Strappiamo sto cerotto, che è tre giorni che ho aperto il blog e guardo la pagina come se dovesse scriversi da sola.
Il primo post va di diritto a Londra.
Lo so, ne scrivono tutti. Mi rifarò.
Ci sono stata almeno dieci volte, cioè dovrei mettermi a contarle ma mi scoccia. La prima addirittura alle medie con una vacanza-studio, accompagnata da un fighissimo teacher del Kent. L’avevo rimosso, il blog dà già i primi frutti, eccellente.
Londra, dicevo, è bellissima perché è fatta di particolari, e di particolari ce n’è per tutti.
Vedi la gente, sulla metro e per strada, vestita “con la fionda” come direbbe mia nonna. I londinesi sembra che la mattina si tuffino dentro l’armadio ricoperti di colla vinilica e poi se ne vadano allegramente al lavoro vestiti come dei disadattati. E la cosa splendida è che nessuno se li caga. Nessuno. (Cioè, nessuno a parte gli ignorantissimi italiani in gita che urlano da una parte all’altra della metro “Aò anvedi comme sta apparecchiata demmerda questa!”)
Una volta sono uscita con i pantaloni del pigiama, ridacchiavo tra me e me pensando che in Italia avrebbero già chiamato la neuro e i servizi sociali.
Devo ammettere che un paio di volte alle superiori sono andata a scuola con la maglia del pigiama sotto la felpa, ma erano altri tempi… l’ingenuità, l’adolescenza, le cavallette…
Tanto per dire, la gente, a Londra, mette i gatti in vetrina:
(Gatti vivi. E anche un po’ incazzati.)
La gente a Londra è di tutti i colori e ha delle facce pazzesche.
Una volta vorrei andare a Londra solo con la Oyster e piazzarmi sulla metro a fotografare le persone.
Prima o poi comunque mi prendo un manone sicuro, a New York ci sono andata soooo close… ma questa è un’altra storia.
L’ultima volta che sono andata a Londra ero sulla metro la notte di Halloween ed è salita una ragazza vestita da hawaiana (non so cosa in che modo avesse a che fare con Halloween, probabilmente che il vestito era così brutto da far paura *ba dum tss*).
Si siede di fianco a me e noto che è un po’ pallidina.
Forse ha freddo, minigonna e ballerine non sono ottimali per il 31 ottobre.
Il pallidino comincia a virare verso il verde, trema anche un po’. Forse ha molto freddo.
Comincia a guardarsi attorno disperata, incrocio i suoi occhi, chiedono disperatamente aiuto. Avrà freddissimo?
No. Non ha freddissimo. Me ne rendo conto solo quando la sua cena si ripresenta già digerita sulle mie scarpe.
Ha solo bevuto come una spugna.
Io faccio la faccia disgustata, lei scende di corsa appena si ferma la metro.
Mi guardo attorno, cercando sostegno negli occhi delle persone attorno a me.
Vi giuro: nessuno fa una piega. Nessuno.
Una tizia vestita da hawaiana ha appena vomitato per mezzo vagone e nessuno si muove di un pelo, neanche una smorfia. Cioè, in Italia la gente sarebbe impazzita, avrebbe iniziato a prendere a testate i vetri, avrebbe messo a ferro e fuoco il vagone! Questi niente. Quando sento la parola aplomb mi viene sempre in mente questa scena.
E poi tanti particolari vuol dire tante, belle, foto.
A Londra, ma anche a New York, Parigi, Berlino, Roma (soprattutto Roma!), ovunque punti la macchina fotografica c’è uno scorcio/un viso/un oggetto/una luce che merita una foto.
Il mondo, in generale, merita di essere fotografato, ecco perché un blog di viaggi deve essere per forza anche un blog di fotografie.
Dai, io nel mio piccolo da oggi ci provo, via che si va!
(Ma vanno riletti i post prima di pubblicarli?)
Strap. Andata, publish post.
benvenuta!
anch’io qualche anno fa, per andare a scuola, lasciavo i pantaloni del pigiama e mettevo sopra qualcos’altro
Grazie Sonia!
Il primo commento del blog mi emoziona un sacco 🙂
Crepi il lupaccio, sono proprio felice che tu abbia apprezzato.
Mi hai fatto troppo ridere con la scena dell’hawaiana!
Benvenuta!! Mi è piaciuto molto questo tuo primo post su Londra!! E mi piace l’ironia che hai nel raccontare!
Un bacio
Francesca
http://thetraveldiaryblog.blogspot.com
Dai ma siete carinissime! Non mi aspettavo un benvenuto così! 🙂
“ecco perché un blog di viaggi deve essere per forza anche un blog di fotografie”.
Questa frase potrei averla scritta io! 🙂
Siamo proprio sulla stessa lunghezza d’onda! 🙂
.io non l ho mai fatto… ma le mie amiche sono andate in metro o al supermercato con pigiama d pile a fiori rosa (di primark) e ciabatte di lana… subito ci si abitua alle cose strane 😛
Ahah! Coraggiose!
Ciao Irene, che bello leggere il primo post di un blog!
Era da tantissimo che volevo leggere il tuo primo post e ora finalmente ce l’ho fatta!!
Mi piace!! Un blog di viaggi è anche un blog di foto, ben detto!
Un bacio e buon proseguimento in Messico