A cosa servono veramente i blogtour?

Servono a questo:

cosa sono i blogtour

E a questo:

Un tramonto, una birra, gli amici a Cabo de Sao Vicente

Circa sei mesi fa sono stata invitata al blogtour #AgrituristiPerCaso.

Sono stati tre giorni divertentissimi, pieni di attività originali e con un’organizzazione veramente impeccabile. E con una compagnia spettacolare.
10 blogger con cui abbiamo riso e chiacchierato per 3 giorni, davvero un bel gruppo.

Tra le varie attività, i pranzi, le cene, gli agriturismi, siamo sempre capitati insieme a Giulia e Lorenzo di Turista di Mestiere.
Tre giorni di chiacchiere fitte e risate fino alle lacrime, di storie di viaggi e di battute in romano e romagnolo.
Siamo arrivati il venerdì pomeriggio come quattro sconosciuti e ci siamo salutati la domenica sera con la promessa di un viaggio insieme.

Dei rimbambiti. Degli sconsiderati.

Io ci ho scritto più di un post su quanto sia difficile trovare compagni di viaggio che abbiano i nostri stessi ritmi. Di solito sono molto selettiva (e quando non posso esserlo parto da casa armata di santa pazienza).
E invece questa volta dopo tre giorni ci eravamo già fatti promesse di viaggi.
Tipo colpo di fulmine, ma di viaggio. Colpo di viaggio.

Non vi dico i miei amici!
E se fossero due serial killer?
E se fossero due rompicoglioni?
E se fossero antipatici?
E se fossero di quelli che in viaggio vanno a mangiare nei ristoranti italiani?” (Argh.)

Non lo erano.
Anzi, abbiamo passato due settimane on the road tra Portogallo e Spagna che non dimenticherò mai.

L’arrivo in Portogallo circondati dagli azulejos.
I due italiani rintontiti alla ricerca della bottiglia più grande del mondo.
La notte a Obidos, a camminare sulle mura medievali dopo aver assaggiato la ginja.
I marshmallows in macchina che per fortuna che c’è Giulia che me li toglie dalle mani se no me ne mangio un sacchetto al giorno.
Il karaoke per l’addio al nubilato in un pub di Lisbona (con danza della bottiglia annessa).
Il Povero Giorgio – Lisbona Edition con un giramento di coglioni stellare ma con una bistecchina coi fiocchi.
La corsa fortissima contro il tempo per arrivare a vedere il tramonto a Cabo Sao Vicente.
Arrivare in tempo e festeggiare con una birra un tramonto meraviglioso.
La fuga dal negozio di piastrelle di Siviglia dopo aver scritto “Turista di Mestiere” con le lettere che erano in ordine alfabetico.
Le lacrime dal ridere tentando di muovere una maledetta barchina nel canale di Plaza de España.
La serata a Granada a chiacchierare con un ragazzo di Milano e un’ex ballerina di flamenco olandese di 100 chili.
Gli eccessi della Feria di Malaga e il cambiamento di programma in direzione Cordoba.

Le salite di Lisbona, il caldo di Siviglia, il vento di Cabo da Roca, le risate come colonna sonora del nostro viaggio.

Lo so che i blogtour non servono a questo.
Potete parlarmi di strategia promozionale di un territorio, di comunicazione integrata di una destinazione turistica, di tante altre cose tutte molto giuste.
A me i blogtour hanno permesso di incontrare due tra i migliori compagni di viaggio di sempre.

on the road spagna

24 thoughts on “A cosa servono veramente i blogtour?

  1. quanta bellezza in questo incontro.
    ultimamente ho incontrato vis-a-vis dei blogger. ho come l’impressione che non sia un caso che ci sia un’intesa (quasi) inaspettata, che se si crea quell’alchimia particolare tra le parole di un post (anzi, al di là delle parole, direi pituttosto un insieme di “sensazioni tra le righe”), ecco, ho la sensazione che sia uno specchio abbastanza plausibile di quello che può accadere nella realtà.

  2. Avevo notato una certa sintonia, durante #agrituristipercaso. Questo post è bellissimo, ma ormai lo sai che i tuoi mi piacciono tutti. Davvero una delle cose più belle dei blog tour, forse la più importante (per noi): gli altri compagni di viaggio. E voi siete stati davvero fortunati! Un saluto a tutti e 4…
    Silvia

    • Grazie cara! A quel blogtour eravamo veramente un gruppo spettacolare e il bello di essere in compagnia di altri travel blogger è che si parla sempre di viaggi 🙂

  3. Possiamo dire con certezza che il nostro è stato amore a prima vista…la particolarità sta nel fatto che 4 persone diverse tra loro, siano riuscite ad entrare in sintonia in meno di 24 ore….x noi è stato uno dei più bei viaggi mai fatti…risate,lacrime di gioia,intese e tanta,tantissima voglia di stare insieme….ora che ci siamo trovati non vi molliamo più, anche perché tra meno di due mesi si riparteeeeee 🙂

  4. In questo momento oltre al moto di piacere nel leggere questo post sto provando anche un immenso moto di invidia… 🙂 i compagni di viaggio sono il 50% delle riuscita di un viaggio… Io la pazienza la voglio spendere se si rompe l’autobus in mezzo al niente della Cambogia, non a sopportare gente che poteva stare a casa 😉 bellissimo post 🙂

  5. Che bellezza!! Spero di avere la tua stessa fortuna e trovare qualcuno che parta all’avventura con me! Purtroppo i miei amici non sono gente da “zaino in spalla e via che si va” 🙁
    Questo a parte, supercomplimenti!!!! Tutte le volte che ti leggo mi viene voglia di partire subito 🙂

    • Grazie! I compagni di viaggio giusti non per forza sono gli amici di sempre: magari si scopre lo stesso nostro ritmo in un collega, in un compagno di università o un vicino di casa. Chissà! 🙂

  6. Già…chissà chi mi aspetta dietro l’angolo!! Intanto ho deciso che d’ora in poi me ne frego..i miei ritmi mi piacciono e io vado: incontrerò gente lungo la strada!
    (decisione presa oggi, mentre continuo a leggere i tuoi post…e domani ho un esame, in inglese! AmorePerIlViaggio Mode: ON!!!)

    • Bravissima! E se hai voglia di partire ma non vuoi andare da sola scegli un viaggio Avventure nel Mondo in partenza e buttati: vedrai che spettacolo.

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