Fare il pendolare è senza dubbio una rottura di palle.
Stanca, anzi, sfianca.
Per non parlare dei treni: sporchi, in ritardo, sovraffollati, disorganizzati.
Ogni giorno della settimana passo circa due ore in treno, fra andata e ritorno, per andare a lavorare.
La mattina esco di casa al volo con un biscotto tra i denti e la musica nelle orecchie.
L’inverno è la stagione peggiore per i pendolari: l’aria è gelida ed è buio. Uno già si sveglia incazzato, l’idea di dover andare in stazione a prendere del freddo non è un pensiero felice.
Poi io sono anche un po’ misantropa e la stazione di mattina è una zona pericolosissima: vecchi compagni delle elementari e cugini degli amici in agguato per attaccarti la celeberrima “pezza da treno”. So che sapete di cosa sto parlando. Incontrare una persona conosciuta (non un amico, chiaro) mentre si sta salendo in treno è il male assoluto. La situazione ti costringe a far conversazione e il buon costume ti suggerisce di sederti vicino al maledetto. Dopo i primi due minuti di chiacchiere gli argomenti sono finiti e i casi sono due: o si tira fuori libro/auricolari/computer dichiarando che è il momento in cui ognuno si fa i cazzi suoi (ma, pur essendo una grande tentazione ogni volta, è molto scortese, lo sconsiglio), oppure si continua a trascinare la conversazione, arrancando ogni due minuti per mancanza di argomenti, guardando il panorama alla disperata ricerca di ispirazione, fiondandosi fuori dal vagone appena arrivati a destinazione. Io salgo sempre sperando che non ci siano posti vicini, ma neanche due nello stesso scompartimento possibilmente.
Ma la legge di Murphy trova qui terreno fertile: se sei con un amico con cui stai parlando fitto fitto salirai in un vagone con una scolaresca dell’asilo con un solo posto libero, di fianco a un bambino che nella vita precedente ha fatto lo strillone, se invece sei con un conoscente nel bel mezzo di una pezza da treno troverai la prima classe (declassata) completamente vuota, habitat naturale per i peggiori silenzi imbarazzanti di sempre.
Dopo aver dipinto questo scenario a cavallo tra un film di Woody Allen e uno di De Sica, arrivo al vero motivo di questo post: quando arriva la primavera fare il pendolare diventa bellissimo.
Perfino la pezza da treno è tollerabile perché quando guardi fuori c’è il sole!
E quando la tentazione di leggere il tuo libro è troppo forte, lo fai, perchè fuori c’è il sole e il tuo conoscente impezzatore ti perdonerà, e se non lo fa chissenefrega, tanto fuori c’è il sooole!
Sono un po’ meteoropatica, oltre che misantropa. Da ricovero, insomma.
Dicevamo. Queste mattine sono partita con il sole e una bella arietta fresca. Sono tornata a casa con la luce del tramonto, il cielo sfumato dal rosa al blu, e il sorriso (d’inverno quando piove e il sole tramonta a mezzogiorno, arrivo a casa la sera strisciando sui gomiti). Bene, prendere il treno con il sole e il tepore primaverile riscalda il cuore. Ti siedi vicino al finestrino e ti godi un’oretta di campi illuminati dal sole e cielo azzurissimo. Dette così sembran stupidaggini, ma ne va della qualità della giornata. Ascolti le tue canzoni preferite o leggi un bel libro su un vagone inondato dal sole, un sole tiepido, non caldo come quello estivo. Io sto così e sorrido, e son contenta di essere su quel treno in quel momento, e di andare a fare un lavoro che mi piace.
Con la primavera sono contenta di fare la pendolare.
…
Ho scritto “sole” abbastanza volte secondo voi? No, perché se non è sufficiente lo scrivo ancora. Sole. Sole. Sole. 🙂
ahhahahaha concordo in tutto e per tutto!
l’anno scorso ho fatto la pendolare per 6 mesi ed è stato il periodo peggiore della mia vita!!!!
Ma poi la cosa più incredibile è che dopo aver pubblicato questo post mi sono beccata una delle pezze da treno più micidiali della mia vita!
bhauhuahuahuahuahuahuahuahuahua
era destino!
Potrei averlo scritto io questo post! Tre anni da pendolare, due ore abbondanti di viaggio ogni giorno, e non mi sono salvata nemmeno una volta dalla Legge di Murphy! Solo che forse io odio la pezza da treno anche in primavera col sole..
Io sto aspettando le giornate di sole con tutte le mie forze… Fare la pendolare con tutta questa pioggia è davvero impegnativo!