Il titolo è una citazione da Oceano Mare di Baricco.
Io amo incredibilmente viaggiare, e probabilmente anche voi se siete arrivati fino a qui. Prima del viaggio c’è l’emozione, la curiosità, e anche le farfalle nello stomaco, come quando alle medie si incontrava la propria cotta durante l’intervallo. Poi si parte e tutto è splendido e sconosciuto, gli occhi si riempiono di immagini e luci nuove, si passa continuamente dalla gioia allo stupore, come su un rollercoaster.
E alla fine, dopo mille sorrisi e fotografie, il viaggio finisce. Che sia all’aeroporto, in stazione, mentre si rifa la valigia, mentre si prende la metro, c’è un momento, che ogni viaggiatore conosce, in cui si è felici di tornare a casa. A volte passa subito, altre volte ci accompagna fino alla porta di casa.
Ogni viaggiatore lo conosce, lo aspetta, se lo gode.
Non importa se il viaggio è stato il più bello della nostra vita, tornare a casa è sempre un piacere grande, quasi quanto quello di partire. Ritrovare le proprie cose, respirare il profumo di casa, dormire di nuovo nel proprio letto. Riabbracciare le persone che avevamo lasciato ad aspettarci.
Anche per questo viaggiamo.
Ma un pretesto bisogna sempre seminarselo dietro anche quando si riparte.
Un ristorantino ancora da provare, un quartiere ancora da esplorare, un mercatino ancora da scoprire.
Lasciando qualcosa di inesplorato, ci stiamo promettendo di ritornare.
A Budapest devo tornarci per salire su questi vecchi tram e guardare la città dai suoi finestrini.
A Valencia devo tornarci per mangiare ancora questa splendida tortilla a La Utielana.
A Londra devo tornarci perché in questo negozietto non ho comprato niente.
bel post che condivido appieno!!!Anche se passata la gioia del ritorno ed il piacere delle di ritrovare la nostra tana,ritorna quell’inquietudine che ci fa guardare trasognati l’orizzonte facendoci di nuovo sognare la strada il viaggio e quella altalena di emozioni che solo in viaggio ci assalgono……dovrebbero comunque dirlo che viaggiare crea dipendenza a chi lo fa!!!
è dromomania 🙂
cioè?scusa l’ignoranza 🙂
Sarebbe la malattia di chi non riesce a stare mai fermo, ma “poeticamente” lo si usa riferito a chi non riesce a non viaggiare..
http://www.digidrift.com/dromomania-do-i-suffer-do-you/
Fico allora sono malato!!! ahahahahahah
grazie del’informazione 🙂
Io sono di quelle che non tornerebbero mai…E’ bello tornare a casa e ritrovare gli amici, ma subito dopo penso alla prossima partenza, alla prossima meta da scoprire.
P.s. Hai un bel blog!
Il buon Dino Basili diceva “Il viaggio perfetto è circolare. La gioia della partenza, la gioia del ritorno.”
ho sempre adorato la frase di barricco, per la sua semplice verità…
🙂
Anche io quando vado fuori all’estero o quando sono andato fuori…dopo un circa 4 o 5 giorni….mi viene voglia di ritornare a casetta mia…soprattutto per mangiare un piatto di pasta (fettuccine….tagliatelle..spaghetti..o altro) come si comanda!!:D
Ecco cosa manca nel mio post… il cibo! Da piccola il giorno prima di tornare chiamavo mia mamma e le commissionavo i tortelli al ragù!
Vero manca il cibo nel post….. e la pasta soprattutto quando si e’ fuori!:)
Hey ma che bel post! E che bel blog!
La frase di Dino Basili campeggia in tutte le mie moleskine da viaggio :o)
Il batticuore da sera prima della partenza io lo provo anche per una gita fuori porta, pensa come sono messa ;o)
Anch’io! È sano amore per l’avventura!
Anche io devo tornare a Budapest per percorrere tutto il LungoDanubio di Pest col tram, su su fino all’Isola Margherita.
Ci son stata a marzo, ma quattro giorni non sono bastati (:
Budapest tra l’altro per me è stata una gran sorpresa, una città veramente bella e viva!
Grazie di emozionarmi!
Grazie di trasmettere con tanta forza una passione.
Grazie Sara, è un onore avere una lettrice come te.