L’anno scorso, in questi giorni, ero a Nottingham.
Avete presente? Quella di: “Robin Hood e Little John van per la foresta, urca urca tirulero oggi splende il sol!”
No, ecco, di sole ne abbiam visto poco, a un mese dal Natale, in Inghilterra.
Però abbiamo visto tante cose veramente belline:
- il Christmas Wonderland
- la statua di Robin Hood
- un cafè accogliente con negozio vintage annesso (Hopkinson Gallery)
- uno student party nel campus
- una montagna di cupcake obesi
- una quantità industriale di calzini natalizi
- un campus universitario veramente strafigo
- cibo e ancora cibo come se non ci fosse un domani
Devo ammettere che, se non fosse stato per andare a trovare una mia amica in Erasmus, non sarei mai andata a Nottingham.
E invece merita.
Un paio di giorni bastano, ma è veramente un posticino carino.
Nel periodo natalizio credo diventi ancora più bella: un po’ come tutte le città con i mercatini, le lucine e il profumo di vino speziato nell’aria.
Noi ce lo siamo girate in lungo e in largo, abbiamo assaggiato tutto il commestibile (e anche qualcosa di dubbia natura) e siamo tornate a casa cariche di acquisti natalizi.
Ebbene sì, abbiamo ceduto al fascino dei mercatini di Natale: abbiamo comprato un sacco di ciaffi.
ciàf-fo [‘ʧaffo]: s.m. – dal romagnolo – oggetto inutile, spesso carino, il cui acquisto viene accompagnato da “oooohhhh” e “deeelizioosoo”, ha un corso di vita molto breve poiché finisce per essere riposto in un angolino della casa e poi dimenticato.
A causa di questi deliziosissimi ciaffi – una lavagnetta a forma di teiera, tanto per rendere l’idea – per il volo di ritorno, con la Ryanair e il solo bagaglio a mano, abbiamo dovuto riempire le maniche dei giubbotti. Delle squilibrate. Ciaff-aholic.
Non so dirvi di Nottingham d’estate, forse merita comunque.
Ha dei barettini molto carini e delle vie ciottolate su cui passeggiare guardando le vetrine e le facce degli inglesi.
Ah, ha anche Robin Hood.
Robin Hood di cui io da piccolina mi ero innamorata (in versione volpe – volpe – ricordiamocelo) dopo aver visto questa scena.
La versione di Nottingham è più, come dire, reale.
E quando ci siamo state noi lì davanti c’era sto tizio improbabile in arco e calzamaglia verde, visibilmente denutrito, che stava girando un documentario e si piaceva un casino. Gran ghigne.
Ah, e poi non dimenticatevi di fare un salto da Hopkinson Gallery per un tè, una fetta di torta e un giro di shopping.
Sei andata a Leicester? 🙂
Gran bel posticino per la storia inglese (forse Riccardo III è sepolto lì) e per il Rugby 🙂
Mi manca, segno!
sono stata l’anno scorso a winter wonderland! troppo carino..e abbiamo fatto pure la fila per fare la foto con babbo natale… per Dede ovviamente… mica per me! 😉
Ovviamente! 😉
Ciao viachesiva,
sono finito qui grazie ad Elisa miprendoemiportovia.
Ce l’avete colla scrittura unica “alla tedesca” vedo…
Complimenti.
Bello, asciutto, essenziale, senza personalismi.
Penso però che dovresti farti ri-conoscere.
Quando una cosa è troppo asettica, rimane tale.
E viachesiva invece è molto personale, quindi in contrasto con l’assenza di un soggetto recitante riconoscibile.
Non bisogna omettere chi si è se si vuole interloquire con l’altro.
Sarebbe bello sapere chi sei, cosa ti piace e come lo vivi.
Alla prossima!!!
Pace e bene…
Molto calzante il tuo commento, capisco, ci rifletterò!
E’ solo un punto di vista.
Di un umile, piccolo, inutile essere vivente nell’immensità dell’Universo.
Vorrei che cho lo accettassi così.
Non sono il Verbo, peste mi colga!!!
Buona giornata!!!
Lo apprezzo molto, davvero.. Anzi, me lo hanno già detto in molti 🙂
Robin Hood in versione volpe era un gran figo, ho detto tutto.
Vedo che ci capiamo.
Ragazzi che dire..come fa le volpi la Disney non le fa nessuno..ti capisco moooolto bene. 😉
Uahah! Grande!!