È veramente dura.
Bisogna riabituarsi agli orari, alle persone, al clima, ai ritmi, alle relazioni, alla lingua, agli schemi mentali.
Bisogna farsi una doccia molto lunga e poi indossare di nuovo i panni di tutti i giorni, stretti o larghi che siano.
Bisogna raccontare, farsi raccontare, sistemare foto e fare un sacco di lavatrici.
È bello ritrovare casa, ma è anche molto impegnativo.
Perché il viaggio ti cambia, e tornare è un po’ come cercare di finire un puzzle con un pezzettino leggermente più grande del buco. Va limato, vanno limati quelli attorno. E se poi proprio non ci entra più, da quel pezzettino un po’ più grande si comincia un nuovo puzzle.
“L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato.”
In viaggio si è davvero sè stessi, lontani dai propri schemi mentali, dalle impostazioni sociali, dall’ambiente sicuro.
In viaggio si vive acutizzati: sempre attivi, sempre vivi, cercando di assaporare ogni momento, di godere di ogni dettaglio, di aprirsi ad ogni occasione.
In viaggio hai la possibilità di vedere la tua vita con occhi nuovi, da una prospettiva diversa. La guardi da fuori e hai la possibilità di analizzarla meglio che mai: se il tuo lavoro ti piace, se le persone ti sono mancate. Se stai vivendo nel modo che vorresti, in sintonia con i tuoi desideri.
Si riordinano le priorità, si ha tempo per pensare, per sentire, per ascoltarsi, per prendere decisioni. Si vede tutto così da lontano e da fuori che si trova più facilmente la forza (il coraggio?) per giudicarlo e analizzarlo.
Per vedere meglio le cose è sempre utile fare qualche passo indietro (o qualche ora d’aereo).
Tornare a casa è dura, sì, ma è una grande occasione.
Si ha la possibilità di prendere in mano la propria vita e di plasmarla in base a quello su cui abbiamo riflettuto e a ciò che abbiamo capito. Un po’ come quando si spruzza l’acqua su una statuina d’argilla: quello che prima sembrava secco e definitivo ritorna un materiale morbido che cambia sotto le nostre dita in base alle necessità del presente.
Io in Malesia ho capito che ci sono tanti pezzettini di me che ancora non conosco, e che alla fine chi mi stupisce di più nel mondo sono sempre io.
Viaggiare mi aiuta a conoscere il mondo, ad aprire la mente, a comprendere le culture, ma più di ogni altra cosa mi aiuta a conoscere me stessa.
Ad affrontare le mie paure, a superare i miei limiti, a comprendere i miei ritmi e i miei bisogni, ad eliminare i miei pregiudizi, a capire cosa mi piace e cosa non mi piace, a scoprire i miei desideri.
Ad accettare il fatto che nel mondo ci possono essere cose che non mi piacciono, come Dubai, e cose che mi piacciono, come i pesci gialli.
E che va bene così.
Perché l’unica cosa che si può fare è continuare a viaggiare nella consapevolezza che si incontreranno altre Dubai e altri pesci gialli nella vita, e che tutto questo non farà altro che farci vivere ancora più intensamente.
Per dirlo con le parole di T.S. Eliot, molto più chiare delle mie:
Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta.
Quanto ti capisco…quanto mi ritrovo in questo post…
Sono davvero contenta 🙂
Post meraviglioso.Anche a me succede tutto quello che tu dici quando viaggio. MI piace molto la scritta sulla maglietta: da mettere in pratica.
Ciao
Erika
Grazie! La scritta sulla maglietta è davvero da ricordare ogni giorno…
Io me lo dico sempre: “per la stessa ragione del viaggio, viaggiare”.
Comprendo in pieno i tuoi pensieri. Ogni volta che torno mi sento come te.
Poi è sempre più dura ricominciare la propria vita perché non si è più la stessa persona di quando si è partiti.
Davvero, “per la stessa ragione del viaggio, viaggiare”…
Veramente bellissimo! Complimenti 🙂 Ti auguro di trovare ancora tanti pesci gialli..
Uno degli auguri più belli della vita, grazie.
Cara viachesiva durante il nostro viaggio a Bali abbiamo imparato che se non ci fosse Dubai non potremmo apprezzare così tanto i pesci gialli 🙂
Proprio vero! 🙂
Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.
John Steinbeck
Quant’è vero!
..condivido in pieno…e nelle prossime 5 vite…vorrei completare di girare il mondo… 🙂
Ne basta un, dai! 🙂
Cioè no dai questo è tipo epico…
Ti giuro che l’ho letto con la tua voce senza nemmeno rendermi conto che eri te. Me ne sono accorta dopo 🙂
Mi sono innamorato di te
meraviglioso… sto quasi piangendo… è proprio vero, più viaggio e più ne ho voglia, xchè voglio scoprire, conoscere e in effetti poi quel che scopro è sempre un pò di me
Stefania sono felice che questo post ti abbia emozionata. Grazie di avermelo scritto.
Stupendo questo post! Hai un modo di scrivere che ti entra nel cuore, davvero!
Io ora sono ad Amburgo, in cui resteró per qualche mese. Qua mi piace veramente molto, ma proprio per quello che hai scritto anche tu, ho quasi “paura” a tornare.
Continuo ad essere una convinta amante dell´Italia, con tutti i suoi difetti, ma ho paura della “me futura”.
Chissá, intanto meglio godersi le esperienze!:)
Continua cosí con il tuo blog!!
Benvenuta Giulia! Grazie!
Non aver paura di tornare, la te futura sarà diversa, sì, ma avrà anche strumenti in più per affrontare il ritorno: un bagaglio più grande fatto da incontri, esperienze, riflessioni. Vedrai che per quanto complesso potrà essere, ne sarà sempre comunque valsa la pena! Ti abbraccio 🙂
Ho sempre voluto viaggiare e conoscere luoghi e culture diverse, ma purtroppo per svariati motivi non l’ho fatto come avrei voluto…ora che sto iniziando a farlo, leggere il tuo “tornare a casa dopo un viaggio” mi ha fatto letteralmente venire la pelle d’oca! Dopo aver affrontato il duro rientro da Cuba dello scorso anno, tra pochi mesi mi aspetta quello del Messico!…cmq il tuo blog è meraviglioso!
Che bellezza! Grazie Valentina! Io in questo momento sono in California e tra dieci giorni torno a casa. Non oso immaginare come sarà questo ritorno, mi viene già l’angoscia.
Ciao, ho scoperto per caso il tuo blog perché in questi giorni sto organizzando un viaggetto a Londra e i tuoi consigli mi stanno aiutando parecchio!
Che dire…??? sono le sensazioni che ho provato io a marzo scorso quando ero in viaggio a Madrid per pochi giorni. La mia amica che divideva il viaggio con me mi ha scattato una foto inaspettatamente, questa foto è stata il mio profilo su whatsapp e tutti mi hanno fatto i complimenti dicendomi che sembravo rinata…erano bastati 2 giorni….
Grazie, continuerò a seguirti a prescindere da Londra!
Emanuela
Grande Emanuela! Viaggiare cambia la testa e la vita. Le allarga, tutte e due. La mia l’ha allargata così tanto che ora sto vivendo a 10mila chilometri da casa 😉