Volevo fare un inizio ad effetto tipo “Non indovinerete mai dov’ero qui” ma mi sono accorta che l’ho scritto nel titolo. Pazienza.
La foto qui sotto l’ho scattata ai piedi delle Cinque Torri, il punto più alto che abbiamo raggiunto durante Cortina Hiking Trip dopo 27 km di cammino.
È stata davvero una camminata splendida anche se molto lunga (vi consiglio di dividere il percorso in due giorni se siete un po’ polentoni).
Siamo partiti da Cortina, precisamente dall’entrata del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo in località Felizon, la mattina alle 9.
Siamo arrivati al Rifugio Scoiattoli alle Cinque Torri alle 20:30 circa.
E abbiamo preso un sacco di grandine.
Io vi racconterò un po’ gli highlight della nostra escursione, per tutti i dettagli vi consiglio di leggere questo splendido post di Leonardo e Veronica che riporta tutto alla perfezione: Trekking alle Cinque Torri nelle Dolomiti d’Ampezzo.
Alla partenza la nostra guida Paolo “Mezzora” Tassi (*vedi fine post) ci ha illustrato il percorso (avrei dovuto ascoltare invece di fotografare!) e ci ha muniti di caschi, imbraghi, moschettoni e tutta l’attrezzatura per affrontare una ferrata in tutta sicurezza.
Io ero prontissima: pancia riempita con 4 (quattro) brioches e un cappuccino, maglia tecnica per camminare della Costa Crociere (residuo del CostaBlogTour!), scarponi pesanti, treccia.
Si parte!
Il sentiero che percorriamo è dentro al bosco, attraversiamo qualche torrente, vediamo alcune cascate splendide. Poi iniziamo a scendere in un punto molto ripido, in cui per alcuni iniziano le prime vertigini.
Arriviamo proprio ai piedi della cascata: il programma è quello di percorrere la ferrata che passa proprio dietro la cascata, come Robin Hood e Lady Marian nel cartone della Disney (scusate per tutte queste citazioni, ma sono cresciuta a pane e cartoni, se siete curiosi qui c’è il video).
Ci fermiamo per indossare gli imbraghi e i caschi e poi iniziamo la ferrata.
All’inizio è una vera e propria scaletta in verticale sulla roccia.
Continuando diventa un percorso che aderisce alla parete in cui si procede solo con un piede davanti all’altro.
Si arriva vicino all’acqua, iniziano ad arrivare i primi spruzzi, poi finalmente la ferrata ci porta dietro alla cascata.
Bagnati e contenti arriviamo dalla parte opposta, un’esperienza davvero splendida.
Questo è un pezzettino di cascata dal mio Instagram, vista da dentro:
Ci fermiamo in uno spiazzo a fine ferrata per toglierci gli imbraghi, Paolo chiacchiera con degli escursionisti tedeschi, salutiamo un paio di temerari in mountain bike e ripartiamo.
Il sentiero è meraviglioso, incontriamo alcuni camosci e siamo circondati da alberi e fiori di ogni colore.
Saliamo sempre più su, la fatica inizia a farsi sentire, lo zaino sulla schiena pesa, gli scarponi cominciano a stringere.
Camminiamo ininterrottamente fino alle 16 quando finalmente, affamati e distrutti arriviamo al Rifugio Dibona, a metà strada (argh).
Mangiamo una polenta con i controfiocchi. Da applausi e lacrime. Con la fame che avevamo ci saremmo mangiati anche il cameriere, ma i piatti erano veramente eccellenti (vedi questo post: Mangiare, bere e dormire a Cortina d’Ampezzo).
Alle 17 ripartiamo alla volta delle Cinque Torri.
Dopo nemmeno due ore di cammino inizia a piovere e poi grandinare.
Davanti a noi, come per miracolo, un tunnel di roccia, proprio sul sentiero.
Cominciamo a correre al ritmo degli “Ahi! Ahi! Ahi! Ahi!” che ci regalava la grandine.
Dopo pochi minuti siamo al coperto, mentre fuori si scatena il temporale.
Paolo, Elisabetta e Eleonora (le organizzatrici del blogtrip) decidono di chiamare due jeep per riuscire a raggiungere le Cinque Torri e il Rifugio Scoiattoli illesi.
Arriviamo al rifugio alle 20:30, ci docciamo, mangiamo tantissimo e poi andiamo a nanna, sotto al piumone.
Questa era la vista dalla nostra camera. Not bad.
Il giorno dopo mangiamo scoiattoli a colazione e poi ripartiamo.
Paolo ci porta ad esplorare le Cinque Torri passandoci proprio in mezzo.
Pareti altissime a strapiombo con gli attacchi già pronti per arrampicare. Passaggi larghi anche solo un metro tra una torre e l’altra.
Ci racconta che nel 2004 è crollata una delle torri, che in realtà non sono cinque: 5 sono solo quelle che si vedono da Cortina, per questo non sono diventate le Quattro Torri. Passiamo davanti alla torre caduta e si vede proprio che gli dispiace, che gli fa male vedere il vuoto lasciato da quel pezzo di montagna che non c’è più.
Percorriamo un sentiero che è in realtà un museo a cielo aperto: quei luoghi, durante la guerra, erano trincee. Ora ci stanno girando un film.
Iniziamo a scendere, a me fanno male gli scarponi.
Mi fermo e prendo la decisione estrema: continuo la discesa in All Star.
All’arrivo a Cortina le mie scarpe erano fradicie, infangate e impresentabili.
E io in quelle condizioni sono andata con gli altri a prendere uno spritz in centro a Cortina.
Ma posso dire di avere fatto trekking sulle Dolomiti in All Star! 🙂
***
(*) Lui è Paolo “Mezzora” Tassi, la nostra guida alpina:
Originario di Bologna ma emigrato in Veneto ci ha intrattenuto per due giorni con storie, aneddoti e battute. E bugie.
Alla domanda “Quanto manca??” (da leggere con un fil di voce, leggermente asmatica, tipo il lupo della Spada nella Roccia) la sua risposta era sempre, costantemente, invariabilmente “Mezzora“.
Anche quando in realtà ne mancavano quattro o cinque, di mezzore.
Paolo è un grande avventuriero, ha attraversato le Alpi da est a ovest in tenda in inverno, ha attraversato l’Italia in mountain bike da nord a sud, ha fatto escursioni lunghe e brevi in tutto il mondo. Una vita pazzesca.
Se volete altre info sulle Guide Alpine di Cortina potete trovarne sul loro sito.
Intanto vi lascio alcune delle sue perle perché non vadano perdute nella mia labilissima memoria:
– “Paolo, ma tu vai a naso?”
– “No, io vado a culo!”
– “Sai qual è la differenza tra una guida alpina e un preservativo? Nessuna, con è piu sicuro, ma senza è meglio!”
– “Io Instagram non lo capisco: fai le foto nuove ma sembrano vecchie!“
– “Sai qual è la mia filosofia? Se hai un problema e hai la soluzione non c’è bisogno di preoccuparsi, se hai un problema senza soluzione preoccuparsi non serve! Credo che sia un proverbio cinese.”
La montagna è sempre un collante immenso per le persone.
Per i viaggiatori in primis.
E poi io ho notato che è uno di quei contesti che ti costringe a guardarti dentro.. un po’ come il deserto o il mare aperto.
Bellissimo…li’ non ci sono mai stato,ma il posto mi ricorda quando sono andato alle TRE CIME,anche se non riguarda Cortina e’ bello da vedere!:)
byee!:)
ehm…dimenticavo,io alle Tre Cime ci sono arrivato con il pulman,ti porta proprio ai piede delle tre cime! uhm…ehm…
Ti piace vincere facile!! 🙂
😀