Dormire a Londra in un posticino carino e coccoloso

Qualche mese fa sono stata a Londra per lavoro e per una volta mi hanno lasciato scegliere l’hotel in cui alloggiare.
Il meeting era a Tottenham Court Road e l’hotel proposto era classicone e antico.
Quindi ho iniziato a spulciare su Booking tutti gli hotel nelle vicinanze, sconvolta per i prezzi delle camere singole.

Dopo una ricerca molto lunga (troppo costoso/troppo lontano/troppo classico/troppo scadente), sono riuscita a trovare un posticino davvero carino che fosse il giusto compromesso tra tutto quello che stavo cercando: il Griffin House Hotel.

dove dormire a londra - il griffin house hotel

Continue reading

La Feria di Malaga tra eccessi e folklore

L’immagine sul volantino è questa:

feria de malaga

La mia fantasia era già partita da lì, senza aver ancora messo piede alla Feria.
Immaginavo donne bellissime di origini gitane ballare il flamenco per le vie gremite di Malaga. Vestiti colorati pieni di frappe, fiori tra i capelli per raccogliere i lunghi riccioli neri, musica passionale nell’aria, suoni di nacchere e battiti di mani.

Ecco, non proprio.

Continue reading

Un balcone sull’oceano: la Dune du Pilat

Sto scrivendo questo post dalla spiaggia ai piedi della Dune du Pilat, sull’oceano, in Francia, a 70km da Bordeaux.
Scrivo a mano su un quaderno che ho comprato due settimane fa a Lisbona.
Dopo ricopierò tutto sull’editor di WordPress e potrete leggere queste righe sullo schermo del vostro computer. Voglio buttare giù le mie impressioni ora, intanto che sono fresche e lo stupore è intatto.

Continue reading

Design, legno chiaro, Igor: l’Hotel Costabella a Moena

Ve l’avevo già raccontata la teoria di mia zia sugli alberghi?
Se no, ve la racconto ora.

Quando si parla di viaggi mia zia non ci risparmia mai la sua perla di saggezza:
Se devo andare in un hotel e stare più scomoda che a casa, piuttosto rimango sul mio divano che mi riposo di più.

Ecco, io di solito negli hotel in cui vado sto sempre più scomoda che a casa. Dalla Malesia agli States ho dormito in delle bettole che perfino i gestori erano increduli quando gli chiedevamo se c’erano delle camere libere. “Tanto ci dobbiamo stare solo per dormire!

Però poi quando capiti in degli hotel che ti tolgono il fiato capisci che la zia effettivamente non ha poi tutti i torti. Perché effettivamente se l’hotel è accogliente anche la vacanza poi è migliore.

Tutta questa intro per raccontarvi che: questo weekend sono stata a Moena in occasione del #bloggerWEmoena, e in particolare sono stata ospitata da Patrizio, all’Hotel Costabella, al Passo San Pellegrino, immersi nella natura.

All’entrata c’è Igor, il padrone di casa, che accoglie gli ospiti con grande calore: un’annusata e una strusciatina, i più fortunati vincono anche un bel leccotto!
Pochi secondi e si sentono strane parole provenire dalla stanza accanto: è Patrizio che richiama Igor in Ladino, l’unica lingua che capisce.
Io ho paura dei cani, ma lui è davvero buonone e tenerone, 35 chili di bulldog, affettuoso e educato. E colto: conosce il Ladino (chissà se al posto dei croccantini mangia i canederli).

Igor il bulldog dell'hotel costabella di moena

Continue reading

Il supermercato a Bordeaux: la top 5 degli orrori

Scrivo questo post da Bordeaux, dopo aver passato un’oretta buona tra gli scaffali di un supermercato francese.

Come vi avevo già raccontato nel post dedicato al supermercato di Londra, io ho questa passione perversa per mercati e supermercati: mi piace osservare tutto, trovare le differenze rispetto ai gusti italiani, scoprire prodotti sconosciuti, comprare cose nuove per assaggiarle.

Quella che doveva essere una toccata e fuga al supermarket (per comprare baguette e jambon per un pic-nic) è diventata una minuziosa esplorazione dei gusti francesi, scaffale per scaffale, centimetro per centimetro.
Ho cercato le schifezzine più schifezzose e le cose più assurde.
Ancora una volta mi sono immolata per voi.

Quindi ora vi regalo la classifica dei cinque prodotti più terribili e/o assurdi che il supermarket francese aveva da offrirmi.
Su Twitter (@viachesiva) avrete già visto passare le foto di queste delizie, ma una ripassatina non può che farvi bene.

Bon appétit!
Continue reading

L’amicizia conflittuale tra mio babbo e il navigatore

Stiamo andando a Bordeaux in macchina, stamattina eravamo a Lione, 590 chilometri.
Io sono nei sedili dietro praticamente stesa con il collo piegato a 90º in una posizione demenziale solo perché mi scoccia tirarmi su.

Mancano ancora più di 3 ore all’arrivo e ho deciso di testare l’app di WordPress per raccontarvi uno spaccato di vita di viaggio familiare: il rapporto conflittuale tra mio babbo e il navigatore.

La storia è questa: mio babbo è una delle persone più intelligenti che io conosca, ma con la tecnologia non va molto d’accordo. Però è curioso e testardo, quindi ci prova e riprova (e ririprova ad libitum). A volte, sconfitto, si scrive le istruzioni su un foglio di carta, a mano.

Per questo viaggio, vista la quantità di strada da macinare e l’indeterminatezza del percorso, abbiamo deciso di farci aiutare da un navigatore, un TomTom.
Agli occhi di mio babbo il fatto che abbia una voce femminile allontana il navigatore dall’indefinita massa di aggeggi tecnologici e lo avvicina di più a una vera e propria guida, che ti accompagna e ti consiglia la strada migliore da fare. Consiglia.

Sì perché lui, abituato ad anni di cartine e cartelli stradali, non si fida ancora molto di questa scatolina parlante e più di una volta ha disobbedito al TomTom seguendo la strada che lo ispirava di più perdendosi miseramente.

Nei giorni lui e la signorina TomTom, dopo essersi osservati un po’ con diffidenza, sono diventati grandi amici. Le chiacchierate che si fanno!

Sarebbe da filmare, ma poi avrei abbastanza materiale per un lungometraggio, quindi vi riporto qui i punti salienti del loro rapporto di odio-amore. Enjoy.

20130902-150101.jpg

Continue reading