza e Formentera sono delle capre. E quindi io associavo questa destinazione alla loro capraggine.
Per capra intendo quel genere di persona che non ha nessuna curiosità per il luogo in cui si trova, per la sua cultura e i suoi abitanti. Cerca solo il proprio divertimento e se lo prende come se fosse al supermercato: entra, prende, paga e se ne va.
Quindi essendo queste isole tra le mete preferite delle capre che conosco, storcevo un po’ il naso.
Prevenuta e capra pure io per essermi lasciata condizionare!
Formentera è un paradiso. L’acqua più bella che io abbia mai visto – insieme a quella della Sardegna.
Spiagge deserte e bianchissime (alcune perfino rosa!) con un’acqua così trasparente da essere magnetica (per i miei bagni!).
E poi i paesini all’interno dell’isola tutti bianchi, blu e col fucsia potente delle bouganville.
L’isola perfetta per una vacanza rilassante piena di sole e di mare.
Ibiza è la vera sorpresa però. Mi aspettavo infinità di cretini in after uscire a sciami dalle discoteche.
(L’ho già detto, no, che i pregiudizi sono stupidi?)
Ibiza a settembre è favolosa. Ha tutto.
Ha le spiagge belle (non come quelle di Formentera però), ha il cibo buonissimo, ha la città vecchia con degli angolini deliziosi.
Sì, ha anche delle discoteche incredibili. E a settembre c’è pochissima gente in giro. Un mix potentissimo.
A proposito di pregiudizi e di discoteche vedi anche il prossimo punto.
Le discoteche di Ibiza sono uno spettacolo
La premessa è che io in discoteca mi annoio.
Mi piace ballare, eh. Però dopo un’oretta sono a posto, fare le sei di mattina proprio mi distrugge psicologicamente per quanto mi annoio dalle due alle sei. E non posso neanche fare delle chiacchiere perché la musica mi costringe a urlare e dopo due minuti che ripeto la stessa frase urlando vorrei andare a strozzare il dj.
Solitamente le mie serate in discoteca si svolgono così:
mi metto la prima cosa che mi ispira (e puntualmente appena uscita di casa me ne pento),
arriviamo in discoteca e incontro 14532 persone che conosco e che stavo benissimo anche senza vedere,
balliamo un’ora cariche dure qualsiasi canzone saltando come dei grilli (e di solito penso “cavoli divertente questa discoteca, chissà perché le altre volte sono tornata a casa con due palle così“),
inizia a salire la noia,
vorrei dire cose ma la musica sovrasta qualunque tentativo di conversazione,
finiamo per parlare a gesti come nel Paleolitico,
ho una sete come dopo una settimana nel deserto ma i cocktail non mi dissetano e l’acqua non esiste,
sono circondata solo da persone sudate che devono per forza strisciarsi addosso a me per passare,
maledico la scelta di essermi messa i tacchi,
benedico il momento in cui salgo in macchina per poter guidare scalza,
quasi piango dalla gioia quando arrivo a casa e poi sotto la doccia e poi a letto.
Divertimento sfrenato insomma.
Quindi il fatto che Ibiza fosse il paradiso delle discoteche non mi faceva né caldo né freddo. Quasi paura a dir la verità.
E invece è stata veramente un’esperienza incredibile.
A Ibiza le discoteche non sono semplici discoteche: sono spettacoli, eventi, attrazioni.
Sono enormi, con scenografie grandiose e coreografie ipnotiche.
È proprio una situazione interessante da vivere, da provare. Come andare a teatro, o al cinema, o a un concerto.
È un’esperienza unica.
E sicuramente non ci si annoia.
I tacchi alti, però, fanno male lo stesso!
Gli orari spagnoli sballano di più di un fuso orario
Il primo giorno arriviamo a Ibiza verso mezzogiorno, affamati come delle bestie, con in pancia solo la misera colazione fatta alle sette di mattina.
Ognuno di noi con già l’acquolina in bocca per una prelibatezza spagnola diversa: paella, tortilla, tapas!
Dall’aeroporto raggiungiamo al porto e, invece di pranzare, saliamo subito in barca perché Stefano, il nostro skipper (nonché babbo di uno dei miei migliori amici), ci sta già aspettando per partire.
“Arriviamo a Formentera e poi mangiamo, ok?”
“Sicuro – penso io – non ci vorrà tanto.”
Vi dico solo che, due bagni e qualche patatina e birra dopo, abbiamo pranzato alle 17:30 con due chili di pasta in undici persone. Avevo così fame che avrei addentato l’albero maestro.
Poi cena alle 23 ovviamente. E poi a letto alle 2 con la pancia ancora piena da scoppiare (e il rollio della barca che te lo ricorda in continuazione).
Insomma, peggio del fuso davvero:
Colazione alle 12
Merenda scarna a sulle 15 (birra e patatine per non morire di stenti)
Pranzo alle 17
Cena alle 23 abbondanti
A letto ad orari variabili tra le 2 e le 6
Più o meno tutto spostato di 4 ore in avanti rispetto ai miei orari italiani.
Praticamente come vivere col fuso orario della Groenlandia.
Anche in Groenlandia pranzano quando da noi sono le 17, ma perché da loro sono le 13.
Così in Spagna.
Tornata a casa ho fatto più fatica a riabituarmi agli orari che al ritorno dal Vietnam.
Dal mal di mare al mal di terra: i viaggi in barca sono per stomachi forti
(Quant’è brutta la parola stomachi? Però è corretta, giuro.)
Io non mi ero neanche posta il problema del mal di mare prima di partire.
Del mal di terra figuriamoci, non ne sapevo nemmeno l’esistenza.
Appena sono salita sulla barca era tutto un “Ma che figata!“, “Senti com’è rilassante il rollio!“, “Ci addormenteremo cullati dalle onde“. Ceeeerto.
La prima notte non ho chiuso occhio, mi sembrava di essere su un’altalena impazzita da cui vuoi scendere ma non puoi.
Un incubo.
Per fortuna il mio lettino aveva di fianco un oblò: ho guardato il mare tutta la notte.
Romantico, eh? La mattina ero incazzata come un puma e avevo gli occhi talmente gonfi che sembravo appena uscita da una rissa.
I primi due giorni sono stati abbastanza tosti. Durante la navigazione non riuscivo a scendere in coperta perché ogni volta mi prendeva una nausea da non respirare. Uno dei miei amici ha vomitato ininterrottamente per due giorni.
Insomma questo rollio aveva scassato abbondantemente.
Poi dal terzo giorno ho iniziato ad abituarmici.
Notti intere senza mai svegliarmi, nausea scomparsa, gran abbuffate all’orizzonte.
Ero diventata una pro delle barche.
Grandi e ingenui entusiasmi!
Poi un pomeriggio siamo scesi a Ibiza perché era brutto tempo.
Appena messo un piede a terra e subito tutto inizia a girare, lo stomaco mi si chiude e mi si annebbia la vista.
“Cosa sta succedendo? Perché ho il mal di mare ma non sono più in mare?”
Stefano con un ghigno fino alle orecchie si fa beffe di noi: “Vi è appena passato il mal di mare, ma adesso arriva il mal di terra: è il contrario, nei prossimi giorni starete male sulla terraferma perché il vostro fisico sarà così abituato al rollio da compensarne la mancanza facendovi girare la testa.”
Un affare.
Ancora oggi, dopo una settimana che sono scesa dalla barca, mi gira la testa ogni tanto.
Ho letto su internet una di quelle cose catastrofiche da non leggere mai: che il mal di terra ad alcune persone non è mai più andato via.
Io ho pensato che se mi succede mi trasferisco su una bella barchina a Ibiza, che il mal di terra mi sembra la scusa ideale!
Bello! Lo so che è troppo banale questo aggettivo (per non parlare di bellissimo…!) però è proprio quello che ho pensato alla fine della lettura!
E’ una vacanza che ho sempre voluto fare ma ho un grave problema con il mal di mare purtroppo! L’idea di starci una settimana mi terrorrizza!
Complimenti, come sempre!
Eh il mal di mare è tosto, soprattutto perché non puoi metterlo in pausa, quando sei in mezzo al mare non puoi scendere. Generalmente però dopo due giorni ci si abitua (a detta di Stefano – il nostro skipper – solo i primi due giorni sono critici).
Però gli stessi posti si possono godere anche dalla terraferma, se hai paura di stare male evita!
ciao! da chi hai noleggiato la barca ??
Ciao! Ho prenotato con loro e mi sono trovata veramente benissimo: https://www.facebook.com/privatesailingibiza/
Puoi anche contattarli su private.sailing@gmail.com, sono davvero spettacolari.
Qui un articolo su di loro per farti capire che tipi sono: https://www.giornaledellavela.com/2019/04/08/ne-ricchi-ne-hippie-siamo-persone-normali-che-hanno-scelto-di-vivere-in-barca/
Buon viaggio!
Uno dei momenti per i quali ho sempre evitato Ibiza è proprio la “capraggine”, come dici tu 🙂
Odio chi prende aerei, arriva in un luogo nuovo e neanche si guarda intorno.
Mi hai fatta ricredere!
Guarda secondo me Ibiza e Formentera sono piene di gente così. Però il luogo non è per forza solo per gente così. Anzi, è davvero un mix perfetto di quello che cerco io in un viaggio relax. Sono stata molto soddisfatta!
Il pezzo sulle discoteche è il mio preferito 😀 Sono morta dalle risate!
Ho un rapporto un po’ controverso con quei localacci del demonio! 🙂
“Però io su Ibiza e Formentera avevo dei pregiudizi grossi come una casa (più un grattacielo).
Non voglio fare la snob, leggetela nel modo più innocente possibile: moltissime persone che conosco che sono state a Ibiza e Formentera sono delle capre. E quindi io associavo questa destinazione alla loro capraggine.”
Il fatto è che, a vedere le foto, a livello paesaggistico sono davvero posti stupendi ma, perfino i residenti, nell’ultimo decennio, si sono lamentati, al punto da fare manifestazioni in strada contro gli italiani (come a Formentera, qualch anno fa), dicendo che il livello sociale del viaggiatore italiano medio, dopo gli anni ’90, è calato, e che quindi preferivano i tedeschi, più silenziosi, più orientati al contatto con la natura.
Per altro, ad Ibiza ce l’hanno a morte anche con gli inglesi che bevono troppo e la buttano in rissa e, nella stessa Barcellona e dintorni, in estate, gli italiani hanno modo di dare spettacolo.
Tu hai fatto una vacanza in barca, che di per sé è una cosa un po’ più elitaria ed allontana-capre, per di più a Settembre. Insomma, la scelta azzeccata, ma… non oso immaginare cosa succeda ad Agosto, affittando una casa in una di quelle due isole o, meglio, mi basta sentire i racconti di chi ci è stato!
Quanto agli orari dei pasti (e lavorativi), un po’è dovuto al fatto di adottare un fuso orario non adatto (nei fatti, sono quasi tutti più a Ovest del Regno Unito), un po’ una questione dovuta alle temperature raggiunte in estate, un po’ è una questione culturale, che nei secoli è stata esportata nelle zone d’influenza del Regno di Spagna.
Se ci fai caso, anche nel Meridione, specie d’estate, si mangia tardi.
Il pranzo alle 12:30 (perfino la domenica), la cena alle 19, come fanno i parenti a Padova, a Napoli, sarebbero inconcepibili. 🙂
Secondo me ad agosto Ibiza è da evitare come la peste. La confusione rischia di rovinare il gusto. Forse Formentera è più vivibile.
Io ci sono stata a settembre, ma nel periodo delle chiusure delle discoteche, quando ci sono le feste più grosse, quindi un po’ di casino c’era comunque, ma molto affrontabile.
Per gli orari io generalmente mangio tardi (più in linea con gli orari siciliani diciamo), ma gli orari spagnoli sono da veri pro.
Per essere pignolo Ibiza e Formentera sono proprio sul meridiano zero, grado più-grado meno…
Credo sia un fatto squisitamente culturale e non ambientale (come nel nostro sud) ad incoraggiare questo stile…rilassato! 😀
—Alex
Ahahaha, hai proprio ragione con la storia del fuso orario!
I primi due giorni in Spagna per me sono sempre devastanti! 😀
—Alex
Solo in Spagna e a casa di mio babbo ci sono gli orari così sballati! Devo avere radici spagnole in qualche modo 😀
Oddio il mal di terra, si si ce l’ho presente sob….! E pensare che è così bello andar per mare.
Sai stavo pensando a Formentera la prox estate, anche se la necessità -purtroppo- di prendere le ferie in agosto mi fa un po’ titubare: mi piacerebbe *vederle* le spiagge, e non camminare sui corpi stesi al sole.
Ma è un periodo che incontro Formentera dappertutto, su Pinterest, su Instagram, e A Gipsy in The Kitchen nel suo blog la chiama “la mia isla bonita”….
Carinissime le foto :-))
PS: ma quante ferie hai???? O_o
Io non sapevo nemmeno che esistesse il mal di terra mannaggia.
Ad agosto non ho idea di come sia purtroppo, mio babbo c’è stato a giugno e ha trovato il deserto come ho trovato io a settembre. Le spiagge sono molto grandi quindi la gente si distribuisce bene (non ci sono le mini calette). Però davvero prima o poi vacci peché è splendida!
Ps: con le ferie quest’anno mi è andata di lusso, sono riuscita a incastrare un paio di cose in maniera perfetta, mi sa che l’anno prossimo me la godo di meno!
da modo in cui scrivi e dai contenuti pensavo non portassi i tacchi. e invece.
(postilla: lo so, è apparentemente un commento da ricovero immediato in neuro. prendila così. ognuno ha le sue tare, una delle mie è quella della… uhm… personality-shoes-addiction&relationship, si può dire? 🙂 )
Ahahah! Guarda io i tacchi li odio, ma sono piccolina quindi in quei posti senza tacchi scompaio. Ma non ho proprio nessun tipo di addiction o amore per shopping e tacchi.
Se vuoi farmi un dispetto puoi portarmi al centro commerciale! 😉
Sono contento di sapere che Irene è una persona equilibrata, senza fissazioni particolari o estremismi, insomma una ragazza “da scarponi da trekking” se è il momento dello zaino e della vacanza nella natura e “da tacchi” se è il momento elegante (o da discoteca).
Francamente non sopporto le persone integraliste e monotematiche.
Per intendersi quelle che non fanno le vacanze se non hanno l’hotel a 4 stelle e pretendono di indossare giacca&cravatta nelle risaie del Vietnam oppure coloro che vanno ai matrimoni in infradito e bermuda perché “chissene frega delle convenzioni, io sono un tipo libero”
Ovvìa, adesso che vi ho resi partecipi del mio pensiero posso correre a nascondermi 😉
—Alex
Mi prendo il “persona equilibrata” e mi ci coccolo un po’, grazie 🙂
Prego, dovuto! 🙂
Anche io ho questi pregiudizi su Ibiza e per quanto mi sia piaciuto il tuo post, non sono ancora convinta! Penso sia una di quelle mete che finchè non ci sbatterò contro non ci crederò che ha qualcosa da offrire!! I pregiudizi sono duri a morire!! 🙂
Il mar di terra non lo conoscevo, ma a Istanbul dopo il traghetto (che non mi ha dato alcun problema) mi sono ritrova sulla terraferma a camminare come un’ubriaca, con qualche giramento di testa!! :S
Guarda, io se non l’avessero scelta i miei amici come meta non ci sarei mai andata. Per fortuna che hanno scelto loro per me! 🙂
Leggo il tuo post, nonché il tuo blog, per la prima volta stasera. Mi piace! Mi ci sono imbattuta del tutto casualmente alla vigilia dell’ardua scelta della meta vacanza estate 2015 a praticamente 5 giorni dalla presunta partenza e 1, dico1, dalla conclusione con l’agenzia di viaggi.
Il dilemma che mi, anzi ci, me e il mio compagno, dilania è tra Ibiza e Formentera.
Da quanto ho potuto leggere/sapere/capire sinora, propenderei per Formentera e il suo meraviglioso caraibico mare…giri in motorino, sempre in coatume e pareo… Ahhhhh!
ma poi temo e tremo chiedendomi:
e se ci si annoia? ???
Nel senso che non c’è nulla: tanti paesaggi, scorci, tramonti… ma da visitare? Girare? Guardare? Scoprire? Mare, calette e spiagge a parte, chiaro. Non c’è una cittadina, un paesello, un borgo, insomma un centro…? Per una settimana solo ed esclusivamente mare e sole…non so! Magari è fantastico, ci si immerge nell’atmosfera isolana e ci si dimentica del resto del mondo (magari), perdendo persino la cognizione de tempo, ma magari no. Abbiamo bisogno di tanto relax, ma noia anche no!
E allora c’è Ibiza, con una struttura pure superiore a quella di formentera, un prezzo un tantino più basso, decisamente più grande, che a quanto ho letto, invece, di attrattive pare abbia se non tutte, tante… ma ahimè ha anche mare meno bello e suggestivo (? dicunt) e una divertimento sfrenato con conseguente età medi bassa e gran confusione (a detta di molti addirittura la Rimini delle Baleari!).
Ora, esagerazioni a parte, davvero non so!!!
Sbuffo e sospiro.
Meglio Formentera secondo me! L’acqua è pazzesca e il paese vivacchia il giusto. Ma fare tipo 3 giorni su un’isola e 4 sull’altra?
Ibia è bella eh, molto carino anche il centro, però c’è proprio un gran casino, se chiedi a me io non ho dubbi 🙂
Ufficialmente ciao! 🙂
Ho riletto di nuovo tutto d’un fiato il tuo post e mi è di nuovo molto piaciuto, mettendomi però definitivamente in crisi. Ma una decisione va presa, una scelta va fatta e stiamo parlando di vacanze, quindi no ansietà, grazie! :-p
Ti ringrazio per la tua risposta e consiglio! Prendiamo un pacchetto in agenzia con volo, hotel, trasferimenti ecc tutto incluso, quindi non si può spezzare e fare un po’ da una parte e un po’ dall’altra. Sarebbe stato l’ideale.
Ad ogni modo grazie! Ci penseremo su ancora qualche ora e decideremo.
PS: concordo pienamente sulla stupidità è pericolosità dei pregiudizi, terribili. Dico sempre che “non sopporto i giudizi, figuriamoci i pre-giudizi!”.
Ciao e alla prossima :))