Ah niente, scrivere mi mancava tantissimo e non ho resistito. Sto scrivendo questo post in viaggio, sui treni che ci stanno portando a Zurigo per prendere il primo aereo per Belgrado, poi il secondo per Abu Dhabi e poi finalmente il terzo per Ho Chi Minh City.
Voglio parlarvi della forza del viaggiare, della potenza che ha su di me. Voglio parlarvi anche di questi giorni, di ritorni e partenze.
Sono stata dieci giorni fuori dal mondo. Dal 1° agosto fino a ieri notte sono stata in un’altra dimensione fatta di tende e sacchi a pelo per dormire, fornellini e gavette per mangiare, fuochi e risate per scaldarsi. Chi è stato scout può capirmi.
Emozioni che non si trovano da nessun’altra parte del mondo. È un pezzo di vita che amo e curo così tanto che ho sempre tenuto fuori dal blog. Lo sapete che sono un po’ riservata.
Abbiamo camminato con tantissimi chili sulle spalle fino a Cima Ciantiplagna, nelle Alpi piemontesi. Poi abbiamo attraversato un pezzo di Italia per incontrarci tutti a San Rossore. Io non so spiegare a parole l’orgoglio e la felicità che ho provato in questi giorni.
Abbiamo parlato di coraggio, di futuro, di progetti, di onestà, di legalità. E lo abbiamo fatto sempre con la convinzione di voler lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato. Lo so che gli scout sono visti un po’ come gli sfigati rintontiti che si vestono come dei cretini e giocano a fare gli Indiana Jones. Però davvero: anni luce da questo. A San Rossore c’erano 30mila ragazzi che credono nel futuro e stanno lavorando per renderlo migliore. A me vengono i brividi anche ora mentre lo sto scrivendo su un treno che mi porta a Zurigo. La senti quando una cosa è potente. Ti fa proprio vibrare le vene.
Sono tornata da là con i piedi distrutti e il cuore pieno.
Sono arrivata a casa a mezzanotte. Ho fatto una doccia calda con il mio shampo e il mio balsamo (e non con il sapone di Marsiglia biodegradabile). Ho svuotato lo zaino pieno di panni sporchi, fili d’erba e ricordi e l’ho riempito con un nuovo viaggio: ho fatto lo zaino per il Vietnam.
E poi finalmente alle tre di notte mi sono stesa sul mio meraviglioso letto con la schiena che ringraziava dopo i dieci giorni di tenda e sacco a pelo. È uno di quei momenti dove pensi che la vita è bella, che è bello partire e poi anche tornare per coccolarsi con tutto ciò che ami.
“Ma non si arriva se non per ripartire”, e il viaggio è così potente che va oltre la stanchezza, il sonno e la fatica.
Ho dormito quattro ore e alle sette di mattina mi sono svegliata con il sorriso, pronta per partire.
Ho fatto colazione con mia mamma, che mi mancava tanto, nel mio bar preferito, quello sotto casa dove vado tutti i giorni, con un caffè buonissimo e i croissant con la crema più buoni della mia città.
Zaino in spalla e via con il primo treno, poi il secondo, poi il terzo.
Da casa a Bologna, da Bologna a Milano, da Milano a Zurigo.
Prima, aspettando il secondo dei tre treni che abbiamo preso per raggiungere Zurigo, stavo curiosando nello zainetto dei viaggi del moroso. Ho trovato:
• una conchiglia delle Isole Perhentian
• una banconota della Malesia da 1 ringgit
• un biglietto d’entrata per salire sul Padrão dos Descobrimentos di Lisbona
• una bustina di zucchero con scritto sopra in spagnolo “¿Quieres ser feliz un instante? Véngate. ¿Quieres ser feliz toda la vida? Perdona.”
Chissà se l’anno prossimo non ci troverò anche un pezzettino di Vietnam.
Ora si parte, di nuovo, con quattro ore di sonno, dieci giorni meravigliosi alle spalle e un’esperienza elettrizzante davanti.
Vado a prendere tre aerei, ci vediamo in Vietnam!
E io non vedo l’ora che torni per leggere i tuoi pensieri 🙂 buon viaggio!
Grazie Marika, inizio proprio ora a sistemare le foto 🙂
Ti auguro un buon viaggio, sicuro e piacevole!
—Alex
PS = per lo scoutismo non riesco a seguirti; sebbene l’idea di stare nella natura e gli altri valori di condivisione etc. possano essere largamente condivisibili, non riesco a giustificare l’organizzazione gerarchica e tante altre cose.
Grazie, il primo aereo è già in ritardo, speriamo bene!
Per lo scoutismo capisco, va vissuto.
Dopo tanto viaggiare, per lavoro e per piacere, ho oramai una approccio zen ai ritardi, alle cancellazioni etc. Oramai non mi innervosisce più niente 😉
Per le scoutismo moltissimi amici lo hanno vissuto e/o continuano a viverlo, si dividono in sostenitori entusiasti oppure in feroci detrattori. Strano non conosca nessuno con un’opinione neutra; la cosa mi fa pensare. In ogni caso non avrebbe fatto per me che sono per natura refrattario all’autorità, polemico e, come dicono gli americani: outspoken 😉
A presto!!!
—Alex
“di coraggio, di futuro, di progetti, di onestà, di legalità.”. ecco, io penso che se ciascuno dedicasse anche solo un minuto del suo tempo quotidiano a pensare a questo, forse davvero vivremmo in un mondo un pochino migliore.
che belle sensazioni hai comunicato.
(p.s. oh, manco a dirlo c’era anche renzi. pure lì. 😀 )
Eh già. Condivido tutto.
Sono una ragazza portoghese e mi piace tantissimo leggere questo blog… Quello scritto sulla bustina di zucchero è in spagnolo 🙂
Grazie Joana! Corretto! 🙂