È veramente dura.
Bisogna riabituarsi agli orari, alle persone, al clima, ai ritmi, alle relazioni, alla lingua, agli schemi mentali.
Bisogna farsi una doccia molto lunga e poi indossare di nuovo i panni di tutti i giorni, stretti o larghi che siano.
Bisogna raccontare, farsi raccontare, sistemare foto e fare un sacco di lavatrici.
È bello ritrovare casa, ma è anche molto impegnativo.
Perché il viaggio ti cambia, e tornare è un po’ come cercare di finire un puzzle con un pezzettino leggermente più grande del buco. Va limato, vanno limati quelli attorno. E se poi proprio non ci entra più, da quel pezzettino un po’ più grande si comincia un nuovo puzzle.
“L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato.”