Tre giorni tra Toscana e Liguria

Lo scorso weekend, come vi dicevo nell’ultimo post, sono stata a Lucca a trovare un amico. Per tre giorni abbiamo gironzolato tra Toscana e Liguria.
Un po’ vi racconto e un po’ vi consiglio. Vedete voi.

Eravamo in quattro, abbiamo superato gli Appennini, ci siamo abbuffati all’Osteria di Nandone e siamo arrivati in Toscana giusti giusti per il venerdì pomeriggio.

Eravamo di base a Lucca, in un ostello veramente ottimo: centrale, grande, economico e pulito.
Potete trovare tutte le info sul sito dell’Ostello San Frediano, o in alternativa sulla pagina di Booking.com (dove ha un rating di 8.5, micacazzi).

Il venerdì abbiamo gironzolato per Lucca, fatto un aperitivo costosissimo e non altrettanto gustoso, curiosato in un negozio di stampe antiche, incontrato una signora uguale alla zia di un mio amico, in bicicletta.

angolino tenero a lucca

mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua

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Antica Osteria di Nandone, un pranzo all’Omomorto

Lo scorso weekend sono stata un po’ in Toscana e un po’ in Liguria, a spasso in macchina con degli amici.

In particolare, per raggiungere la Toscana dalla Romagna, abbiamo scavalcato gli Appennini attraverso il Passo del Giogo.
Tornanti e strada stretta, tutto solo per un motivo: l’Antica Osteria di Nandone, detta anche Omomorto, di Scarperia.

Non è uno di quei posti che dici “già che andiamo in Toscana, passiamo dall’Omomorto”, ma proprio “andiamo in Toscana così passiamo dall’Omomorto”!

Antica osteria di Nandone dal 1908

Scendendo dagli Appennini, lasciandosi alle spalle il Passo del Giogo, si arriva a Scarperia. Proprio in fondo ai tornanti, in Via del Giogo numero 3, si trova questa osteria veramente speciale.

Mangiare qui è un’esperienza.

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Viaggiare attraverso i particolari

Qua vi dicevo che le donne viaggiano attraverso i particolari.
Oggi vi vorrei dire che avevo proprio ragione.
E vorrei farveli vedere, alcuni dei particolari attraverso cui io ho viaggiato.

Riguardando le foto dei miei viaggi mi accorgo che i principali protagonisti sono proprio i dettagli.
Gli amici e i dettagli, a dir la verità.
Ma siccome gli amici li custodisco gelosamente, qui vi faccio vedere solo i particolari.

Spero che attraverso questi particolari dal mondo possiate viaggiare in pochino con l’immaginazione. A me, che ci sono stata, mancano tutti terribilmente.

stoccolma, svezia

Stoccolma, Svezia

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Natale a New York, da Macy’s

[Stamattina con un amico-Grinch parlavo del Natale e mi è venuta l’ispirazione per questo post.]

A me il Natale piace tantissimo, dalle lucine ai regali, dalle cene coi parenti alle canzoni piene di campanellini.
La mattina del 25 dicembre mia sorella (che ormai è abbondantemente più alta di me) viene a svegliarmi ancora elettrizzata come quando aveva cinque anni.
Poi insieme a tutta la famiglia andiamo ad aprire i regali sotto l’albero.
È un momento che aspetto per tutto l’anno.

Questo era il mio albero di Natale, l’anno scorso:
(lo trovate anche nel mio post che parla delle cose belle)
Fare l'albero di natale

Quando sono stata a New York, due anni fa, ho trovato un posto incredibile, a metà tra il Paese dei Balocchi e la casa di Lady Gaga, in equilibrio tra la magia del Natale e l’estremo kitsch: la Holiday Lane di Macy’s.

Natale a New York, Holday Lane, Macy's Continue reading

Il mercato di Chow Kit, tra teste di mucca e polli fosforescenti

A me Kuala Lumpur non è piaciuta.
Sono felice di esserci stata però. Di esserci stata e di aver deciso che è un posto che non mi piace, ma che è stato interessante da vivere.
Ci sono posti nel mondo che devi vedere prima di capire se fanno per te o meno: Kuala Lumpur è uno di questi, e non fa per me.
Un po’ tipo Dubai, con la differenza che Dubai non è nemmeno interessante.

In particolare, sono molto felice di essere stata a Chow Kit, uno dei luoghi più terrificanti della mia vita.

chow kit market - kuala lumpur 4

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È facile essere felici in Sicilia

È facile essere felici in Sicilia, ma è un’operazione che richiede un adattamento biologico oltre che culturale: bisogna imparare a vivere il tempo alla maniera siciliana.
(Odissea siciliana – Francine Prose)

Mi ha colpito molto questa frase la prima volta che l’ho letta.
Riassume in poche righe, ben scritte e molto eleganti, l’immenso concetto di “vita in Sicilia” che io cercavo di spiegare ai miei amici con giri di parole, aneddoti, gesti, lunghi monologhi e frasi sconnesse. Arrancando.
Perché la Sicilia bisogna viverla.

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