Immaginatevi una bibina biondina di sette anni.
Chiacchierona, bassettina, magrina e iperattiva.
Immaginatevi altri dieci bambini, più o meno della stessa età.
Tende, camper, roulotte: tutte le famiglie vicine, attrezzate per la più bella vita da campeggio.
Immaginatevi tutto questo in un’estate, quella del 1995, tra le colline dell’Emilia-Romagna, con un gran sole.
Tavolini da campeggio ricoperti dai libri dei compiti delle vacanze da finire, costumini con le ciliegie disegnate ad asciugare al sole, file di ciabatte grandi e piccole in ordine sulle stuoine.
Bimbi che non si sentono soltanto in campeggio, si sentono Indiana Jones.
Era da tantissimo tempo che non ripensavo a quelle vacanze, le ricordo come momenti di vita felice, vita piena.
Da bambini è tutto una scoperta e il campeggio è un’avventura continua: cucinare sui fornellini da campo, dormire in tenda, andare a fare le passeggiate e a raccogliere le more.
L’unica preoccupazione era quella di arrivare a sera senza essersi fatti (troppo) male.
Da grande mi accorgo di quanto amore c’era in quelle vacanze da parte dei nostri genitori. Basta un dettaglio per farvi capire: ci portavano a raccogliere le more, poi tornati in campeggio tutti insieme preparavamo la marmellata setacciando le more perché non ci piaceva con i semini. Ore di lavoro (per loro) e di gioco (per noi) per preparare tanti piccoli barattolini viola con l’etichetta “Marmellata di more” per le nostre merende invernali.
Solo oggi mi accorgo di quanto doveva essere faticoso per loro regalarci delle vacanze così belle. Una fatica buona, di quelle che vai a dormire col sorriso, ma comunque fatica.
Lo scorso weekend mi ha riportata dritta a quelle estati: sono stata al Fabulous Camping Village per un blogtour organizzato da ECVacanze.
Dormivamo in una casetta in mezzo a dei pini marittimi altissimi.
Intorno a noi c’erano un sacco di bimbi che giocavano con un’energia bella da vedere.
E io pensavo alla marmellata di more e a quella volta che abbiamo fatto uno spettacolino davanti a tutti cantando Only You e vergognandoci da matti. Bellissimo.
un racconto dolcissimo, nostalgico ma non melò. brava, mi piace 🙂
Grazie Silvia, i tuoi commenti mi mettono sempre di buon umore 🙂
Bellissimo questo post, mi sono immaginata assieme a te a raccogliere more… io non so farla neanche adesso che vivo per conto mio, la marmellata. Già è tanto riuscire a non far ammuffire quella che compro -.- che tristezza.
Eh eh! Io raccolgo le more e disegno le etichette, le marmellate non sono il mio forte… al massimo le mangio!