Voi non avete un po’ paura di dire ad alta voce le cose belle che poi magari non succedono?
E quindi le tenete per voi finché non siete praticamente sicuri, e poi comunque ancora non ci credete?
Io sì.
Sono riservatissima con le cose belle, le tengo protette per non rovinarle.
Però questa cosa bella adesso è sicura. Quindi sono pronta per dirvela.
Sabato scorso ho prenotato, si va in Nepal!
Che fatica dire le cose belle, scriverle poi, chissà perché.
Ma io ormai sono partita, con la testa sono là, in Nepal, tra le cime dell’Himalaya e i templi buddisti di Kathmandu.
Mi accelera il battito solo a pensarci.
Tra poco più di un mese, a metà aprile, partirò con tre amiche alla volta del Nepal.
È un paese che mi incuriosisce, più di tutto per il suo popolo.
Ogni secondo di vita, ogni centimetro del mio corpo è proiettato verso il Nepal.
Non so se lo sapete, ma il mio lavoro non è viaggiare. Io ho un lavoro che non c’entra niente coi viaggi o i blog, che mi piace da morire, 8 ore al giorno, a Bologna, città dove non vivo.
Per viaggiare metto da parte i soldi e prendo le ferie.
Un viaggio così per me è preziosissimo.
Però si può fare!
Ora sono nella fase da frenesia di informazioni e studio.
Cerco, leggo, studio, sottolineo, inizio a sognare.
Infilo il naso nella guida e ne esco due ore dopo con la testa piena di colori e nuove cose da scoprire.
Mi perdo in una catena di blog e magazine, li divoro, uno dietro l’altro, senza pause.
Sono ingorda di Nepal.
Voglio conoscere la sua storia, la sua geografia, la sua natura, il suo popolo.
Ho imparato tantissimo già solo leggendo, vorrei che il mio cervello ricordasse queste informazioni preziosissime.
Ho imparato che il Capodanno nepalese è ad aprile, proprio quando andiamo noi.
Ho imparato che nel 1934 un terremoto violentissimo rase al suolo buona parte di Kathmandu.
Ho imparato che in Nepal per dire “sì” si scuote la testa, come da noi per dire “no”.
Ho imparato che il 2014 per loro è il 2071: in Nepal iniziano a contare gli anni dal 57 a.C.
Ho imparato che uno dei piatti tipici è il momo: un raviolo ripieno di la qualunque (a Kathmandu li fanno anche dolci ripieni di mela e cannella).
Ho imparato che le prime automobili arrivarono in Nepal completamente smontate sulle spalle dei portatori, prima ancora che ci fossero strade e benzina.
Ci pensate quanto mondo c’è là fuori che non conosciamo ancora?
Quante persone che ancora incontreremo?
Io vado in Nepal tra poco più di un mese e sono così felice che tremo.
P.s.: il titolo è una frase di Isabelle Eberhardt che avevo scelto per intitolare il post con cui vi annunciavo che sarei partita per la Malesia. Mi piacciono le tradizioni, soprattutto quelle felici.
Buon viaggio cara!!! Che adrenalina mi hai trasmesso!!!
Da quando ho prenotato invece di camminare, saltello!
Anch’io finché una cosa non è certa al 100% faccio fatica a dirla.
Per paura che non si avveri, per scaramanzia, per non dover poi dire a tutti “no no, è saltato tutto”.
Il viaggio che ti aspetta dev’essere incredibile. Incredibile mi sembra la parola giusta per definire un luogo che non conosco, che sembra estremamente esotico e tutto da scoprire. Non vedo l’ora di scoprirlo tramite te.
Buon viaggio!
Grazie Vale, mi sento in ottima compagnia allora. Sono intrigatissima, non vedo l’ora di scoprirlo, al mio ritorno inonderò queste pagine di Nepal 🙂
Bellissimo post! Ti capisco benissimo!:)
Eheh, un viaggiatore si riconosce anche da questo 🙂
eh. hai aperto una voragine mica da niente. in questi tempi di possibile cambiamento geografico penso spesso a questa cosa, mi chiedo se quel partire, per poter godere di tutto l’entusiasmo possibile della scoperta, possa fare a meno del tornare in un luogo in cui si hanno le radici, per raccogliere nuova energia e nuove destinazioni. ma tant’è, sono elucubrazioni. buon viaggio, e aspetto l’inondazione del racconto al ritorno, ché prima o poi ci vorrei andare pure io, là alle pendici dell’himalaya…
Le elucubrazioni, se poi sono sul viaggio, possono fare solo bene. Inonderò, promesso!
Sono felicissima per te e spero tanto di poter tremare presto di nuovo anche io 🙂
Non c’è niente da fare, non ho ancora trovato un’emozione più bella del viaggiare.
Dio quanto è vero…..sono capitata per sbaglio nel tuo blog e…complimenti, bellissimo davvero!!!
Ci vai sola in Nepal? Tanta tanta tanta invidia…
Grazie! No, con 3 amiche! 🙂
wow, ti aspetta un viaggio a dir poco meraviglioso!
Sono già golosa dei tuoi articoli. Li aspetterò!
Sicuramente al ritorno non saprò da che parte iniziare a scrivere, mi succede sempre! 🙂
Ti giuro, oggi sorridevo per te. Pensavo a quanto fosse bello preparare un viaggio e farsi trascinare dall’emozione! Non vedo l’ora per te! 😀
Oh mamma che bello! Grazie!!
Momo e lassi 😉
Buon viaggio!
Ci sei stato? Grazie!
Sì, anni fa, ma solo qualche giorno prima di partire per il Tibet. Devo proprio tornarci.
Sono convinto che ne rimarrai ammaliata.
Io mi sono emozionata solo all idea che ci vai tu in Nepal! Un bel viaggione che rientra tra i miei sogni. Anche io sono così: finché non sono sicura, con volo in mano, non dico mai nulla! Sarà scaramanzia, sarà che ci teniamo così tanto a partire che a dirlo prima del tempo’giusto’ non sembra ancora vero..comunque poi il momento arriva, e allora è davvero gioia. Sorrisi a 360 gradi. Brava!
Grazie Cristina! È stato proprio un viaggio voluto e sudato quindi la felicità è doppia!