Uno degli aspetti più importanti del viaggio è, secondo me, il cibo.
Mangiare piatti tipici, assaggiare i sapori particolari del luogo, provare tutto quanto, anche solo un boccone, ma di ogni cosa.
Poche cose ti parlano della cultura di un luogo quanto il cibo.
C’è da dire che io potendo passerei la mia vita a mangiare. Anzi ad assaggiare tutto.
Dover scegliere un solo piatto sul menu mi fa impazzire, vorrei provare una piccola quantità di ogni cosa. Per questo motivo tento sempre di convincere i miei commensali a scegliere un piatto diverso dal mio, in modo da poterne assaggiare un po’.
Il mangiare è parte integrante del viaggio. Sapori e cultura si intrecciano in un boccone, che il viaggiatore non può perdersi.
Non parlo solo del cibo in sè, ma anche dei riti che in ogni luogo si creano attorno al mangiare: la convivialità a tavola dei paesi mediterranei, le torte davanti alla tv con gli amici dei paesi scandinavi, il tè del pomeriggio in Inghilterra, i barbecue americani, le tapas (e cañas) spagnole, il tè alla menta che in Marocco è il simbolo dell’ospitalità.
Da queste abitudini si capiscono moltissimi aspetti di una cultura: il carattere estroverso dei popoli mediterranei, l’importanza della famiglia in Svezia e Norvegia, l’eleganza degli inglesi, la grinta degli americani, la vitalità e il calore degli spagnoli, la compostezza e la cortesia dei marocchini.
Osservare un popolo attraverso la lente del cibo ti insegna tanto sulla sua cultura.
Ci sono luoghi in cui mangiare è solo una scusa per stare insieme, altri in cui è normale prenotare un tavolo per una sola persona.
Ci sono luoghi in cui si cucina una giornata intera per la persona che si ama, altri in cui si mangia sempre fuori casa e non si fa la spesa per settimane.
Ci sono luoghi in cui si sta a tavola per ore a chiacchierare, altri in cui si mangia al volo camminando da soli tra l’ufficio e casa.
In viaggio per me è fondamentale mangiare i piatti tipici, è come dare un morso a un pezzettino di mondo.
Per me testare i gusti locali è fondamentale ed è parte integrante del viaggio…
Siamo proprio sulla stessa lunghezza d’onda!
Completamente d’accordo con te! Ne parlavo proprio ieri: io posso dire di non aver mangiato “male” da nessuna parte. Ovviamente i gusti dono diversi da quelli a cui siamo abituati, ma lo scopo è conoscere il paese che visiti anche attraverso il cibo.
Esatto! L’approccio al cibo ti dà uno sguardo veramente profondo sulla cultura di un paese..
Sottoscrivo e confermo ;)))
Come fai a conoscere le persone, un popolo, se non sai cosa mangia e come? Tanto varrebbe sfogliare una guida e dire di aver viaggiato. Sono penosi quelli che no, il cibo qui fa schifo, vado alla ricerca di una pizzeria italiana….aargghhh! Far conoscere al palato sapori diversi, meglio se in compagnia di locals, è l’equivalente di un panorama lontano da casa, di una lingua straniera, di usanze mai viste, a me fa sentire tanto più ricca al ritorno. Persino più saggia, ma non lo dico a nessuno!
piesse: belle foto, davvero complimenti.
piesse due: voglio quella tazza da tè!!!!!!
In compagnia di locals è la soluzione che preferisco!
Quella tazza è spettacolare, era in un barettino di Nottingham che aveva tutte tazze diverse, un posto splendido..
Quanto mi trovo d’accordo! La cucina e’ una delle componenti fondamentali di tutti i miei viaggi, ed e’ il miglior modo per esplorare la cultura e la tradizione di un paese. Dopo aver letto questo articolo posso affermare a gran voce che la Malesia ti piacera’ da morire per questo, la cucina qui e’ fantastica, esotica e saporita… praticamente impossibile trovare qualcosa che non sia tipico del luogo! Ed e’ bello perche’ raramente esiste la portata unica, generalmente si fa cosi’, arrivano diversi piatti al centro di un tavolo circolare e ognuno si serve la propria porzione, assaggiando un po’ di tutto… ma proverai a breve, non voglio anticiparti troppo 🙂
Bellissimo!! Sono troppo curiosa di provare tutto!
Assolutamente d’accordo con te! Non ho mai capito chi si ostina a mangiare la pizza o la pasta in qualsiasi paese si trovi!!! Il cibo per me è uno dei piaceri della vita, così come viaggiare. Calarsi nella cultura dei popoli che visiti significa anche assaggiare e scoprire i loro sapori a tavola. Anche a costo di guardare solamente se proprio non ce la fai.. 🙂
Greta
Tra meno di un mese sarò in Malesia, non vedo l’ora di assaggiare tutto! 🙂
E’vitale, anche nei posti dove si mangia male rispetto all’Italia (che poi non è vero, basta saper scegliere ma, Signora mia, non esistono più le mezze stagioni, e Venezia è bella ma non ci vivrei…), tant’è che non vedo l’ora, a giorni, di afferrare qualche schifezzella londinese.
La mia prossima tappa è Parigi, dovrò accontentarmi di croissant e baguette 🙂
Siamo assolutamente d’accordo con te.
Il cibo, durante il viaggio, è un rito che deve rimanere in armonia con il luogo in cui ti trovi.
E le materie prime, ed il modo di lavorarle, sono parte della cultura di un popolo, rappresentazione della storia che lo ha caratterizzato.
Vorremmo che questo passasse di più, soprattutto a chi viaggia lontano perché fa TENDENZA visitare il tale paese e farsi la foto con la gente del posto.
Ostentazioni, squallidi mezzi per apparire “cittadini modello” del mondo.
Il cibo davvero insegna tanto di un luogo, ma, come site voi, bisogna anche essere pronti a imparare.